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Allegato A
Seduta n. 216 del 3/10/2007
(Sezione 12 - Ipotesi di boicottaggio dei giochi olimpici 2008, al fine di esercitare pressioni sulla Cina in merito alla questione birmana)
ZANELLA, BONELLI e DE ZULUETA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
dopo la metà del mese di agosto 2007, quando nel Myanmar, ex Birmania, senza nessun preavviso, il regime militare al potere ha raddoppiato il prezzo del diesel e quintuplicato quello del gas naturale, aggravando ulteriormente la precaria situazione economica della popolazione, sono iniziate proteste organizzate da attivisti e gruppi di opposizione al Governo;
alla fine di agosto 2007 si sono uniti alle manifestazioni anche i monaci buddisti, fino ad arrivare al 23 settembre 2007, quando durante la manifestazione nonviolenta di centinaia di monaci che sostavano davanti alla casa del premio Nobel per la pace e leader dell'opposizione democratica, Aung San Suu Kyi, da anni agli arresti domiciliari, quest'ultima è uscita per mostrarsi al pubblico e pregare con i monaci;
il Governo birmano, che fino ad allora si era limitato a far controllare a distanza dall'esercito le manifestazioni, ha iniziato una pesantissima repressione, scarsamente documentata perché è iniziata con la caccia ai giornalisti stranieri, che ha portato alla morte del fotografo giapponese Kenji Nagai, e alla chiusura di internet;
sarebbero state uccise circa 200 persone, anche se il regime afferma che ne sono morte 10, ed arrestate circa 4.000 solo tra i monaci, come afferma un'anonima fonte governativa, citata dalla Bbc, che sarebbero già state trasferite in galere allestite nelle zone più remote del nord del Paese, che rischiano di diventare dei campi di concentramento;
le strade di Rangoon sono costantemente presidiate dai militari per far rispettare il coprifuoco imposto dal regime per 60 giorni;
l'inviato dell'Onu, Ibrahim Gambari, è riuscito a far visita ad Aung San Suu Kyi, ancora agli arresti domiciliari a Rangoon, e dopo tre giorni di anticamera è stato ricevuto dal leader della giunta militare di Myanmar;
la Cina è il principale partner economico e politico della Birmania;
la Cina si è opposta a nuove sanzioni Onu nei confronti della Birmania, sostenendo che quanto sta avvenendo è una questione di politica interna, che non minaccia la pace e la sicurezza internazionale;
nel 2008 in Cina si dovrebbero svolgere i giochi olimpici -:
se il Governo italiano non intenda sollecitare il Comitato olimpico internazionale a minacciare il boicottaggio dei giochi olimpici a Pechino, nel caso in cui la Cina non accetti di usare tutta la sua influenza sul regime di Myanmar, affinché quest'ultimo liberi tutti gli oppositori del regime, rispetti i diritti umani e avvii un processo di democratizzazione della nazione, considerato che segni tangibili di questa disponibilità possono essere la rinuncia al blocco esercitato al Consiglio di sicurezza dell'Onu contro la giunta militare della Birmania e la sospensione delle forniture di armi. (3-01286)
(2 ottobre 2007)