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Allegato B
Seduta n. 226 del 18/10/2007
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
FRANCESCATO, ZANELLA, DE ZULUETA, BOATO e TREPICCIONE. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
sulla baia di Sistiana, in Comune di Duino-Aurisina (provincia di Trieste), e su una vasta area circostante, incombe da tempo un progetto di cosiddetta «valorizzazione turistica» (in realtà speculazione immobiliare), che implica la pesante manomissione del paesaggio costiero tutelato da decenni dal vincolo paesaggistico ex legge 1497/1939, stante che il progetto prevede tra l'altro: la costruzione di circa 173.000 metri cubi di edifici; la realizzazione di un grande parcheggio da oltre 2.000 posti auto sul sito di un'area boscata di notevole pregio naturalistico; lo scavo di una darsena artificiale con pesante modifica della linea di costa;
contro la realizzazione di detto progetto, proposto dalle società «Immobiliare SS. Gervasio e Protasio srl» e «ST Sistiana spa», si sono mobilitate associazioni ambientaliste e comitati di cittadini, i quali hanno percorso tutte le strade consentite dalle norme vigenti, intervenendo sia con osservazioni sugli strumenti urbanistici, sia con azioni legali sulle numerose irregolarità compiute dai proponenti e dagli enti locali;
l'azione degli ambientalisti ha trovato conforto anche nelle prese di posizione di intellettuali e personalità della cultura a livello nazionale, oltre che del mondo scientifico, il quale ha denunciato i danni irreparabili che verrebbero arrecati al patrimonio naturalistico da lavori previsti nel progetto;
malgrado tutto ciò, il Comune di Duino-Aurisina, supportato totalmente dalla Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, ha continuato pervicacemente a portare avanti il progetto così come proposto dalle suddette società, senza alcuna modifica sostanziale;
in particolare, nella primavera del 2004 sono iniziati lavori di «modellamento» dell'ex cava di Sistiana (nella quale il progetto prevede di concentrate la maggior parte della volumetria edificabile prevista), lavori che comportano l'estrazione di 780 mila metri cubi di roccia, poi venduta a terzi ed in particolare al cantiere per la costruzione del «Mose» di Venezia;
il suddetto «modellamento» ha comportato tra l'altro la distruzione di oltre 2 ettari di bosco, vincolato ai sensi della legge 1497/1939 e compreso all'interno del SIC IT 3340001 «Falesie di Duino» (ora incluso nel più vasto SIC IT 3340006 «Carso triestino e goriziano»), addirittura con l'avallo della valutazione di incidenza di competenza della Regione;
successivamente il Comune di Duino-Aurisina ha rilasciato, alla fine del 2006, l'autorizzazione paesaggistica per le opere previste nell'ex cava di Sistiana (il cosiddetto «Comparto 11»), dove si concentra la maggior parte delle volumetrie previste nel progetto di «valorizzazione turistica»;
il 23 febbraio 2007 - con il decreto n. 2168 - il Soprintendente ai beni architettonici e al paesaggio del Friuli-Venezia Giulia ha annullato l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, evidenziando dettagliatamente, in particolare, le numerose e gravi carenze della relazione paesaggistica, rispetto a quanto previsto dal decreto ministeriale 12 dicembre 2005, dimostrando così - una volta di più - che soltanto l'organo periferico del ministero per i beni e le attività culturali rappresenta ormai (nonostante le oggettive limitazioni ai suoi poteri di intervento, stante l'attuale situazione legislativa e giurisprudenziale) praticamente l'unico baluardo rispetto agli scempi paesaggistici ed ambientali avallati ed anzi propugnati dai poteri locali;
contro tale decreto le società proponenti del progetto hanno presentato ricorso
al TAR del Friuli-Venezia Giulia, la discussione sul merito del quale è stata fissata al 12 dicembre 2007;
nel maggio del corrente anno, a pochi giorni di distanza dalle elezioni comunali, il Comune di Duino-Aurisina ha rilasciato su istanza dei proponenti una nuova autorizzazione paesaggistica per le opere previste nell'ex cava di Sistiana, sulla base dell'identico progetto di cui alla precedente autorizzazione annullata dal Soprintendente;
anche la nuova autorizzazione è stata annullata dal Soprintendente del Friuli-Venezia Giulia con decreto n. 7440/26.0 del 6 luglio 2007, nel quale venivano ribadite (ed anzi rafforzate, non essendo intervenuto alcun nuovo elemento progettuale) le motivazioni già espresse nel primo annullamento;
