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Allegato B
Seduta n. 227 del 19/10/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazione a risposta scritta:
DE CRISTOFARO. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'IPR Marketing di Pozzuoli è una società che opera a Pozzuoli nell'«ex complesso dell'Olivetti» e che si occupa di ricerche di mercato, sondaggi e rilevazioni per un vasto mercato tra cui numerose testate giornalistiche come la Repubblica, il Sole 24 Ore;
fino a qualche mese fa l'IPR impiegava per le proprie ricerche una cinquantina di operatori di cui 30 di essi con presenza continuativa e altri 20 circa a chiamata anche giornaliera, in relazione ai periodi di maggior lavoro;
si legge a tutt'oggi nel sito della IPR Marketing «IPR Marketing ha una struttura interna di 100 postazioni CATI (Computer Assisted Telephone Interviews) per la realizzazione di interviste telefoniche (...) La velocità e lo metodologia ne fanno una struttura all'avanguardia. Un servizio di alto profilo per le esigenze delle aziende. Gli intervistatori sono formati direttamente dall'istituto...»
dal giugno scorso l'IPR ha cominciato a utilizzare per i suoi sondaggi rilevatori tecnologici palmari non servendosi più del lavoro degli operatori del call-center fino a quel momento utilizzati;
tali lavoratori assunti con contratti di collaborazione a progetto e addirittura nella maggior parte con articolo 2222 del codice civile, venivano remunerati 4 euro l'ora con pagamenti che per accordi interni venivano liquidati da 60 a 90 giorni dalla prestazione d'opera e in alcuni casi con un periodo che si protraeva fino a oltre 6 mesi, facendo ricadere, in questo modo, su lavoratori già precari il normale rischio del risultato economico dell'attività d'impresa;
l'articolo 2222 del codice civile, Libro Quinto, Titolo III, del Lavoro autonomo, nel Capo I - Disposizioni generali, recita: «Contratto d'opera. Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente,
si applicano le norme di questo Capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare»;
in realtà tutti i lavoratori impegnati nel call-center dell'IPR erano sottoposti a diversi vincoli di subordinazione avendo l'obbligo di rispettare orari e medie di produttività. Nei loro confronti veniva infatti esercitato un continuo controllo gerarchico sui tempi e le modalità di lavoro svolto, caratteristiche che secondo l'attuale linea interpretativa del Ministero del lavoro e la giurisprudenza che si va formando attualmente in materia, permettono di individuare il rapporto di lavoro come lavoro dipendente regolamentato pertanto con le norme in materia;
la IPR Marketing ha adottato nei confronti degli operatori del suo call-center una condotta di totale latitanza rispetto ai diritti dei lavoratori, assenza di minimi salariali, minori indennità e contributi previdenziali, scarsissima tutela della malattia;
secondo la CGIL, l'organizzazione sindacale che ha seguito tutto l'evolversi della vicenda e che ha investito l'ispettorato del lavoro delle questioni inerenti l'IPR, gli stessi Ispettori avrebbero aperto un'azione sanzionatoria nei confronti della società per l'utilizzo di lavoratori a titolo improprio, come lavoratori autonomi anziché subordinati di fatto, come risulterebbe dalle modalità di prestazione d'opera;
i lavoratori e le parti sindacali hanno più volte sollecitato la IPR Marketing, dopo la serrata e la sospensione degli operatori del call-center, molti dei quali lavoravano continuativamente da oltre un anno, a un incontro per discutere il percorso di stabilizzazione dei lavoratori a contratto di collaborazione come previsto dalla circolare n. 17 del giugno 2006, dall'Avviso Comune di Confindustria, Assocontact, CGIL, CISL e UIL del 4 ottobre 2006 e degli articoli dal 1202 al 1210 della legge Finanziaria 2007, incontro che è stato sempre rifiutato -:
se il Ministro non ritenga necessario un intervento di mediazione tra le parti, sindacati, lavoratori e IPR Marketing, volto a sanare la pregressa situazione contrattuale degli operatori del call-center e al fine di contemperare le ragioni delle innovazioni tecnologiche con quelle della salvaguardia di un adeguato livello occupazionale;
cosa abbia da riferire in merito a una situazione come quella dei lavoratori della IPR paradigmatica di una condizione tanto diffusa e ormai generalizzata del lavoro e dei lavoratori nel nostro Paese.
(4-05328)