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Allegato B
Seduta n. 229 del 23/10/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
X Commissione:
LULLI e NICCHI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
Infogroup SpA, società strumentale per l'informatica e struttura tecnica delegata del Gruppo Banca CR Firenze, nata nel 1985, impiega circa 400 dipendenti e si avvale della collaborazione di più di 100
consulenti esperti, rappresentando nella regione Toscana una preziosa opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per i giovani diplomati e laureati dei poli scientifici universitari toscani (Firenze, Pisa, Siena);
Infogroup opera principalmente per i comparti bancario ed assicurativo, grazie a competenza, conoscenza e affidabilità acquisite in più di 20 anni e le sue azioni appartengono al 100 per cento alla Banca CR Firenze S.p.A.;
l'azienda è stata una delle prime nel settore IT a certificare i propri cicli produttivi, ed ha ottenuto per la prima volta la Certificazione ISO 9001 nel giugno 1996 per i processi di sviluppo ed assistenza software; certificazione estesa successivamente alla realizzazione di prodotti multimediali e di formazione a distanza e alla progettazione ed erogazione di corsi di formazione, fino a ottenere nel 2003 la certificazione ISO 9001:2000 (VISION 2000);
Infogroup è un'azienda estremamente competitiva nel panorama nazionale essendo, tra l'altro, socia di CeTIF (Centro di Tecnologie Informatiche e Finanziarie dell'Università Cattolica di Milano) che promuove e sviluppa studi e ricerche riguardanti l'innovazione tecnologica e organizzativa nel settore finanziario, e partner tecnologico di ABILab, Centro Ricerca e Sviluppo delle tecnologie per la Banca, promosso dall'Associazione Bancaria Italiana;
Infogroup ha costruito nel tempo ottime relazioni sindacali, con il decisivo apporto sia del management che delle RSU e dei lavoratori, nonostante ciò oggi si profila per l'azienda un futuro incerto, causato da operazioni finanziarie che non sembrano essere finalizzate al mantenimento e alla crescita di un tessuto industriale innovativo;
dal momento dell'annunciata fusione tra il Gruppo Banca CR Firenze S.p.A e Intesa-San Paolo, e da quando sono apparse le prime voci sugli organi di stampa che indicavano Infogroup come un «doppione» rispetto agli altri settori informatici dei gruppo Intesa-San Paolo sono trascorsi più di due mesi;
in questo periodo i lavoratori della Infogroup e le loro rappresentanze sindacali, pur non valutando negativamente la fusione tra i due gruppi bancari, non hanno ottenuto alcuna risposta riguardo al futuro dell'azienda -:
quali misure urgenti il Ministro intenda assumere per evitare il rischio che la fusione tra Banca CR Firenze S.p.A e Intesa-San Paolo porti alla sparizione di un'azienda che rappresenta per la regione Toscana, un inestimabile e insostituibile valore e quali iniziative intenda assumere affinché, d'intesa con il Gruppo Banca CR Firenze S.p.A, si proceda a governare con la necessaria competenza e attenzione le problematiche industriali inerenti il processo di fusione e siano garantite per Infogroup e per i suoi lavoratori l'integrità e la territorialità dell'azienda all'interno dei nuovo gruppo.
