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Allegato B
Seduta n. 216 del 3/10/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
CAPARINI e GIBELLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il rilascio e l'utilizzo del contrassegno per parcheggi per disabili è disciplinato dall'articolo 188 del Nuovo Codice della Strada e dall'articolo 381 del suo regolamento di attuazione;
tali disposti, in particolare, prevedono che il contrassegno in oggetto è personale e non trasferibile ad altri, che lo stesso può essere posto su automezzo diverso da quello in proprietà alla persona disabile, che non ha limitazioni orarie e che è valido su tutto il territorio nazionale;
il Giudice di Pace di Arezzo, con sentenza del 27 giugno 2006 dava ragione algenitore di un ragazzo disabile che aveva presentato ricorso per una contravvenzione subita a causa della mancata comunicazione al Comune del numero di targa del veicolo utilizzato per il trasporto del figlio all'interno della ZTL, con la motivazione: «L'osservazione del Comune che una persona diversamente abile munita di regolare contrassegno, deve richiedere preventiva o successiva (entro le 48 ore successive) autorizzazione ad accedere alla ZTL, comunicando il numero di targa del veicolo, non è conforme alle norme del vigente Codice della strada, che riserva libertà di accesso nella ZTL su tutto il territorio nazionale ai veicoli con portatori di handicap»;
il Comune di Brescia, nel disporre le modalità necessarie per l'accesso alla ZTL cittadina soggetto a controllo computerizzato, ha di fatto ad avviso degli interroganti disatteso tali norme generali sul contrassegno, subordinandone la validità al fine suddetto, per le persone residenti in città alla comunicazione di non oltre due numeri di targa delle automobili usate, e per le persone provenienti da altre località alla comunicazione ogni volta, prima di accedere alla ZTL, o entro le 48 ore successive, delle generalità della persona disabile, del numero del contrassegno, della data del rilascio e del nome del Comune che lo ha rilasciato;
queste disposizioni, oltre ad essere in palese contrasto con le citate norme generali in materia, penalizzano gravemente le persone disabili provenienti da altre località, tanto più perché non sono accompagnate da iniziative tecniche o amministrative in grado (tranne limitatissimi e non significativi casi) di evitare gli abusi eventualmente commessi nell'uso del contrassegno in oggetto, costituendo, di fatto, un «rimedio» peggiore del danno che si vorrebbe combattere;
l'Associazione dei genitori di bambini e ragazzi con difficoltà ONLUS, l'Associazione Insieme per l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate ONLUS, la Cooperativa PA. SOL, il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato di Botticino, la Cooperativa L'Aliante,
l'Associazione di Volontariato «ICARO» ONLUS con lettera del 6 luglio 2007 hanno chiesto all'Amministrazione comunale di Brescia di annullare con urgenza tali procedure, disagevoli e illegittimamente condizionanti l'uso del contrassegno stesso;
a seguito della risposta del Comune di Brescia del primo agosto 2007 che confermava tale procedura ritenendola conforme alle disposizioni legislative in materia, con lettera del 14 agosto 2007 è stata ribadita l'opposizione già esposta, avanzando altresì la proposta che una possibile soluzione del problema potrebbe essere quella di fornire a tutte le persone diversamente abili un chip elettronico da inserire nel permesso, che funzioni da pass al rilievo del sistema computerizzato dei portali ZTL, ed in futuro anche per i parcheggi dei disabili, evitando così abusi ingiustificati. Per altro, essendo il permesso di valenza per tutto il territorio nazionale, è necessario concordare la frequenza utilizzata per i chip con tutte le città che hanno adottato la ZTL computerizzata -:
se il Ministro intenda disciplinare le modalità di applicazione della norma e verificare il rispetto della legislazione vigente, l'accesso alle persone diversamente abili provviste del contrassegno H nelle ZTL, in particolare se elettronicamente vigilate, al fine di garantire la certezza del diritto per tutti i cittadini, con particolare riguardo alle persone disabili.
