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Allegato B
Seduta n. 233 del 29/10/2007
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta orale:
LEO, LAMORTE, PROIETTI COSIMI, MOFFA, BELLOTTI, GERMONTANI, MENIA, PEDRIZZI, FILIPPONIO TATARELLA, ALBERTO GIORGETTI, MIGLIORI, PERINA, PATARINO, DE CORATO, ANTONIO PEPE, AIRAGHI, FRASSINETTI, MANCUSO e SILIQUINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
in data 23 luglio 2007, è stata sottoscritta, tra l'ARAN e le rappresentanze sindacali, un'ipotesi di CCNQ (Contratto Collettivo Nazionale Quadro) di integrazione dell'articolo 3 - parte II - del CCNQ 7 agosto 1998, in merito alla costituzione e al funzionamento delle RSU;
tale accordo, stipulato in via definitiva il 24 settembre 2007, a partire dalle prossime elezioni delle RSU di novembre 2007, «ha esteso il diritto di elettorato attivo e passivo ai dipendenti in servizio con contratto di lavoro a tempo determinato, il cui rapporto di lavoro è, anche a seguito di atto formale dell'amministrazione, prorogato ai sensi di legge e/o inserito nelle procedure di stabilizzazione alla data di inizio delle procedure elettorali»;
l'ARAN, con circolare n. 8004 del 2007, nella quale si fornisce l'interpretazione della suddetta norma, precisa che:
1) i lavoratori interessati sono quelli in servizio - norma generale che vale per tutti gli aventi diritto all'elettorato attivo e passivo - per i quali è stata avviata la procedura di stabilizzazione;
2) per «atto dell'amministrazione» si intende qualunque atto che identifichi i lavoratori che rientrano nelle procedure di stabilizzazione, possedendone i necessari requisiti. Tra i predetti atti sono inclusi sia le intese sindacali in materia, sia l'inserimento dei nominativi dei lavoratori interessati nell'elenco generale alfabetico degli elettori che le amministrazioni consegnano alle organizzazioni sindacali entro il 4 ottobre 2007, in quanto tale inserimento coincide con l'identificazione da parte dell'amministrazione degli aventi titolo;
risulta di tutta evidenza che tale procedura estende il diritto di elettorato attivo e passivo a soggetti che, sebbene sottoposti a procedura di stabilizzazione, non sono stati ancora assunti con contratti di lavoro a tempo indeterminato;
con la richiamata circolare di interpretazione, l'ARAN ha, invece, giustamente escluso, dall'elettorato attivo e passivo, «i lavoratori con contratto a tempo determinato, anche se rinnovato, con contratti di collaborazione e a progetto, con contratti di formazione lavoro e utilizzati in attività socialmente utili, qualora non rientrino nelle procedure di stabilizzazione»;
la partecipazione alle elezioni delle RSU nel prossimo mese di novembre, da parte di lavoratori non stabilizzati, assume un significato fortemente politico, dal momento che appare evidente come la volontà governativa sia quella di favorire ulteriormente soggetti già beneficiati da discutibili (in quanto non altamente selettive) procedure di stabilizzazione -:
se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro interrogato siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e se non ritengano di dover intervenire, al fine di garantire la corretta partecipazione al voto solo ai dipendenti pubblici già immessi nei ruoli delle rispettive amministrazioni di appartenenza.
(3-01387)
LUONGO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
l'ENEA è un Ente pubblico non economico istituzionalmente preposto allo sviluppo della ricerca applicata al mondo produttivo, riordinato con il decreto legislativo n. 257 del 2003;
ai sensi dell'articolo 22, comma 4, dello stesso decreto legislativo l'ENEA è sottoposto al controllo della Corte dei conti ai sensi dell'articolo 12 della legge n. 259 del 1958;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 luglio 2005, è stata nominata la struttura commissariale dell'ente (un Commissario straordinario e due Vice Commissari), rimasti in carica fino alla fine del 2006, con lo specifico scopo, evidenziato nel decreto di nomina, di dare pronta e completa attuazione alla nuovo struttura organizzativa dell'Ente;
con decreto ministeriale 20 dicembre 2006, è stato nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione dell'Ente e con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 febbraio 2007 è stato nominato il nuovo Presidente;
la Corte dei conti - Sezione del controllo sugli Enti con la determinazione n. 55 del 2007 del 30 luglio 2007 ha comunicato alle Presidenze del Senato e della Camera la relazione con la quale riferisce il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'ENEA;
