Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 233 del 29/10/2007
...
INTERNO
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle comunicazioni, il Ministro della difesa, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
secondo quanto si evince dagli articoli di stampa, sembrerebbe che nella città di Nuoro sia in atto un declino economico, strutturale e sociale determinato dalla paventata e prossima chiusura o ridimensionamento di importanti capisaldi della città sarda quali uffici pubblici, istituzioni e banche;
secondo quanto affermato dal sindaco di Nuoro, Mario Zidda, sembrerebbe addirittura che lo Stato si stia ritirando dalla città ed in particolare così afferma: «...questa città è nata dallo Stato ma adesso con il ritirarsi dello stesso la ragion d'essere sembra venire meno. E così si rischia di tornare al passato se non si reagisce in tempo... La crisi che attraversiamo non è solo contingente ma di sistema dato che è lo Stato che si ritira e insieme allo Stato anche tutto il sistema della pubblica amministrazione...»;
in particolare, il sindaco Zidda fa un elenco degli uffici ridimensionati, cancellati o in via di chiusura nella città di Nuoro indicando precisamente la filiale della Banca d'Italia, del tesoro e della ragioneria di Stato, la Telecom, le Poste, l'Enel, le scuole nonché l'università pubblica nuorese e molte sedi decentrate degli enti regionali;
secondo quanto si evince dagli articoli di stampa sembrerebbe che ad essere colpiti dai provvedimenti relativi ai risparmi di spesa previsti dalle ultime finanziarie, sia nazionali che regionali, sono i cosiddetti uffici distaccati e in particolare sembra che: «...quelli che hanno fatto maggiore notizia sono stati la Banca d'Italia (20 dipendenti) e l'artiglieria (50 dipendenti civili più i militari che potrebbero arrivare a 400-500 unità), ma sono entrati nell'elenco delle sedi da chiudere per trasferire le competenze altrove (Cagliari o Sassari) anche la direzione provinciale del tesoro, la ragioneria provinciale dello Stato e la commissione medica di verifica: una cinquantina di dipendenti in tutto. A questi si aggiungono i dipendenti degli enti regionali soppressi: Isola, Consorzi industriali, Ersat (diventata Laore con declassamento delle funzioni precedenti), Iacp (diventato Area con funzioni accentrate a Cagliari)...»;
oltre alle sedi appena elencate sarebbero da aggiungere anche: «...la soprintendenza ai beni archeologici di Nuoro e Sassari, che secondo il progetto Rutelli-Soru verrebbe unificata a Cagliari, gli uffici del giudice di pace che verrebbero concentrati nei centri maggiori e il Consorzio Gavossai che è stato incluso in Abbanoa con funzioni direttive trasferite a Cagliari...»;
secondo quanto affermato dagli articoli di stampa, sembra che anche la finanziaria 2008 conterrebbe altre disposizioni volte alla chiusura di «... prefet-ture,
questure, Comandi della polizia stradale...» -:
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero;
se corrispondano al vero le dichiarazioni del sindaco Mario Zidda relative al preoccupante ritiro dello Stato dalla città di Nuoro che starebbe determinando un gravissimo declino dal punto di vista strutturale, economico, occupazionale, sociale e culturale della città sarda;
quali misure intenda adottare per scongiurare la soppressione degli enti e degli istituti citati in premessa tenuto conto del fatto che la loro chiusura, o trasferimento in altre città della regione Sardegna, potrebbe accrescere il forte ritardo di sviluppo della città di Nuoro, potrebbe favorire il rischio di spopolamento delle zone interne della Sardegna nonché determinare il già forte disagio occupazionale che interessa i giovani della città;
quali siano le motivazioni che determinano la decisione di sopprimere o trasferire le competenze degli enti e degli istituti citati in premessa nonostante essi rappresentino un punto di riferimento fondamentale per la vita dei cittadini e per le imprese della provincia di Nuoro.
(2-00809) «Murgia».
Interrogazione a risposta scritta:
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
si registra in gran parte dei presidi della Polizia di Stato distribuiti sul territorio nazionale una situazione di obiettivo disagio derivante dalla scarsità di mezzi disponibili;
in particolare, risultano poche le automobili utilizzabili per il disimpegno dei servizi territoriali, a causa della penuria delle risorse assegnate alla manutenzione del vetusto parco macchine e della scarsità di autovetture nuove;
la situazione è oggetto di puntuali denunce da parte del Sindacato Autonomo di Polizia;
nel Comune di Reggio Emilia, a fronte di un parco auto che nel 2000 poteva contare su ventuno vetture ne possono attualmente circolare ogni giorno non più di sette, quando non se ne trovi nessuna in officina, costringendo il grosso delle pattuglie ad effettuare i propri pattugliamenti appiedate;
tali autovetture sono Fiat Marea, fabbricate nel 1999 e quindi obiettivamente ai margini della loro vita operativa, e Fiat Stilo inidonee agli inseguimenti;
non vi è alcuna traccia delle Alfa 159 che stanno affluendo ad altre Questure;
carenze si riscontrano anche sotto il profilo degli organici, rimasti inalterati da venti anni a dispetto della crescita della popolazione residente, mentre si profila all'orizzonte il pensionamento di dieci agenti di cui è incerta la sostituzione -:
quale sia l'opinione del Governo circa i fatti generalizzati nella premessa ed in particolare circa la possibilità di assegnare sollecitamente nuove autovetture e personale ai presidi della Polizia di Stato del Comune di Reggio Emilia.
(4-05440)