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Allegato B
Seduta n. 232 del 26/10/2007
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ATTI DI CONTROLLO
AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta in Commissione:
ALESSANDRI e GIANCARLO GIORGETTI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il Governo italiano si è fatto promotore di una campagna mondiale per una moratoria delle esecuzioni capitali, quale primo passo verso l'abrogazione definitiva della pena di morte;
l'Italia vanta relazioni politiche, economico-commerciali e culturali con la Repubblica Islamica d'Iran che sono di tutto rilievo, di cui è un'ulteriore riprova la visita a Roma dei negoziatori incaricati di condurre le trattative tra il Governo di Teheran e la comunità internazionale in merito al controverso programma nucleare persiano;
la stampa mondiale e diversi esuli iraniani, tra i quali la signora Maryam Rajavi, leader del Consiglio nazionale della resistenza iraniana, hanno attirato l'attenzione della comunità internazionale sull'elevato numero di impiccagioni ed altre esecuzioni capitali che sta insanguinando la Repubblica Islamica;
sembra essere in atto una preoccupante accelerazione delle esecuzioni;
il 5 settembre ben 21 persone sono state giustiziate in due località dell'Iran, mentre più recentemente, 18 ottobre scorso, risultano essere state impiccate nella sola prigione di Evin a Teheran altre nove persone, alle quali vanno sommate le esecuzioni effettuate lo stesso giorno in altro sito detentivo di due membri del partito separatista curdo che opera in Iran;
per effetto di queste e di altre esecuzioni il totale dei giustiziati dall'inizio del 2007 si è portato a quota 221 -:
quali iniziative il Governo ritenga opportuno assumere nei confronti delle autorità di Teheran per rallentare e, se
possibile, giungere ad una cessazione delle esecuzioni capitali, manifestando al contempo la condanna dell'Italia per il ricorso così estensivo dell'Iran a questa pratica disumana e brutale.
(5-01675)
Interrogazioni a risposta scritta:
CAPEZZONE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
sul quotidiano in lingua inglese The New York Times del 25 ottobre 2007, in un articolo dal titolo Russia Working Limit Election Observers di C.J. Chivers, viene segnalata una forte attività diplomatica della Russia volta a limitare o quantomeno ridimensionare le missioni elettorali dell'OSCE, soprattutto in quegli Stati già appartenenti all'ex Unione sovietica;
il quotidiano statunitense sarebbe entrato in possesso di alcune proposte secretate elaborate dal governo di Mosca e circolate confidenzialmente nella sede dell'OSCE a Vienna (confermate da diplomatici russi che mantengono l'anonimato) che prevederebbero un drastico taglio dei componenti delle missioni OSCE (non più di 50 osservatori) e una limitazione delle loro prerogative;
sempre secondo il The New York Times (come anche riportato in un lancio dell'agenzia di stampa il Velino) si proporrebbe il silenzio stampa assoluto fino all'annuncio dell'esito del voto, e un pronunciamento dell'organizzazione sulla pubblicazione dei rapporti conclusivi;
a partire dal prossimo dicembre i cittadini russi saranno chiamati, in primis a rinnovare la Duma (la Camera bassa del Parlamento) e successivamente ad eleggere il nuovo Presidente;
l'ambasciatore Christian Strohal, che guida l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'OSCE, ha denunciato - come riportato nel citato articolo - il tentativo di «ridefinire, o meglio distruggere» una prassi che si è consolidata nell'arco di un decennio;
l'iniziativa russa ha già ottenuto l'appoggio di Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan;
seppur sia necessaria l'unanimità di tutti i componenti dell'OSCE (56 Paesi) affinché tali proposte diventino operative, è comunque possibile per la Russia agire unilateralmente, ponendo precise condizioni agli osservatori che monitoreranno la tornata di dicembre e, comunque, bloccare altre importanti decisioni all'ordine del giorno dell'organizzazione;
a meno di due mesi dal rinnovo della Duma, il governo russo pare non abbia ancora dato la sua autorizzazione all'invio di osservatori, né ha ancora risposto ai solleciti dell'Odihr;
secondo quanto riferito dal quotidiano on-line Kommersant del 23 ottobre 2007 (http://www.kommersant.com/) Andrei Davydov, portavoce della commissione elettorale centrale russa avrebbe accennato alla possibilità di ridurre il numero di osservatori a «diverse decine», contro i circa 400 proposti all'OSCE;
sempre secondo quanto pubblicato sul quotidiano on-line Kommersant, Konstantine Kosachev, presidente della Commissione esteri della Duma, avrebbe affermato che la Russia inviterà 30 (e non 60) osservatori dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, ma non membri del Parlamento europeo -:
se il Ministro sia a conoscenza delle informazioni riportate dalla stampa estera;
se non ritenga la manovra russa come l'ennesimo tentativo di prevenire o semplicemente limitare proteste e denunce di brogli in vista dei due appuntamenti elettorali succitati;
quale posizione intenda tenere il Governo italiano qualora nella prossima riunione dei Ministri degli esteri dell'OSCE, prevista a Madrid dal 29 al 30 novembre 2007, dovesse essere posta la questione.
(4-05429)
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
sembrerebbe che nel 2003 il Governo maltese abbia utilizzato 9,3 milioni di euro dal protocollo italo-maltese per l'acquisto di un inceneritore che doveva essere usato per l'incenerimento dei rifiuti degli scarti di macelleria;
infatti, il Governo maltese avrebbe acquistato un inceneritore di capacità massima di 15.600 tonnellate, troppo grande per il fabbisogno del paese tanto che il suo utilizzo, esclusivamente per rifiuti da scarti di macelleria (che ammonterebbero a 9.600 tonnellate), avrebbe costituito una perdita economica;
secondo una relazione stilata dal Governo maltese, per essere certi che il suddetto inceneritore non costituisca una perdita in termini economici, bisognerebbe assicurarsi che anche altri tipi di rifiuti vengano bruciati dallo stesso;
contrariamente alla direttiva VIA (valutazione impatto ambientale) la richiesta per un inceneritore esclusivamente per rifiuti di macelleria è stata in seguito modificata per utilizzare il nuovo impianto anche per lo smaltimento di altri tipi di rifiuti: tutto ciò è avvenuto senza nessuna consultazione pubblica;
l'inceneritore in questione sarà ubicato in un sito già altamente inquinato a causa della vicinanza di una centrale elettrica estremamente inquinante nonché di una delle maggiori arterie di traffico maltese. Questo potrebbe causare delle eccedenze nei limiti prescritti dalla Direttiva quadro sulla qualità dell'aria;
la direttiva VAS (valutazione ambientale strategica) richiede, tra le altre cose, che l'Italia porti a termine una valutazione strategica ambientale in modo da assicurare che i soldi del protocollo italo-maltese siano spesi in modo responsabile, per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica -:
se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali misure intenda adottare affinché i fondi previsti dal protocollo italo-maltese siano usati in maniera eco-sostenibile, in modo da tutelare la salute dei cittadini maltesi e dagli altri residenti esteri nello Stato maltese.
(4-05430)