(5-01655)
FAVA, ALLASIA, BRIGANDÌ, PINI e ALESSANDRI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
nel comune di Mantova è presente un importante polo chimico le cui prime attività industriali iniziano a partire dal 1956 da parte di Edison; il sito è rimasto all'interno del gruppo Montedison sino al 1991 anno a partire dal quale le attività degli stirenici e degli intermedi per fibre sono confluite in EniChemPolimeri incorporata in EniChem nel 1993. A gennaio 2002, Polimeri Europa ha acquisito dall'allora EniChem il petrolchimico di Mantova. Ad EniChem (oggi Syndial) è rimasta la proprietà di due aree di cui una detta zona «Collina», interna allo stabilimento con una superficie di circa 6 ha, ed una detta zona «Vallivo», esterna allo stabilimento con una superficie di circa 10 ettari;
nel 1999, l'allora Enichem ha attivato, ai sensi della normativa all'epoca vigente, le procedure per avviare, quale proprietario incolpevole, la bonifica del sito. A tali procedure è successivamente subentrata Polimeri Europa;
nell'ambito del procedimento di bonifica del sito è stato prescritto a Polimeri Europa e a Syndial, oltre che agli altri soggetti presenti sul sito, di realizzare il barrieramento fisico del sito;
le aziende obbligate alla bonifica hanno obbiettato che esiste da tempo un barrieramento idraulico del sito la cui efficacia è stata ampiamente dimostrata e non è mai stata contesta dagli enti competenti di controllo; inoltre è stata, invece, dimostrata la non fattibilità tecnica del barrieramento fisico e, addirittura, organi tecnici di taluni enti locali (Regione Lombardia e Comune di Mantova) hanno sottolineato in vari documenti pubblici la pericolosità da un punto di vista idrogeologico del barrieramento fisico;
il Ministero dell'ambiente ha, inoltre, prescritto, esclusivamente a Polimeri Europa e a Syndial, la rimozione di sedimenti contaminati da mercurio presenti nel cosiddetto Canale Sisma nonostante che a detta di Polimeri Europa essa non ha mai gestito l'impianto (Cloro Soda) dal quale sono giunti gli scarichi che hanno contaminato il Canale Sisma; tale impianto è sempre stato gestito dalla Montedison la cui responsabilità, fra l'altro, è stata accertata da un sentenza della Corte di cassazione penale, non si comprenda la ragione in forza della quale il Ministero dell'ambiente non intervenga direttamente sul Canale Sisma avendo ricevuto dalla Montedison circa 13 miliardi di lire proprio per il ripristino del Canale Sisma;
sul punto relativo al barrieramento fisico, Polimeri Europa e Syndial hanno presentato ricorso innanzi al TAR Brescia il quale ha, in fase cautelare, sospeso i provvedimenti e le richieste del Ministero dell'ambiente ritenendole palesemente illegittime. L'11 ottobre è stata fissata udienza per discutere il merito;
sul punto relativo al Canale Sisma, Polimeri Europa e Syndial hanno ugualmente presentato ricorso innanzi al TAR Brescia il quale, con sentenza di merito, ha dichiarato illegittime le richieste e i provvedimenti dell'Amministrazione. Tale sentenza non è stata impugnata ed è passata in giudicato;
il 31 maggio 2007 tra il Ministero dell'Ambiente, la Regione Lombardia, la Provincia di Mantova, i Comuni di Mantova, Virgilio, San Giorgio di Mantova e il Parco del Mincio è stato siglato un accordo di programma «Per la definizione degli interventi di messa in sicurezza d'emergenza e successiva bonifica nel Sito di Interesse Nazionale» di «Laghi di Mantova e Polo chimico» con cui le pubbliche amministrazioni suddette hanno stabilito gli obiettivi da raggiungere, le azioni da realizzare e gli impegni da assumere, definendo altresì gli impegni dei privati non partecipati al tavolo;
successivamente i privati sono stati invitati a sottoscrivere l'accordo altrimenti la pubblica amministrazione farà gli interventi in danno;
dallo svolgimento degli eventi si evince come in primis la stessa Polimeri Europa e Synidal risultino inadempienti rispetto a obblighi di bonifica;
la metodologia usata dal Comune e dalia Provincia di Mantova, in ordine alla gestione amministrativa della problematica, sono da considerare assurde alla luce delle richieste rivolte alle società responsabili della bonifica -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno adoperarsi in opera di mediazione, al fine di evitare una pressoché certa deriva giudiziaria, visto il disaccordo che permane tra enti locali ed imprese, essendo noti i tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi, al fine di scongiurare danni al territorio ed alla salute dei cittadini.