a seguito di tale annullamento, nel corso della visita del ministro per i beni e le attività culturali a Trieste il 17 luglio 2007, il sindaco di Duino-Aurisina, insieme al presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia ed al sottosegretario all'interno, onorevole Rosato, hanno caldeggiato (a quanto si è appreso dalla stampa locale) le ragioni del progetto - dai connotati chiaramente speculativi - ottenendo l'indicazione di rivolgersi al direttore generale del ministero, vale a dire al superiore gerarchico del Soprintendente del Friuli-Venezia Giulia;
appare evidente all'interrogante l'intento di «aggirare» - delegittimandola - la ferma posizione del Soprintendente, da parte dei massimi rappresentanti delle istituzioni locali coinvolte;
di conseguenza si impone la necessità di evitare che ciò avvenga, al fine di difendere sia l'operato esemplare, della Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia, sia più in generale la credibilità e l'autorevolezza degli organi tecnici del ministero; tanto più e a maggior ragione in un contesto nel quale in tutta Italia emerge con sempre maggiore gravità lo iato esistente tra l'impellente urgenza di assicurare l'effettiva tutela del patrimonio paesaggistico e storico-culturale nazionale (di fronte all'assalto protervo degli interessi speculativi) da un lato, e l'incapacità o la non volontà delle istituzioni locali delegate di garantire tale tutela dall'altro, quando - come nel caso della Baia di Sistiana - i rappresentanti massimi di tali istituzioni non si fanno addirittura «sponsor» degli interessi contrari alla tutela;
un'ulteriore allarmante prova di ciò è rappresentata dal fatto che la Regione Friuli-Venezia Giulia è intervenuta ad adiuvandum a fianco del Comune di Duino-Aurisina, nel ricorso al TAR, nel frattempo presentato da quest'ultimo contro il secondo decreto di annullamento del Soprintendente (anche per questo ricorso la discussione nel merito è fissata per il 12 dicembre 2007);
l'episodio relativo alla Baia di Sistiana si iscrive in un contesto di sempre maggiore lassismo, da parte della Regione Friuli-Venezia Giulia, in materia di tutela paesaggistica, lassismo che potrebbe trovare la propria definitiva sanzione nel Piano Territoriale Regionale (con valenza anche di piano paesaggistico ex decreto legislativo 42/2004), ormai pronto e rispetto ai contenuti del quale non è chiaro quali saranno gli effettivi poteri di intervento da parte degli organi ministeriali -:
se l'incontro tra il sindaco di Duino-Aurisina e il direttore generale del ministero per i beni e le attività culturali, relativamente all'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata per le opere edilizie nel «Comparto 11» della Baia di Sistiana abbia avuto luogo (e in tal caso quale ne sia stato l'esito), ovvero se sia stato programmato in un prossimo futuro;
se a tale incontro abbia partecipato - o sia previsto partecipi - anche il Soprintendente del Friuli-Venezia Giulia;
quali iniziative il direttore generale del ministero abbia eventualmente assunto, con riferimento ai sopra citati decreti di annullamento delle autorizzazioni
paesaggistiche rilasciate dal Comune di Duino-Aurisina per il «Comparto 11» della Baia di Sistiana;
se non ritenga opportuno nel corso del citato incontro richiamare il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia ed il sindaco di Duino-Aurisina ad una corretta interpretazione dei rispettivi ruoli istituzionali ed al rispetto delle competenze ministeriali;
se non ritenga necessario che il ministero assicuri il massimo supporto giuridico e legale alla Soprintendenza del Friuli-Venezia Giulia ed all'Avvocatura dello Stato, nell'ambito del contenzioso giudiziario già avviatosi con i citati ricorsi al TAR delle società proponenti il progetto «turistico» e del Comune di Comune di Duino-Aurisina, affiancato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia;
se non ritenga necessario, in tale contesto, che anche nell'iter di valutazione ed approvazione del Piano Territoriale Regionale del Friuli-Venezia Giulia, il ministero assicuri il massimo impegno e supporto - tramite i propri organi periferici e non soltanto affinché i contenuti del Piano Territoriale Regionale, per quanto concerne gli aspetti relativi alla tutela del paesaggio, siano tali da garantire l'effettiva tutela del patrimonio paesaggistico, ambientale e storico-culturale, la cui preminenza deve essere assicurata rispetto agli interessi economici di qualsivoglia natura;
se non ritenga che anche la vicenda della Baia di Sistiana confermi - una volta di più - l'urgenza di una revisione del sistema delle deleghe in materia di beni paesaggistici, tornando ad assegnare alle Soprintendenze sia effettivi poteri di intervento nel merito delle autorizzazioni paesaggistiche sui progetti, sia efficaci poteri di intervento sugli strumenti urbanistici a livello regionale e comunale.
(5-01642)