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Allegato B
Seduta n. 215 del 2/10/2007
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AFFARI ESTERI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
la Birmania è guidata da decenni da una giunta militare accusata, tanto dai rapporti delle competenti agenzie delle Nazioni Unite, quanto dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e sindacali, di ripetute, continuate, gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani e sociali;
da dodici anni il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi si trova agli arresti domiciliari;
da alcuni giorni, in alcune città della Birmania, centinaia di migliaia di persone, guidate da alcune migliaia (l'ultima stima è di 300.000) di monaci buddisti, partecipano a marce di protesta pacifiche anti-governative;
il regime militare ha risposto, con una violenta repressione che ha causato decine di morti, alle manifestazioni di piazza del pacifico movimento popolare che chiede libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e condizioni sociali più giuste;
considerato che:
la Repubblica italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale;
nel Preambolo della dichiarazione dell'ONU dei diritti universali dell'uomo si stabilisce che gli Stati membri si impegnano ad assicurare, in cooperazione con l'Organizzazione delle Nazioni Unite, il rispetto universale ed effettivo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali -:
se ed in che modo intenda agire in sede ONU e nelle organizzazioni internazionali e sovranazionali alle quali aderisce, al fine di promuovere una risoluzione che denunci l'oppressione e la sanguinosa repressione della giunta militare birmana anche attraverso specifiche sanzioni politiche ed economiche;
se intenda attivare iniziative dirette a sensibilizzare i governi delle potenze asiatiche che sinora hanno appoggiato il governo birmano e che oggi si oppongono alle sanzioni richieste dall'ONU, in particolar modo la Cina e la Russia perché si uniscano a tutta la comunità internazionale nel cercare di far cessare le violenze contro le pacifiche manifestazioni dei monaci birmani;
se non intenda prevedere, come altri paesi hanno già fatto di limitare le importazioni dalla Cina fino a quando quest'ultima non si sarà chiaramente espressa nei confronti del regime militare del Myanmar;
se intenda nel contempo agire direttamente sul governo militare del Myanmar per indurlo al rispetto dei diritti umani
universali del popolo birmano e al riconoscimento del diritto alla libertà e all'autodeterminazione;
se non sia il caso di prevedere autonomamente sanzioni economiche nei confronti del regime militare birmano anche ipotizzando l'interruzione delle relazioni commerciali che intercorrono tra l'Italia ed il Paese asiatico.
(2-00769) «Paoletti Tangheroni, Bertolini, Cossiga, Licastro Scardino, Carlucci, Campa, Brusco, Misuraca, Adornato, Sanza, Crosetto, Pili, Caligiuri, Picchi, Boniver, Azzolini, Biancofiore, Santelli, Della Vedova, Gregorio Fontana, Aprea, Di Centa, Pizzolante, Pescante, Tortoli, Rivolta, Moroni, Pelino, Pecorella, Gardini, Ceccacci Rubino, Carfagna, Marras, Mormino, Vitali».