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Allegato B
Seduta n. 213 del 28/9/2007
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazione a risposta orale:
BONDI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
alla luce delle ispezioni del Ministero di grazia e giustizia presso la Procura di Catanzaro sono emerse sostanziali irregolarità che hanno indotto il Ministro della giustizia ad esprimere parere favorevole al trasferimento del dottor De Magistris dalla citata procura di Catanzaro;
tale Atto è stato formalizzato con regolare richiesta al Consiglio superiore della magistratura in data 21 settembre 2007 e sarà successivamente discusso dalla prima sezione nel prossimo 8 ottobre;
viste le risultanze dell'ispezione ministeriale esplicitate nelle oltre 300 pagine di relazione, dove si evidenzia che il dottor De Magistris ha gestito il suo ufficio in modo macroscopicamente inadeguato, considerato, come si legge sugli organi d'informazione il diffuso ricorso ad opera del citato dottor De Magistris a consulenti esterni -:
quanto siano costate le perizie nei procedimenti svolti dal dottor De Magistris e a chi siano state affidate;
quanto sia stato anticipato dall'Amministrazione in tali attività;
se tra i consulenti vi siano dipendenti statali in posizioni di congedo o aspettativa e comunque incompatibili con la funzione di consulente;
se, sulla base della motivazione dei provvedimenti, sia possibile desumere quali siano stati gli esiti processuali di dette consulenze.
(3-01271)
Interrogazioni a risposta scritta:
ZANELLA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il 26 settembre scorso, piogge torrenziali hanno colpito alcune parti del Veneto sin dalle prime ore del mattino, riversando sui territori delle province di Padova, Treviso e Venezia un terzo della pioggia di un intero anno in poche ore, causando difficoltà e danni d'ogni genere: strade allagate al punto da renderne indispensabile la chiusura, sistema elettrico in tilt in vari quartieri, disagi al traffico ferroviario e aereo, coltivazioni agricole distrutte, scantinati e garage invasi dall'acqua;
con un proprio decreto, il Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan ha dichiarato lo «Stato di Crisi» per eccezionali avversità atmosferiche;
durante questo nubifragio da «codice rosso» sembra non essere esondato nessun corso d'acqua, ma ciò che non ha retto è stato il sistema di raccolta e di collettamento delle acque piovane, di qui il sollevamento delle stesse nella rete idraulica di smaltimento (ANSA);
si è trattato di un'esperienza unica per il territorio con 255 mm di pioggia al mq e 90 mm in un minuto, che ha confermato, tra l'altro, i dati emersi dai lavori dell'ottava commissione della Camera (ambiente, territorio e lavori pubblici) del 28 luglio 2007 in merito ai cambiamenti climatici in corso nel nostro pianeta ed alla conseguente necessità di un tempestivo intervento in un quadro internazionale di azione;
nel Comune di Venezia l'ondata eccezionale di pioggia in terraferma rappresenta il record assoluto: 173 millimetri di pioggia caduti fra le tre e le sei, secondo i dati Arpav, l'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto, e il livello dell'acqua raggiunge in molti punti i 40 centimetri, rendendo la circolazione ovunque quasi impossibile -:
se il Governo non consideri urgente elaborare un piano di adattamento ai
mutamenti climatici e agli effetti del riscaldamento globale in corso, i cui effetti sono ormai seri ed evidenti;
se il Governo, dato lo stato di necessità e di urgenza, non ritenga far pervenire al Comune di Venezia, i finanziamenti indispensabili per affrontare lo stato di crisi e risarcire i cittadini dei danni subiti.