dall'intera determinazione, e in particolare dalle conclusioni della stessa, si evincono plurime indicazioni circa il grado di inefficienza, inefficacia ed antieconomicità con cui il vertice istituzionale dell'ENEA pare stia governando l'Ente stesso (... non può non rilevarsi che la complessità dell'Ente, che gestisce una parte rilevante delle risorse pubbliche ed è chiamato all'adozione di basilari adempimenti voluti dal legislatore per la sua funzionalità ... esige ... che il Consiglio di amministrazione si dia carico di ottimizzare la propria attività decisionale. Adempimento questo, cui l'amministrazione dell'Ente deve far fronte con sollecita ed efficiente attività propositiva, secondo quanto previsto dall'articolo 12 del decreto legislativo n. 257 del 2003, lettera f) che prevede che il Direttore Generale «ha potere generale di proposta al consiglio di amministrazione». Con le nomine degli organi l'Ente ha acquisito piena capacità programmatica ed operativa anche se la struttura amministrativa è tuttora in fase di consolidamento... In tale contesto appare indispensabile che siano assicurate idonee sinergie tra i diversi Dipartimenti... Il nuovo Consiglio di amministrazione non ha ancora provveduto all'approvazione della direttiva politico-amministrativa per l'attività gestionale dell'Ente né ha impartito puntuali direttive alla competente direzione generale... In merito all'operazione di acquisizione della partecipazione dell'ENEA in CESI Ricerca Spa per un valore di 516.000 euro si evidenzia che la stessa si è interamente basata sul finanziamento delle attività previste dall'accordo di programma con il Ministero dello sviluppo economico come indicato nel decreto ministeriale del 23 marzo 2006, e nella direttiva ministeriale del 7 luglio 2006, di approvazione dell'acquisizione societaria. Laddove vengano meno i presupposti per i quali è stata conferita l'autorizzazione ad ENEA ad acquisire la partecipazione societaria in CESI Ricerca Spa ne potrebbe derivare una perdita della partecipazione stessa pari a 516.000 euro. La Corte fa quindi carico agli organi competenti di adottare ogni concreto provvedimento inteso ad evitare conseguenze pregiudizievoli all'Erario e si riserva ogni valutazione anche nei successivi sviluppi...);
tali considerazioni espresse dalla Corte non possono non suscitare gravi perplessità nel Ministero vigilante, politicamente responsabile del buon andamento dell'Ente -:
se al Ministro dello sviluppo economico risultino già nominati il Vice Presidente ed il Direttore Generale dell'Ente e - in caso negativo - quali motivazioni giustificano l'omissione di atti così importanti
per il corretto funzionamento dell'intero Ente, del suo organo di indirizzo e controllo ma - soprattutto - della sua componente gestionale ed operativa;
quante volte si sia riunito dal 20 dicembre 2006, ad oggi il Consiglio di Amministrazione dell'Ente e in quante di queste volte si sia discusso delle citate nomine e dell'avvio della nuova struttura delineata dal regolamento di organizzazione e funzionamento approvato con decreto ministeriale n. 165 del 2006;
quale sia il rapporto quantitativo fra le riunioni dello stesso CdA e i convegni organizzati nello stesso arco temporale dalla Presidenza dell'Ente, estendendo tale rilevazione anche al periodo di commissariamento (rapporto fra le riunioni commissariali e i convegni);
quale sia la dimensione dell'Ufficio di Presidenza dell'ENEA in rapporto al resto della struttura, tenuto conto della norma contenuta nella legge finanziaria 2007 che prevede una soglia massima del 15 per cento per tutti gli uffici strumentali (gestione risorse umane, finanziarie e strumentali), uffici di cui lo staff del top management dovrebbe rappresentare una minima parte;
quali osservazioni abbia finora formulato l'organo interno di controllo dell'Ente (collegio dei revisori) in ordine al mancato tempestivo adeguamento al disposto normativo.
(3-01388)
Interrogazione a risposta scritta:
STAGNO D'ALCONTRES e GERMANÀ. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
grave è la situazione in tutta la Regione Sicilia a causa delle piogge che si sono abbattute sull'Isola e che hanno interessato soprattutto le località di Giampilieri, Messina e parte della riviera ionica e creato forti disagi ai cittadini;
in particolare la strada statale 114 Messina-Catania è stata chiusa nella giornata di ieri per allagamenti;
è da riscontrare, inoltre, l'interruzione della linea ferroviaria Messina-Catania dopo il violento nubifragio che ha colpito ieri sera il versante ionico della provincia messinese;
i cittadini sono particolarmente allarmati per la situazione che si è venuta a creare a seguito delle forti piogge che hanno provocato, come precedentemente detto, smottamenti e allagamenti. La protezione civile è intervenuta tempestivamente ma la situazione resta ancora grave;
è da riscontrare, inoltre che ingenti sono anche i danni per l'agricoltura e, quindi, per gli operatori del settore, come si registrano gravi danni per le attività economiche presenti nelle zone interessate dai nubifragi;
è necessario, pertanto, a fronte della situazione venutasi a creare nell'Isola, un urgente intervento del Governo per ripristinare lo stato dei luoghi e per consentire un rapido ritorno alla «normalità» -:
secondo gli interroganti, esistono i presupposti perché sia previsto, per le zone colpite dai violenti nubifragi, lo stato di calamità -:
quali urgenti interventi il Governo intenda adottare se non sia il caso di prevedere lo stato di calamità per la provincia di Messina e per le altre zone colpite dalle violenti piogge che hanno causato, come detto in premessa, gravi danni tra la collettività e gravi disagi ai cittadini e all'economia delle suddette zone.
(4-05442)