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Allegato B
Seduta n. 224 del 16/10/2007
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RIFORME E INNOVAZIONI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
XI Commissione:
ROCCHI e BURGIO. - Al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
nel corso degli ultimi mesi le organizzazioni sindacali dei Vigili del fuoco hanno sollecitato il Parlamento e il Governo a prendere in considerazione le richieste provenienti dal Corpo nazionale e relative alla condizione lavorativa e allo status professionali e giuridico del Vigili del fuoco;
tali richieste muovono dall'esperienza degli effetti negativi della legge n. 252 del 2004 e del decreto attuativo n. 217 del 2005 che - riferendo i compiti del Corpo al terreno dell'ordine pubblico e della difesa civile (antiterrorismo) piuttosto che all'ambito della protezione civile e del soccorso ai cittadini - hanno riformato il rapporto di lavoro dei VV.FF., irrigidendo l'organizzazione del lavoro, esasperando gli aspetti gerarchici, determinando un'eccessiva centralizzazione delle funzioni a detrimento dei margini di autonomia tecnica e gestionale della dirigenza diffusa, tracciando carriere incerte, trascurando il tema cruciale della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, frustrando il ruolo contrattuale delle OO.SS. e negando la partecipazione democratica delle Rsu;
le stesse OO.SS. - anche alla luce dell'ultima legge Finanziaria - lamentano scarsa attenzione per le problematiche del Corpo e insufficienti investimenti e considerano la situazione del Corpo Nazionale grave sia per ciò che concerne le disfunzioni e sovrapposizioni conseguenti alla coesistenza del Dipartimento dei VV.FF e della Protezione Civile, sia sul versante normativo economico (in molti comandi, tra i quali Potenza, Matera e Firenze, a causa dei tagli indiscriminati che hanno portato alla riduzione del 50 per cento del capitolo di spesa, non vi è il carburante per la locomozione dei mezzi di soccorso), organizzativo e retributivo (per effetto di una vacanza contrattuale ad oggi protrattasi per oltre 14 mesi);
la compresenza di personale professionista (permanente) e volontario (discontinuo) presenta molteplici e complesse problematiche, connesse alle disparità di carriera (paradossalmente a detrimento della componente professionale: dopo aver vinto un concorso, un Vigile del Fuoco professionista o permanente deve seguire un corso della durata di sei mesi per essere inserito in una squadra, e deve svolgere sedici anni di servizio prima di acquisire il diritto di diventare Capo Squadra e ben ventitré per potere aspirare alle funzioni di Capo Reparto, laddove il Vigile del Fuoco volontario o discontinuo è tale dopo aver frequentato un corso di venti giorni presso il Comando provinciale di residenza, può divenire Capo Squadra volontario dopo cinque anni di servizio e Capo Reparto dopo dieci) e alla formazione e alla tutela dei lavoratori (i VV.FF. Volontari sono sprovvisti di una completa formazione professionale, necessaria ad una funzione chiave di tutela della sicurezza dei cittadini e privi di tutela prevenzionistiche sul piano della salute e della sicurezza adeguate ai rischi propri della funzione);
in materia di salute e sicurezza, le OO.SS. hanno segnalato numerosi casi di Vigili del Fuoco in quiescenza che hanno contratto malattie polmonari causate dall'esposizione all'amianto e che, stante la peculiarità e l'atipicità dell'esposizione, non sono adeguatamente tutelati dalle normative vigenti;
le problematiche sopra esposte suscitano preoccupazioni in ordine a una possibile sostituzione del Corpo Nazionale dei VV.FF, con un Corpo di volontariato, preoccupazioni che appaiono ulteriormente fondate alla luce dell'intenzione, da piú parti ribadita, di aumentare le sedi dei VV.FF. Volontari in tutto il territorio nazionale ciò che contrasterebbe sia con le difficoltà più volte lamentate nel mantenere le attuali sedi dei VV.FF. professionisti, sia con la mancata assunzione - nel corso degli ultimi cinque anni - di personale permanente in misura sufficiente a sostituire il personale collocato in quiescenza (donde l'attuale mancanza di circa 17 mila Vigili operativi, un organico previsto di 45 mila unità, con gravi ripercussioni sui carichi di lavoro e la durata dei turni);
