Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 214 del 1/10/2007
TESTO AGGIORNATO AL 2 OTTOBRE 2007
ATTI DI INDIRIZZO
Mozione:
La Camera,
premesso che:
secondo notizie di stampa i contenuti del libro denuncia «Falce e carrello», scritto da Bernardo Caprotti, presidente dei supermercati Esselunga, illustrano e documentano in modo circostanziato l'abnorme sviluppo economico e finanziario realizzato dalla Lega delle cooperative con la connivenza politica delle amministrazioni locali;
la Lega delle cooperative oggi è leader assoluta della grande distribuzione commerciale con 1.331 punti di vendita tra supermercati ed altri locali pubblici e si calcola, tra l'altro che le cosiddette «Coop rosse» abbiano realizzato nel 2006 ricavi da vendita al dettaglio per un totale di 11,8 miliardi di euro che rappresentano il 3 per cento del prodotto interno lordo italiano;
tali traguardi sono stati raggiunti nel corso degli anni grazie a legami politici realizzati con le amministrazioni locali gestite via via dal Pci, Pds e Ds, soprattutto in Emilia Romagna, Toscana, Liguria e Umbria, sovvertendo le regole del libero mercato con una costante simbiosi tra la politica e il commercio al dettaglio;
la Lega delle cooperative di fatto è oggi un «pachiderma» economico-finanziario che si regge su impensabili protezioni, privilegi fiscali inauditi e un monolitico sistema burocratico-amministrativo, un vero monopolio destinato a sostenere, ad avviso dei sottoscrittori del presente atto, come un «potere forte» anche l'odierno schieramento di centrosinistra e il Partito Democratico, in via di costituzione con la pretesa di rappresentare la base della sinistra, ma di fatto nuova emanazione di vecchie consorterie bancarie;
l'articolo 2, comma 2, della legge 10 ottobre 1990, n. 287 recante «Norme per la tutela della concorrenza e del mercato» sancisce che «sono vietate le intese tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all'interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante»;
grazie alle agevolazioni fiscali previste per le cooperative a parità di utile lordo l'incidenza dell'Ires per le imprese collettive risulta del 17 per cento contro il 43 per cento delle società commerciali;
l'articolo 2515 del codice civile al secondo comma recita «L'indicazione di cooperativa non può essere usata da società che non hanno scopo mutualistico»;
l'essenza ultima dello scopo mutualistico è rappresentata dai soci che diventano imprenditori di se stessi, creando un organismo economico che è in grado di fornire loro occasioni di acquisto e di lavoro a condizioni migliori rispetto a quelle presenti sul mercato;
l'Associazione dei consumatori Altroconsumo ha diffuso uno studio dal quale risulta che i prezzi di Ipercoop e Coop vengono stimati in media più alti rispetto alla Esselunga rispettivamente del 5 per cento e del 10 per cento, inoltre dallo studio emerge che nelle regioni in cui è subentrato un competitor privato i prezzi si sono notevolmente abbassati. Se ne deduce che è l'azienda privata e non la cooperativa a calmierare i prezzi;
i soci delle nove maggiori Coop di consumo sono ormai milioni e partecipano in modo fatalmente ridotto alla governance e ricevono in cambio, sotto forma di agevolazioni sugli acquisti e ristorni dell'utile, una cifra non molto diversa da quanto ricevono i clienti fidelizzati della grande distribuzione privata;
l'articolo 45 della Costituzione italiana stabilisce che: «La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove
e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità»;
la Commissione europea, su richiesta della commissaria Neelie Kroes, sta analizzando il dossier sui vantaggi fiscali alle cooperative di distribuzione in Italia. In particolare i servizi della concorrenza stanno controllando il ponderoso materiale informativo inviato dal Governo italiano alla fine di agosto che contiene i dati relativi a tutte le Coop di distribuzione, agli istituti di credito cooperativo e alle banche popolari,
impegna il Governo:
a voler provvedere perché si accertino eventuali irregolarità amministrative, le quali, ad avviso dei firmatari del presente atto, possono essere dovute a rapporti clientelari tra le cosiddette «Coop rosse» e le compiacenti amministrazioni locali;
ad attivarsi affinché si verifichino con opportuni controlli la reale finalità di tali cooperative che sembrano aver perso l'originale scopo mutualistico trasformandosi in vere e proprie holding;
a voler, infine, assumere iniziative ai sensi dell'articolo 12 della legge n. 217 del 1990 perché, ai fini della tutela dei diritti dei consumatori e della libera concorrenza, si accerti la presenza di eventuali distorsioni del mercato e di comportamenti anti-concorrenziali che non garantiscono il pluralismo e princìpi di libertà di impresa.
(1-00227) «Germontani, Pedrizzi, Leo, Antonio Pepe, Lamorte, Proietti Cosimi, Filipponio Tatarella, Perina, Contento, Frassinetti, Moffa, Rampelli, Porcu, Ciccioli, Lo Presti, Angela Napoli, Murgia, Patarino, Menia, Consolo, Raisi, Rositani, Gamba, Ulivi, Airaghi, Mancuso, De Corato, Castellani, Ascierto, Urso, Ronchi, Giorgio Conte, Holzmann, Minasso, Migliori, Saglia».