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Allegato B
Seduta n. 213 del 28/9/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta scritta:
FASOLINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in data 25 Settembre 2007, nelle prime ore del mattino l'interrogante, transitando sull'autostrada Salerno-Caserta-Roma ha notato, all'altezza di Sarno, un incendio di vaste proporzioni sulle montagne della popolosa cittadina del Salernitano;
pochi anni or sono tali rilievi e il sottostante piano sono stati teatro di una delle più gravi sciagure della storia recente della Campania;
in quella occasione, dopo molti giorni di pioggia, è venuta giù dai monti una vera e propria montagna di fango che ha travolto strade ed abitazioni seminando ovunque morte e distruzione;
le cause di quel disastro vanno addebitate oltre che ad una conformazione idrogeologica particolarmente delicata e vulnerabile, all'incuria di uomini ed istituzioni che hanno per più di un secolo abbandonato le cure di cui il territorio era stato oggetto nel passato. Basti pensare al sistema dei regi lagni di epoca borbonica che ha evitato tante tragedie;
chi ha dolosamente procurato l'incendio ha deliberato di non voler tenere in alcun conto che la distruzione degli alberi e del sottobosco priverà la montagna del sostegno naturale che consente al sistema di resistere alle precipitazioni e mantenere il proprio equilibrio;
né si è sentito minimamente toccato dalla ipotesi di una strage futura;
probabilmente è proprio questo che ha voluto perseguire;
trattasi di persona o gruppo di persone di efferata ferocia per cui si rendono necessarie immediate stringenti indagini e l'adozione di misure straordinarie volte ad assicurare i colpevoli alla giustizia -:
se non intendano esercitare tutti i loro poteri e facoltà, ciascuno nell'ambito
delle proprie competenze, anche potenziando i servizi di controllo del territorio e investigativi nonché le dotazioni e le risorse degli uffici giudiziali al fine di prevenire il ripetersi di simili scempi e agevolare l'individuazione e la punizione dei responsabili.
(4-05019)
COSENZA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
l'Arpac, l'Agenzia regionale protezione ambiente Campania, ha pubblicato i dati relativi allo stato delle acque dei corsi fluviali irpini dai quali emerge un grave inquinamento conseguente al mancato funzionamento della depurazione;
in particolare è risultato che su 119 comuni irpini, oltre sessanta o sono privi di depuratore o dispongono di depuratore completamente inefficiente;
alcuni dei depuratori realizzati per la depurazione delle acque civili vengono utilizzati anche per la depurazione di acque industriali, con la conseguenza che le acque reflue contengono alti tassi di materiali minerali inquinanti;
la manutenzione degli impianti di depurazione che dovrebbe essere fornita dall'ente gestore della rete idrica, invece viene effettuato, in regime di prorogatio, che all'interrogante appare illegittima dalla società Alto Calore Servizi, in quanto l'Ato, l'Ato Calore Irpino, non ha attivato la procedura di gara per l'individuazione del gestore;
nonostante tale situazioni consta all'interrogante che la società Alto Calore Servizi riscuote regolarmente dai cittadini irpini la quota relativa alla depurazione delle acque -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei dati allarmanti, diffusi l'Agenzia regionale protezione ambiente Campania, relativi allo stato dei fiumi in Irpinia;
quali iniziative urgenti intenda assumere, nell'ambito delle sue competenze, per individuare i motivi della mancata attivazione della procedura per la scelta del gestore da parte dell'Ato Calore Irpino.
(4-05021)