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Allegato B
Seduta n. 220 del 9/10/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
CRAPOLICCHIO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'evasione di un detenuto, avvenuta nella Casa Circondariale di Pavia martedì 27 agosto 2007, ha generato forte malcontento e viva preoccupazione tra gli Agenti di Polizia Penitenziaria e tutti gli operatori, in quanto il gravissimo episodio ha posto in risalto le carenze strutturali ed organizzative del carcere che risalgono al 2005;
le problematiche che riguardano il carcere di Pavia sono tante ed articolate: gravissima carenza di personale; sistemi di controllo e di sicurezza totalmente inefficienti oltre alla mancata applicazione delle normative riguardanti la sicurezza sul lavoro;
queste irregolarità sono state più volte denunciate dalle categorie sindacali a tutti i livelli dell'Amministrazione penitenziaria, senza che abbia mai fatto seguito alcun provvedimento concreto, atto a superare le difficoltà evidenti che paralizzano parte dell'attività carceraria;
il personale opera in condizioni di estremo disagio, quotidianamente costretto ad assolvere in completa solitudine diversi incarichi istituzionali, tra l'altro in settori delicati dell'istituto;
tali carenze organizzative non passano inosservate tra i reclusi che approfittano
delle incertezze procedurali, nella migliore dell'ipotesi per trarne anche piccoli vantaggi, altre volte, come è accaduto il 27 agosto 2007, addirittura per evadere;
dopo l'evasione del 27 agosto 2007, pare non siano stati adottati provvedimenti adeguati in merito all'organizzazione del lavoro e delle varie procedure, rischiando in tal modo di addossare ogni responsabilità agli operatori del reparto colloqui;
è auspicabile che i competenti organi dell'Amministrazione Penitenziaria vogliano imprimere un deciso cambio di rotta nella gestione e nell'organizzazione della struttura carceraria, anche per garantire maggiore tranquillità a chi con sacrifici quotidiani svolge professionalmente il proprio delicato lavoro -:
se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti suesposti;
quali iniziative utili, il Ministro intenda assumere al fine di accertare con esattezza la dinamica relativa all'evasione, senza limitarsi ad individuare negli agenti in servizio gli unici eventuali responsabili del grave episodio;
quali iniziative, secondo le proprie prerogative, metta in atto per superare le difficoltà di personale e le altre sopra descritte, e garantire l'espletamento di tutti i servizi di istituto nella più totale sicurezza che un carcere come quello di Pavia necessariamente richiede.
(4-05160)
ALLASIA, FAVA e MONTANI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il Corpo della Polizia penitenziaria ha un ruolo di primo piano nell'ambito delle Forze di polizia presenti nel nostro Paese, essendo deputato a garantire l'ordine all'interno degli istituti di prevenzione e pena, tutelandone la sicurezza, espletando il servizio di traduzione e piantonamento dei detenuti ed internati, assicurando l'esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, partecipando alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati;
da tempo si discute circa la necessità di migliorare la funzionalità di questo Corpo, a causa della situazione critica legata all'ampiezza dei compiti ad esso affidati e rispetto ai quali non sempre gli interventi legislativi sono stati tempestivi ed adeguati alle esigenze di questi operatori;
le legittime istanze hanno riguardato i problemi legati alle carenze di organico e inadeguatezza dei mezzi, alle inadeguatezze degli stipendi, alle incerte prospettive di avanzamento nella carriera, alla durezza dei turni di lavoro, ai rischi derivanti dal servizio svolto, e non sempre hanno trovato una risposta adeguata;
a cadenze regolari si propongono problemi momentaneamente accantonati, quale la necessità di una riforma per la completa revisione degli organici del Corpo di Polizia Penitenziaria sul territorio nazionale, tenuto conto che l'attuale distribuzione, oramai vecchia di otto anni, non considera avvenimenti e fatti nel frattempo intervenuti, come il cambiamento qualitativo-quantitativo della popolazione per ciascuna infrastruttura anche rispetto agli effetti dell'indulto e dei numerosi «rientri» negli istituti, e come il sicuro sovraffollamento che entro qualche mese porterà alla situazione di emergenza anteriore al provvedimento di clemenza, stante l'assenza nel frattempo di iniziative del Governo al riguardo;
ad aggravare i problemi esistenti e comuni a tutto il territorio nazionale, si verificano poi situazioni particolari come quella esistente nel carcere di Cuneo, dove le quattro sigle sindacali autonome, SAPPE, CNPP e SINAPPE, protestano congiuntamente contro il direttore dell'istituto, Giuseppe Forte, per alcune vicende «interne» di gestione del personale, legate a ferie date e tolte senza rispetto dell'anzianità di servizio, a meccanismi preferenziali per il congedo ordinario, all'incomprensibile
smarrimento di un resoconto del servizio mensile per il pagamento di indennità;
altre difficoltà e disagi vengono segnalate dal Personale di Polizia Penitenziaria presso le sedi del Piemonte, dove le infrazioni al codice della strada da parte di automezzi in servizio di Polizia penitenziaria hanno comportato effetti diretti sulle patenti degli autisti nonostante le infrazioni siano connesse all'espletamento del servizio;
negli istituti di Piemonte e Valle D'Aosta il malessere che pervade il personale di Polizia Penitenziaria riguarda anche la situazione delle mense di servizio, per la qualità a dir poco scadente dei pasti che vengono serviti senza condimenti, senza pane, mai in orari precisi;
nella regione è da tempo lamentata l'assenza presso i magazzini vestiario delle mostrine e delle insegne relative alle qualifiche del Corpo, al punto che il medesimo personale è costretto ad acquistare le medesime a proprie spese presso negozi specializzati;
la Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Asti manifesta viva preoccupazione per la recente decisione di rendere operativa una sezione di «alta sicurezza» per detenuti pericolosi non supportata da un adeguato intervento operativo ed organizzativo, nonostante la carenza di organico mai risolta e i turni di lavoro massacranti cui il personale è da tempo sottoposto;
a conferma della difficile situazione degli appartenenti al Corpo giunge agli interroganti segnalazione dalla casa circondariale di Sanremo, dove ad un dipendente sarebbe stato negato l'accesso al fascicolo personale e alla relazione di servizio nonostante il parere favorevole della Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, con ciò impedendo una adeguata tutela in sede giurisdizionale-:
quali interventi il Ministro intenda adottare in materia di organici della polizia penitenziaria;
quali siano gli intendimenti del Ministro in merito alla situazione dell'istituto penitenziario di Cuneo e del direttore Giuseppe Forte, alla guida della casa circondariale dal 1992;
quali soluzioni concrete ritenga sia opportuno adottare per garantire, riguardo le infrazioni al codice della strada, che l'espletamento del servizio non comporti diretti effetti riguardanti il personale di Polizia Penitenziaria;
se il Ministro voglia intervenire presso il Provveditorato competente per accertare e risolvere le disfunzioni segnalate nel servizio di mensa obbligatorio;
se non ritenga necessario disporre un accertamento della consistenza delle dotazioni del materiale segnalato sul territorio ovvero se esistano eventuali disfunzioni organizzative;
quali interventi intenda adottare per risolvere il drammatico contesto operativo-organizzativo della Casa Circondariale di Asti;
come intenda risolvere la questione segnalata sul negato diritto di accesso ad atti propri degli interessati, e quali soluzioni ritenga che sia necessario impartire per non aggravare il già copioso contenzioso esistente in materia.
(4-05166)