(4-05014)
PEDRIZZI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
dal 1962, in base ad una convenzione stipulata con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la RAI trasmette una programmazione radiofonica in onda corta destinata, in lingua italiana, ai nostri connazionali all'estero, e, in 25 lingue estere ad un ampio spettro di pubblici stranieri nei cinque continenti. A tale Convenzione si è successivamente aggiunta una seconda, che contemplava la trasmissione di programmi televisivi destinati agli italiani all'estero e che è stata più volte rinnovata;
alla fine del luglio 2007, la RAI e la Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno firmato una nuova Convenzione, che accorpa le due precedenti e mira ad una riorganizzazione generale dei programmi per l'estero, che, pur privilegiando la televisione, riserva un ampio spazio alla radio. Tale nuova Convenzione non parla più di Onda Corta ed anzi sembra che la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli esteri e il Ministero della difesa, probabilmente mal consigliati dalla stessa RAI, abbiano espresso in forma esplicita il proprio disinteresse verso questo tipo di tecnologia, considerata obsoleta;
in seguito a ciò, la RAI ha deciso la dismissione dell'Onda Corta e, con essa la cancellazione totale della programmazione relativa sia in italiano che in lingue estere. Quanto al primo aspetto, la dismissione, cioè, della tecnologia OC, l'orientamento degli organismi istituzionali coinvolti e dell'Azienda appare quanto meno singolare, visto che altri broadcasters internazionali (VOA, BBC, DW, ma anche su scala più assimilabile alla RAI, RFI e RES) si guardano bene dal rinunciarvi, ed anzi alcuni hanno di recente potenziato la loro programmazione con questo mezzo;
per quanto riguarda il secondo, quello cioè dei contenuti, la dismissione per quanto opinabile di una tecnologia, non implica necessariamente la cancellazione della programmazione che attraverso di essa viene veicolata, esistendo evidentemente tecnologie alternative e, nel caso specifico, già in atto (Internet e satellite), con cui veicolare i medesimi contenuti;
peraltro, la decisione della RAI di sopprimere tout court l'informazione per l'Estero in lingua straniera appare in contraddizione con gli obblighi derivanti dalla Convenzione firmata a fine luglio, la quale, lungi dal prevedere la chiusura della programmazione radiofonica in lingua estera («cittadini stranieri interessati o interessabili all'Italia e al suo sistema di valori, culture, stile di vita, beni artistici, creatività e prodotti»), ne richiede anzi il rafforzamento in alcune aree di interesse strategico per il Paese, come ad esempio Mediterraneo e Balcani, prevedendo addirittura la possibilità di una programmazione televisiva dedicata -:
se la Convenzione vigente consenta la dismissione della programmazione in onde corte e, in caso positivo, quale siano le ragioni che hanno indotto l'esecutivo, quale controparte della nuova Concessione, ad accettare un accordo che consenta tale dismissione, soprattutto in considerazione del fatto che la decisione di procedere alla chiusura delle trasmissioni in lingua estera si configura come una ulteriore mutilazione del servizio pubblico e come un arretramento della RAI e dell'Italia rispetto a scenari internazionali di interesse strategico per il Paese;
in ogni caso, quali concrete ed urgenti iniziative intendano assumere, nell'ambito della competenza e delle potestà di cui dispongono nei confronti della società concessionaria del servizio radiotelevisivo
pubblico in rapporto alla convenzione, per fronteggiare la grave situazione determinatasi che stride fortemente non solo con quanto previsto dalla Convenzione RAI-PCM, ma anche con l'attivismo di una politica estera che vede l'Italia impegnata in prima fila in aree di crisi quali il MO, i Balcani, il Corno d'Africa e che punta a farne interlocutore di primo piano di partners ormai consolidati come la Russia e potenze emergenti come la Cina.
(4-05024)
OSVALDO NAPOLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
Eduardo Bruno, ex parlamentare ed attualmente consigliere regionale in Toscana per il PDCI, sarà uno dei due consiglieri che si aggiungono ai tre già in carica nella società statale Trenitalia, che avrebbe deciso di allargare il suo Consiglio di Amministrazione;
sono giorni, anzi mesi, che si parla di taglio ai costi della politica e delle misure che il Governo prenderà al fine di tagliare tali costi -:
se non ritengono i ministri in indirizzo che allargare un consiglio di amministrazione di una società statale, come appunto Trenitalia, comporti ulteriori costi per lo Stato;
se non ritengono, altresi, di dover ritornare sui propri passi e lasciare il consiglio di amministrazione di Trenitalia tale quale era.
(4-05025)