sussiste una differenza fondamentale tra il volontariato quale istituto di assistenza e la professione di Vigile del Fuoco quale strumento di Soccorso Primario;
le OO.SS. sostengono che la figura del Vigile del Fuoco volontario corrisponda, in larga misura e in particolare nel Mezzogiorno, a quella di soggetti precari
che trovano nel volontariato una possibilità di uscita dalla disoccupazione -:
se il Ministro interrogato non consideri opportuno, alla luce di quanto esposto, impegnarsi per consentire ai VV.FF. volontari che aspirino a una condizione lavorativa stabile di essere assunti all'interno del Corpo Nazionale come permanenti, ponendo termine alle distorsioni e disparità di trattamento oggi conseguenti alla coesistenza tra figure stabili e figure precarie e, in particolare, se non ritenga opportuno e urgente apportare alla riforma del 2004 modifiche che - affrontando i problemi del Corpo dei VV.FF. nel generale contesto della Pubblica amministrazione - riconducano le funzioni e le strutture organizzative dei VV.FF. nell'ambito della Protezione civile, riservino un peso adeguato alle autonomie regionali e locali, e al tempo stesso istituiscano una sede organizzativa centrale con funzioni di coordinamento, guida e impulso delle funzioni di protezione civile, a garanzia di una piena valorizzazione del momento tecnico e di una maggiore razionalità nell'uso delle risorse umane e materiali.
(5-01612)
FABBRI e BALDELLI. - Al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
dopo anni di blocco e di relative proroghe di graduatorie vi sono oltre 70.000 vincitori di concorso ed altrettanti idonei in attesa di essere assunti, i quali, proprio perché giovani, motivati, capaci e meritevoli, possono essere considerati uno strumento utile a perseguire l'obiettivo della modernizzazione dell'apparato amministrativo dello Stato;
il 23 aprile scorso, la Camera ha approvato la mozione n. 1/00137 che impegna il Governo, tra le altre, ad adottare iniziative urgenti per prevedere anche l'assunzione dei vincitori e degli idonei dei concorsi pubblici, con riferimento alle graduatorie ancora in vigore, coniugandola con il processo di stabilizzazione;
il 12 luglio scorso, la commissione Lavoro della Camera ha approvato la risoluzione n 8-00072 che impegna il Governo in sede di predisposizione della legge finanziaria per il 2008, a valutare, pur in coerenza con gli obiettivi stabiliti nell'intesa Governo-sindacati del 6 aprile 2007, la possibilità di prevedere una diversa distribuzione delle quote percentuali della spesa da destinare, rispettivamente, all'assunzione dei vincitori di concorsi e del personale precario, senza tuttavia mettere a repentaglio gli equilibri di bilancio conseguiti e salvaguardando, comunque, il generale principio di risanamento dei conti pubblici e del miglioramento della qualità della spesa, in un'ottica di modernizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione e nel rispetto delle linee programmatiche definite nel Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2008-2011;
il Governo ha disatteso gli impegni presi in Parlamento con la mozione n. 1/00137 e la risoluzione in commissione Lavoro n. 8-00072 ma, soprattutto, non ha ancora fornito alcuna risposta concreta alle legittime aspettative di coloro che rappresentano il vero precariato in Italia, ovvero, dei vincitori di concorso e degli idonei delle graduatorie in vigore, i quali, dopo essere stati chiamati dalle Pubbliche Amministrazioni attraverso un bando a prepararsi per una prova selettiva, non sono stati assunti -:
quali provvedimenti concreti il Governo intenda adottare, nel pieno rispetto degli impegni presi in Parlamento, per l'assunzione dei vincitori di concorso e degli idonei non ancora assunti, con riferimento alle graduatorie in vigore.
(5-01613)