(5-01656)
BARATELLA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
la ditta Bormioli Rocco e figlio Spa è presente nel Comune di Bergantino, Provincia di Rovigo, con una sede che occupa oltre 300 dipendenti e dà impulso ad una consistente rete di indotto, con benefici sulla economia di una vasta area dell'alto Polesine;
in data 7 maggio 2007 la ditta Bormioli ha rivolto una istanza a Terna - Rete Elettrica Nazionale, per un aumento della potenza elettrica da 10 MW a 15 MW; tale potenziamento si rende necessario per ammodernare gli impianti, ottimizzare l'attività degli altoforni, realizzare un nuovo sistema di filtraggio per l'abbattimento delle emissioni;
con nota 1o giugno 2007 Terna ha informato la ditta Bormioli che «stava valutando di concerto con la Società ENEL Distribuzione Spa la fattibilità di connessione» dell'impianto; con nota 31 luglio 2007 la Società ENEL Distribuzione confermava che erano state richieste le informazioni necessario per la predisposizione della «Soluzione Tecnica Minima Generale»;
da quella data, nonostante i ripetuti solleciti effettuali, la ditta Bormioli non ha ricevuto alcun riscontro sull'esito della pratica;
l'inerzia di Terna è fonte di gravi preoccupazioni per la Bormioli che vede compromessa la propria attività data l'impossibilità dei pieno utilizzo degli impianti ed i rilevanti impegni assunti per la predisposizione delle nuove connessioni;
il Sindaco del Comune di Bergantino e lo stesso Prefetto di Rovigo hanno sottolineato da una parte la preoccupazione per la situazione e, nel contempo la necessità di una rapida e positiva soluzione della questione -:
per quali motivi l'istanza della ditta Bormioli, a quasi cinque mesi dalla sua produzione non abbia ancora trovato risposta e se e quali iniziative ritenga opportuno assumere il Ministro dello sviluppo economico, per una rapida e positiva soluzione del caso.
(5-01657)
PROVERA e SPERANDIO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il 1o giugno 2007 il colosso bancario Unicredit ha depositato presso il tribunale di Vicenza istanza di fallimento per la Raumer S.p.A.;
in occasione del giro d'Italia la RSU ha organizzato davanti alla fabbrica un presidio nel quale veniva richiesta l'amministrazione controllata;
29 giugno 2007 il tribunale di Vicenza accoglie la richiesta dì amministrazione controllata; la Raumer S.p.A. viene dichiarata insolvente e viene nominato il commissario giudiziale che dovrà, entro un mese, redigere una relazione da consegnare al tribunale e al Ministero dello sviluppo economico;
il commissario, dottor Paolo Cacciari di Torino, richiede un anno di amministrazione controllata per procedere poi alla vendita dell'azienda, apre la CIGS a rotazione per tutti i dipendenti;
il 26 luglio 2007 il commissario consegna la relazione al ministero competente e al tribunale e si firma in Provincia la CIGS;
fino ad oggi non si è ancora avuta alcuna notizia da parte del Tribunale e questo ritardo crea un clima di notevole tensione; il ministero ha già dato parere favorevole con una relazione praticamente aderente a quella del dottor Cacciari. Quest'ultimo inoltre, studiando i bilanci ha riscontrato irregolarità, prontamente comunicate alla magistratura che ha indagato il proprietario/amministratore Ampelio Raumer per distrazione di fondi aziendali. Tutti i debiti antecedenti il 29 di giugno sono stati congelati, compresi quindi gli stipendi del mese, le ferie, il premio presenza e il TFR maturato;
l'azienda ha riaperto, dopo la chiusura estiva, e si lavora a rotazione in quasi tutti i reparti. Le commesse sono garantite dall'unico cliente (Raumer Trade di Edoardo Miroglio) fino a dicembre 2007;
i dipendenti non hanno percepito lo stipendio di giugno; da metà luglio è partita la CIGS, ma non potendo essere anticipata risulta scoperto il mese di agosto e, per molti lavoratori, parte di luglio; il prossimo stipendio verrà erogato intorno al 12 di ottobre naturalmente per la maggior parte dei lavoratori si tratterà di metà stipendio; una parte minoritaria non riceverà alcunché (figure non collocabili in alcun reparto) -:
se non ritenga necessario e urgente, alla luce della situazione descritta in premessa, attivarsi affinché venga erogata entro dicembre 2007 la CIGS e quali iniziative intende mettere in atto per porre le condizioni di un rilancio industriale in grado di tutelare i livelli occupazionali.
(5-01658)