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Allegato B
Seduta n. 22 del 10/7/2006
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SALUTE
Interrogazioni a risposta scritta:
D'AGRÒ. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
fino a pochi anni fa Medici chirurghi non specializzati ed odontoiatri potevano essere assunti negli ospedali con il titolo di assistente medico (primo grado dell'allora vigente gerarchia ospedaliera che prevedeva primario, aiuto corresponsabile ed assistente);
con il riordino del rapporto di lavoro dei medici ospedalieri, che ha introdotto il principio della dirigenza medica, alla figura del primario è stata sostituita quella del dirigente medico di secondo livello e alla figura dell'aiuto corresponsabile quella del dirigente medico di primo livello; in tal modo è stata abolita la figura dell'assistente che, di fatto è stato trasformato in un aiuto corresponsabile;
tale promozione dell'assistente alla corresponsabilità ha implicato l'obbligo di specializzazione nei concorsi per l'assunzione, al fine di evitare che, ad esempio, un aiuto di medicina interna fosse un medico sprovvisto della corrispondente specialità;
sebbene sia corretto che un aiuto corresponsabile sia uno specialista del settore, non va dimenticato che la laurea in odontoiatria e protesi dentaria è già di per se stessa una laurea specialistica, come dimostra il fatto che sia stata abolita la specializzazione in odontoiatria;
inoltre, in Italia, per legge, l'odontoiatria può essere esercitata solo dagli odontoiatri o dai medici chirurghi con la vecchia specialità ora abolita, a riprova di come la legge già equipari i medici specialisti in odontoiatria agli odontoiatri che di fatto in futuro saranno i soli a poter esercitare le prestazioni sanitarie odontoiatriche;
le scuole specialistiche previste in odontoiatria sono solo due (ortognatodonzia e chirurgia orale) e non esiste in ordinamento nessuna specialità diretta in odontoiatria; tali specializzazioni sono da considerarsi «super specialità», in quanto si occupano dell'approfondimento di un solo ramo specifico dell'odontoiatria;
nelle graduatorie specialistiche ambulatoriali convenzionate (SUMAI), dove sono considerati solo medici in possesso di specialità per ogni branca, l'unica eccezione sarà la branca di odontoiatria, alla quale dovranno poter accedere i laureati in odontoiatria (ovviamente senza specialità in quanto già specialisti) o, ad esaurimento, i medici chirurghi in possesso della vecchia specialità;
attualmente esiste una discriminazione nei confronti dell'accesso degli odontoiatri nei reparti ospedalieri, dal momento che molti odontoiatri che vorrebbero ambire alla carriera ospedaliera si trovano esclusi dai concorsi ai quali possono essere ammessi solo i medici chirurghi con la vecchia specialità o i pochissimi odontoiatri specialisti nelle citate "super specialità -:
se non ritenga opportuno adottare iniziative, anche normative, volte a consentire l'accesso alla dirigenza medica ospedaliera, oltre ai medici chirurghi specialisti per tutte le specialità, anche agli odontoiatri.
(4-00494)
BERTOLINI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
da notizie di stampa si apprende che lo scorso 3 luglio è deceduta una sedicenne di Novellara (Reggio Emilia), Greta Pavarini, vittima delle complicazioni legate ad un intervento chirurgico eseguito per affrontare un caso di peritonite, che non sarebbe stata evidenziata dalle visite mediche sostenute nei giorni precedenti;
la causa del decesso della ragazza non sembra legata direttamente alla peritonite, ma a un «tamponamento cardiaco», che potrebbe essere stato provocato dal catetere applicato fra spalla e braccio per favorire l'alimentazione della paziente senza ricorrere alle continue iniezioni;
sempre da notizie di stampa, risulterebbero coinvolti medici e paramedici che si sono occupati, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, delle cure della ragazza e al suddetto personale medico e paramedico sarebbero stati notificati degli avvisi di garanzia;
rimane fermo l'apprezzamento e la piena fiducia per il lavoro che sta svolgendo in merito la magistratura -:
se il Ministro in indirizzo non intenda procedere immediatamente a delle verifiche sull'accaduto;
quale sia il grado di adeguatezza o meno della struttura ospedaliera che ha accolto la ragazza;
in maniera dettagliata tutto il percorso che ha condotto, purtroppo, la ragazza alla morte;
in che data si è recata per la prima volta nell'ospedale di Guastalla, a che ora è stata visitata, chi era il medico o i medici che l'hanno visitata, cosa le hanno diagnosticato, che cure hanno prescritto;
il nome del medico che ha diagnosticato l'infezione virale invece che l'appendicite;
il comportamento del Direttore Generale dell'ospedale durante le cure impartite alla ragazza e, soprattutto, in seguito alla morte;
se al Governo risulti che siano state intraprese delle azioni in merito dall'assessore alla sanità della Regione Emilia Romagna il quale - consta all'interrogante - ha mantenuto un assoluto silenzio;
inoltre, che cosa intenda fare in merito il Ministro interrogato visto che quello descritto non è il primo caso di morte per interventi chirurgici definiti «banali» e che è inconcepibile ed assurdo che nel 2006, dopo tanti traguardi raggiunti
dalla medicina nella cura e prevenzione di malattie, che sembrava non potessero essere mai curate, si debba morire di appendicite.
(4-00508)