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Allegato A
Seduta n. 216 del 3/10/2007
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(Sezione 10 - Iniziative per garantire la sicurezza dei cittadini e per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario)
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
il 29 luglio 2006 è stata approvata dal Parlamento la legge per la concessione del beneficio dell'indulto, che, condonando tre anni di pena e trovando applicazione per tutti i processi pendenti ed i reati commessi entro il maggio 2006, ha prodotto la scarcerazione complessiva di circa 30 mila unità in meno di un anno, anche se la mole di procedimenti che rientra sotto l'applicazione della legge non potrà essere definita prima di cinque anni;
al momento del varo della legge, la Lega Nord è stata fortemente critica nei confronti di un provvedimento di clemenza e contraria all'adozione di interventi straordinari per fronteggiare le disfunzioni del nostro sistema carcerario;
prima dell'indulto, la popolazione carceraria italiana ammontava ad oltre 62 mila persone, a seguito dell'indulto ne sono state liberate circa 30 mila, mentre, secondo gli ultimi dati disponibili, si è già tornati alla capienza di 46 mila detenuti, ben oltre quella regolamentare di 43 mila;
a poco più di un anno dall'applicazione della legge, le cronache dei giornali segnalano un alto tasso di reiterazione del reato da parte di coloro che hanno usufruito del provvedimento di clemenza, al punto che già un quarto dei beneficiari sono tornati in carcere, ed è ragionevole supporre che entro breve tempo il problema dell'affollamento carcerario si presenterà esattamente negli stessi termini esistenti prima dell'indulto;
l'indulto, ad oggi, conferma il suo carattere sporadico e parziale, dato che nel frattempo il Governo non ha effettuato alcun intervento complessivo per risolvere l'affollamento delle carceri, per risolvere i problemi di organico e carenza di mezzi del Corpo di polizia penitenziaria, deputato a garantire l'ordine all'interno degli istituti di prevenzione e pena;
nonostante le campagne mediatiche del Governo, non è stato ancora approvato alcun provvedimento per combattere le disfunzioni del sistema penale, legate anche alla durata eccessiva dei processi;
le cronache dell'ultimo anno rilanciano in termini allarmanti la questione sicurezza e la questione criminalità, che, nei tratti generali e statistici, presentano i caratteri della massima emergenza nel Paese, a causa dell'elevato costo sociale che grava unicamente sui cittadini italiani;
sono particolarmente colpite dal fenomeno criminale le regioni settentrionali, dove gli episodi di violenza, gli omicidi, i furti in abitazioni e le rapine si rincorrono con sempre maggiore frequenza, come dimostrato anche dai recenti fatti di cronaca della regione Veneto; in particolare, si ricorda la situazione della provincia di Treviso con le disattese richieste da parte delle autorità locali di un rafforzamento delle forze di polizia -:
quali misure di immediata applicazione il Governo intenda adottare per garantire la sicurezza dei cittadini e per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario. (3-01284)
(2 ottobre 2007)