(5-01549)
ROCCHI e MARIO RICCI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara interessa nel primo tratto un territorio densamente urbanizzato che da Milano si prolunga fino a Corsico, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio, con quartieri di migliaia di abitanti lungo la linea, a raso e distante pochi metri dagli edifici;
la criticità antropica ed ambientale (Naviglio grande e Parco agricolo sud) del raddoppio, con il conseguente aumento del traffico ferroviario, oggi molto basso, è stata evidenziata in tutte le fasi di sviluppo del progetto dai Comuni e dalla Regione Lombardia vincolando la realizzazione dell'opera a prescrizioni per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini;
a tutt'oggi il committente (Ferrovie) non ha adempiuto a tali prescrizioni non avendo presentato soluzioni in merito e rifiutando il confronto con la popolazione ed il Comune di Corsico;
il Consiglio comunale di Corsico, all'unanimità ha richiesto la convocazione della Conferenza dei servizi ed ha deliberato una soluzione, nella tratta urbana, alternativa a quella prevista dalle Ferrovie in quanto questa, pur contemplando barriere alte oltre 6 metri che dividono la città e la degradano, ugualmente non rispetta le norme di tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini;
la Giunta comunale di Corsico ha commissionato al Politecnico uno studio per l'interramento dei binari basato su criteri di project financing per reperire risorse atte a coprire i maggiori costi. In tal modo la città di Abbiategrasso ha già ottenuto la revisione del progetto;
la città di Corsico vuole essere ascoltata. Si impedisca alle Ferrovie di procedere in un progetto sbagliato ponendo i cittadini di fronte a fatti compiuti. Ne deriverebbero proteste e conflittualità. I ministri competenti assumano il caso ed avviino un confronto in tempi brevi per favorire il bene pubblico -:
se intendano intervenire sulle FFSS per:
a) favorire risposte sollecite alla cita di Corsico (comune, cittadini, comitato ferrovia Milano-Mortara) che, pur favorevole al raddoppio della linea, vuole evitare danni ambientali e spreco di denaro pubblico in soluzioni progettuali sbagliate senza rispetto dei diritti di migliaia di abitanti;
b) convocare la Conferenza dei servizi richiesta dal Consiglio comunale di Corsico al fine di prendere atto di reali problemi esistenti (punti sensibili trascurati nello studio di impatto ambientale, mancanza di integrazione dell'opera con il territorio, danno ambientale) e della possibile soluzione alternativa affidata ad un gruppo qualificato del Politecnico di Milano. Lo studio sarà pronto entro maggio 2007;
c) nel rispetto del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195, e della normativa esistente in materia di informazione ambientale, attivare FS affinché fornisca immediatamente e comunque prima dell'inizio dei lavori il progetto esecutivo del raddoppio in modo che sia possibile per le amministrazioni ed i cittadini verificare se lo stesso ha tenuto conto delle osservazioni del comune di Corsico e della stessa regione Lombardia;
d) in considerazione del fatto che Ferrovie ha già inviato le richieste di esproprio e ci sono stati già interventi finalizzati al raddoppio della ferrovia nel territorio di Corsico, intervenire su Ferrovie per la sospensione di qualsiasi iniziativa prima che l'intera questione venga valutata alla luce delle proposte del progetto alternativo commissionato dal comune di Corsico.
(5-01557)
Interrogazioni a risposta scritta:
FASOLINO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
sulla linea TAV Roma-Napoli, in data 1o ottobre 2007, si è verificato un guasto nella sottostazione elettrica di Gallicano nel Lazio (si è bruciato un interruttore) che ha causato un blackout durato dalle 13,20 alle 18;
non è la prima volta che accade. Ad avviso dell'interrogante la linea TAV Roma-Napoli è la cenerentola del trasporto veloce in Europa. Una vera vergogna;
i disagi sofferti dai viaggiatori sono stati notevoli. Sono risultati coinvolti ben cinque treni ad alta velocità. Due sono stati annullati;
la TAV Roma-Napoli delle 12,45 è partita già con venti minuti di ritardo, per altri indecifrabili ma consueti motivi;
dopo dieci chilometri il treno si è fermato ed è poi stato riaccompagnato alla stazione di partenza con due locomotori;
dopo una vera odissea (un nuovo treno è stato posto a disposizione solo dopo alcune ore) i passeggeri sono giunti a Napoli - via Cassino - appena qualche minuto dopo le 19 (fortunatamente dello stesso giorno) -:
quali misure intenda adottare al fine di evitare queste miserabili performance del trasporto passeggeri su ferro nelle tratte meridionali atteso che a sud di Roma pare di viaggiare in Africa, non in Europa;
se - ove ritenga che ne sussistano i presupposti - non intenda denunziare all'Autorità giudiziaria per interruzione di pubblico servizio ed omissione di soccorso i colpevoli di tale macroscopica inadempienza.
