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Allegato A
Seduta n. 224 del 16/10/2007
...
(A.C. 2267 - Sezione 7)
ORDINI DEL GIORNO
La Camera,
premesso che:
l'attuale crisi birmana pone una particolare attenzione sul ruolo di Cina e Russia, ma anche dell'India per i suoi storici rapporti commerciali con la Birmania, con una consolidata consuetudine di supporto al comparto militare e degli armamenti di quel regime dittatoriale;
l'elicottero da combattimento «ALH» è prodotto dall'India assemblando pezzi e tecnologie europee, quali serbatoi inglesi, lanciamissili belgi, motori ed armi francesi, freni e tecnologia elettronica italiani. L'elicottero è prodotto esplicitamente per essere venduto al regime birmano;
la CISL ha formalmente sollecitato il Governo, sin dal luglio scorso, ad attivare tutti i canali opportuni per evitare ogni possibile triangolazione commerciale che possa portare un contributo di tecnologia militare e di armamenti al regime birmano;
il Governo indiano ha recentemente annunciato la sospensione delle forniture di elicotteri da combattimento alla Birmania;
il 10 ottobre il Ministro degli esteri ha iniziato una visita ufficiale in India;
appare opportuno dare piena attuazione alla posizione comune europea ed alle indicazioni formulate dall'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO-OIL) nel 2000 sulla Birmania, con particolare attenzione alle triangolazioni commerciali nel delicato settore della difesa e degli armamenti;
occorre, altresì, rappresentare, sia nell'incontro attualmente in corso, che nelle future relazioni con l'India, la preoccupazione e le aspettative italiane nel campo della difesa, intesa nel senso ampio e comprensivo della difesa dei diritti umani e contro ogni proliferazione degli armamenti bellici,
impegna il Governo
a dare risposta a quanto esposto, in particolare, negli ultimi due capoversi delle premesse.
9/2267/1. Mellano, Poretti.
La Camera,
premesso che:
negli ultimi 5 anni i Ministri degli esteri e della difesa italiani hanno autorizzato vendite di armamenti e forniture militari all'India per un valore complessivo di 254 milioni di euro e realizzato consegne per circa 164 milioni di euro che fanno dell'India l'ottavo acquirente di armi made in Italy; nonostante le ultime due relazioni dei Ministri degli esteri segnalino un «cauto alleggerimento delle rigide restrizioni applicate in passato verso India e Pakistan» (relazioni predisposte in base all'articolo 5 della legge n. 185 del 1990 per l'anno 2006, pag. 13; e per l'anno 2007, pag. 117) le autorizzazioni di armi italiane verso l'India hanno visto nel recente quinquennio un incremento del 76 per cento rispetto al quinquennio precedente (dati pubblicati su «L'industria militare e la difesa europea: rischi e prospettive», Giorgio Beretta, Ed. Jaca Book Milano);
secondo il Sipri (Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma), l'India, che per tutti gli anni 90 ha mantenuto una media annuale di importazioni di armamenti di circa 1 miliardo di dollari, con più di 10 miliardi di ordinativi nell'ultimo quinquennio, ha più che raddoppiato le proprie commissioni militari, divenendo il secondo importatore mondiale di armi dopo la Cina;
secondo quanto previsto nel budget per i1 2007-2008, il Governo indiano ha innalzato le spese destinate alla difesa a 21,33 miliardi di euro, con un aumento dell' 11,63 per cento rispetto al 2006;
l'elicottero multiruolo Alh Drhuv, realizzato dalla Hal, la principale industria aeronautica indiana, è stato più volte promesso dal Governo di Nuova Delhi ai generali che governano la Birmania e che in questi giorni sono stati autori della pesantissima repressione nei confronti dei monaci buddisti che protestavano contro la pesante situazione economica che investe la popolazione; il 2 ottobre scorso le agenzie di stampa hanno riportato la notizia secondo cui il Governo indiano avrebbe sospeso tale fornitura al regime birmano;
tale elicottero, che può svolgere molteplici ruoli, dalla controguerriglia al trasporto d'assalto, usa molta tecnologia occidentale, in particolare europea, coinvolgendo paesi come la Francia, l'Italia, la Germania, il Regno Unito, il Belgio e la Svezia, ma anche gli Stati Uniti ed Israele; malgrado l'Europa abbia imposto l'embargo sull'export di armi verso Myanmar;
nell'ultimo rapporto Amnesty International denuncia violazioni dei diritti umani in diversi Stati dell'India, la persistenza nel Paese di condanne a morte, la presenza di circa 300 milioni di persone che continuano a vivere in uno stato di povertà, gli scarsi progressi che si sono avuti nelle trattative di pace tra India e Pakistan e la preoccupazione per un accordo raggiunto con gli Stati Uniti che hanno dato all'India accesso a materiale nucleare strategico e attrezzature per scopi civili;
la legge 9 luglio 1990, n. 185, prevede all'articolo 1, commi 5 e 6, che «l'esportazione ed il transito di materiali di armamento, nonché la cessione delle relative licenze di produzione, sono vietati quando siano in contrasto con la Costituzione, con gli impegni internazionali dell'Italia e con i fondamentali interessi della sicurezza dello Stato, della lotta contro il terrorismo e del mantenimento di buone relazioni con altri Paesi, nonché quando manchino adeguate garanzie sulla definitiva destinazione dei materiali», e che
«l'esportazione ed il transito di materiali di armamento sono altresì vietati:
a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere;
b) verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell'articolo 11 della Costituzione;
c) verso i Paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l'embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite o dell'Unione europea (UE);
d) verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'UE o del Consiglio d'Europa;
e) verso i Paesi che, ricevendo dall'Italia aiuti ai sensi della legge 26 febbraio 1987, n. 49, destinino al proprio bilancio militare risorse eccedenti le esigenze di difesa del paese; verso tali Paesi è sospesa la erogazione di aiuti ai sensi della stessa legge, ad eccezione degli aiuti alle popolazioni nei casi di disastri e calamità naturali»,
impegna il Governo:
a vigilare che l'accordo tra Italia ed India sulla cooperazione nell'ambito della difesa, ma più in generale tutti gli accordi bilaterali sottoscritti dal nostro Paese, analoghi a questo, rispettino quanto previsto dalla legge n. 185 del 1990 sul controllo dell'esportazione, importazione e transito di armamenti;
ad ottenere adeguate garanzie sull'uso finale di ogni singolo trasferimento;
a riportare nella relazione prevista dall'articolo 5 della legge n. 185 del 1990 anche tutte le informazioni riguardanti le operazioni relative a autorizzazione, esportazione (consegne) e transazioni bancarie che riguardano l'esportazione e l'interscambio di armamenti che hanno avuto luogo a seguito degli accordi bilaterali firmati dal Paese.
9/2267/2. De Zulueta, Bonelli, Migliore, Di Salvo, Venier, Deiana, Pettinari, Boato.