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Allegato B
Seduta n. 213 del 28/9/2007
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
CASSOLA, FRANCESCATO, BOATO, DE ZULUETA, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare n. 46/E il 19 luglio 2007, relativa alla disciplina fiscale degli incentivi per gli impianti fotovoltaici;
dopo due anni dal primo decreto relativo all'incentivazione degli impianti fotovoltaici si scopre che (pos. 9.3 della Circolare citata) la tariffa incentivante costituisce sempre un contributo in conto esercizio fiscalmente rilevante, ovvero: i proventi delle tariffe concorrono integralmente a determinare il reddito d'impresa (II.DD e IRAP) oltre ad essere soggetti alla ritenuta del 4 per cento. Quanto sopra avrà l'effetto di bloccare gli investimenti da parte di persone giuridiche che vorrebbero realizzare un impianto fotovoltaico nell'ambito di una attività commerciale, soggetti dai quali si incominciava ad intravedere l'interesse per la realizzazione di tali impianti, con i relativi benefici per l'ambiente;
in Italia non v'è convenienza a realizzare impianti fotovoltaici ammessi alle tariffe incentivanti, poiché lo Stato preleva l'incentivo (dagli Utenti di energia Elettrica, vedi Componente A 3), vi applica l'IVA, lo rende come «incentivo» e poi lo tassa -:
se non ritenga utile realizzare le misure necessarie atte a favorire attraverso incentivi e sgravi fiscali la realizzazione degli impianti fotovoltaici.
(4-05017)
PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, TREPICCIONE, DE ZULUETA, BORDO, ASTORE, RAZZI, BALDUCCI, ZANELLA, BOATO e FUNDARÒ. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il giorno 27 giugno 2007, viene istituita una Commissione d'Indagine presieduta dal Sottosegretario di Stato onorevole Alfiero Grandi, al fine di fare chiarezza sul controllo fiscale e sulla gestione dei giochi d'azzardo ed in particolare delle cosiddette slot-machine;
il giorno 26 marzo 2007, la Commissione presieduta dall'onorevole Grandi ha consegnato la relazione conclusiva al Viceministro dell'economia e delle finanze Onorevole Vincenzo Visco; tale relazione è stata acquisita anche dalla commissione bicamerale antimafia;
secondo la relazione della Commissione d'indagine, il business derivante dalla gestione delle slot-machine nasconderebbe una delle più grandi evasioni d'imposta e di sanzioni non pagate della storia della Repubblica, in quanto l'importo totale derivante da tale evasione ammonterebbe a circa 98 miliardi di euro;
questa maxievasione, è frutto di una inconsistente rete di controllo, infatti le slot-machine dovrebbero essere collegate via modem con la Sogei (la Società Generale di Informatica che si occupa di controlli sul pagamento delle imposte), ma in realtà, ad oggi, solo un terzo delle macchinette in uso sono collegate alla Società;
inoltre, a facilitare questo processo evasivo, ci sono stati alcuni specifici comportamenti tenuti dall'Agenzia per i Monopoli di Stato in particolari occasioni. Essi riguardano sia la fase di avvio delle reti telematiche e in particolare l'esito positivo dei collaudi condotti sulle macchinette (subito dopo smentiti dall'esperienza applicativa) sia l'accelerato rilascio di nulla-osta di distribuzione per apparecchi nell'imminenza dell'entrata in vigore di una disciplina più stringente, sia infine l'omessa applicazione di sanzioni previste dalla legge e la previsione di regimi fiscali forfettari;
oltretutto, a rendere ancor più preoccupante questo fenomeno evasivo, c'è la consapevolezza che i circa 98 miliardi di euro, rappresentano somme tolte ai cittadini italiani e probabilmente finite in gran parte alla criminalità organizzata;
infatti, diverse sono le organizzazioni mafiose impegnate nella gestione illegale delle slot-machine e dei giochi d'azzardo, dalla quale ricavano ingenti somme di denaro;
in questi giorni diversi sono stati gli organi di stampa che si sono occupati della vicenda come il quotidiano «Il Secolo XIX», «Rai News 24» e «Striscia la Notizia», svolgendo, a giudizio degli interroganti, una puntuale e corretta informazione;
se il Governo intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e, se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario alla risoluzione del problema, al fine di evitare questa ingente evasione fiscale e allo stesso tempo, stroncare i flussi economici in entrata per le mafie derivanti da queste attività particolarmente fruttuose (pertanto è auspicabile che non ci sia nessuna forma di patteggiamento al fine di risolvere la problematica fiscale finché non si accertino eventuali ingerenze della criminalità organizzata nella gestione dei giochi d'azzardo ed in particolare delle slot-machine; lo Stato non può rischiare di incorrere in nessuna forma di patteggiamento con le mafie.
(4-05022)