(4-05063)
LOVELLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le Associazioni dei pendolari hanno manifestato motivi di disagio e di lamentela circa la funzionalità del servizio ferroviario sulla tratta Novi Ligure-Milano e ritorno;
in particolare sono pervenute segnalazioni di disservizi quali le condizioni igieniche dei convogli, lo scarso numero di treni sulla linea, ritardi e tempi di percorrenza inspiegabilmente lunghi, tali da indurre molti viaggiatori novesi a recarsi direttamente in auto alla stazione ferroviaria di Tortona per riuscire ad arrivare sul luogo di lavoro in tempo utile e senza troppi imprevisti;
l'orario attualmente in vigore ha allungato i tempi del viaggio, con grave disagio dei passeggeri soprattutto per il treno delle 7,40 in partenza da Novi per Milano Centrale e per quello delle 18,25 da Milano Rogoredo per Novi, dei quali viene segnalato un costante ritardo -:
se sia a conoscenza di tale situazione più volte denunciata dalle Associazioni e come intenda intervenire Trenitalia affinché si riducano disservizi, ritardi e lentezze sulla tratta Novi Ligure-Milano, allo scopo di ridurre i disagi di molti pendolari e per non penalizzare costantemente i rapporti con il capoluogo lombardo, che sono essenziali anche per ragioni economiche, valutando l'ipotesi di incrementare il numero di convogli con fermata a Novi Ligure per offrire più opzioni di viaggio ai passeggeri in partenza da questa stazione.
(4-05080)
GIANNI FARINA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il trasporto ferroviario tra Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, è strategico per il Piemonte sud, la riviera ligure di ponente e la costa azzurra francese;
esiste ed è funzionante, la linea ferroviaria inaugurata nel 1928 - che partendo da Torino raggiunge Cuneo, entra in territorio francese a Tenda (Département des Alpes Maritimes), prosegue sino a Breil sur Roya ove si scinde in due tronchi, il primo si dirige direttamente su Nizza attraversando i comuni di Sospel, l'Escarene e Drap mentre il secondo prosegue nella valle Royal, rientra in Italia a Fanghetto ed arriva a Ventimiglia;
sul piano storico, i suddetti due tronchi hanno subìto nel corso della seconda guerra mondiale importanti devastazioni, in particolare la distruzione di tutti i ponti e delle linee elettriche da parte delle truppe tedesche nel corso della ritirata delle stesse, nel 1944, dalla costa francese verso l'Italia del nord;
la linea, dopo decenni di battaglie parlamentari, è stata ricostruita, a totale carico dell'erario italiano (la Francia si è limitata alla restituzione dell'IVA per i lavori realizzati sul suo territorio), senza però che venisse ripristinata la linea elettrica nei 45 chilometri in territorio francese e precisamente tra Fanghetto e Limone Piemonte;
attualmente la linea ferroviaria è utilizzata giornalmente da 19-23 treni o automotrici, italiani e francesi, ma tale frequenza potrebbe raddoppiare o triplicare, sia per il traffico passeggeri sia per quello delle merci, se si realizzasse finalmente il raddoppio del binario tra Fossano e Cuneo, opera programmata da decenni, progettata, finanziata ed i cui lavori non sono ancora iniziati, fosse ripristinata l'elettrificazione, si evitasse la rottura di carico a Ventimiglia e si stabilissero nuovi orari per i treni;
per quanto attiene la soluzione della rottura di carico nella stazione di Ventimiglia si tratta di un'opera di poco conto che eviterebbe ai passeggeri provenienti da Torino e dal Piemonte, o dalla Svizzera, di dover cambiare treno, attendendo per oltre un'ora la coincidenza proveniente da Genova per dirigersi verso Mentone, il principato di Monaco e Nizza; interruzione comprensibile prima degli accordi di Schengen poiché gli uffici di dogana, italiani e francesi, si trovavano all'interno della stazione di Ventimiglia, mentre si tratterebbe di usufruire della linea dell'interporto di Ventimiglia dal quale si dipartono due gallerie, ferroviarie che consentono di raggiungere la linea litoranea italo-francese, Genova, Ventimiglia, Marsiglia;
la soluzione consiste nella costruzione di una brevissima deviazione della linea proveniente da Torino e nello stabilire una fermata supplementare il costo ammonta a circa 500.000 euro;
la regione Piemonte, in attesa della elettrificazione, ha messo in servizio sulla linea dei treni diesel Minuetto e la SNCF, della PACA, dei nuovi treni simili, ma gli orari sono del tutto inefficienti (mancanza
di treni diretti, fermate in tutte le stazioni, eccetera) in quanto si potrebbe compiere il tragitto in 2 ore e trenta a fronte delle quattro ore e trenta attuali -:
se non ritenga opportuno proporre un incontro con la Regione Piemonte, la RFI (rete ferroviaria italiana), al fine di risolvere questi annosi problemi sui quali vi è un accordo generale tra gli enti locali interessati del Piemonte, della Liguria e del Dèpartement des Alpes Maritimes.
(4-05083)