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Allegato B
Seduta n. 234 del 30/10/2007
GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
CATONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
diversi uffici giudiziari della Regione Abruzzo soffrono di una pesante carenza di personale;
già dall'aprile scorso è stata presentata un'interrogazione sulla situazione del Tribunale di Avezzano, una delle realtà più importanti della Regione Abruzzo, dato che per mole di lavoro si attesta al terzo posto tra i tribunali regionali, poiché a fronte di un organico completo di giudici, stimato ad undici unità, attualmente ve ne operano soltanto sette;
nel settembre scorso è stata presentata un'altra interrogazione parlamentare perché nella bozza di regolamento che il Ministero della giustizia sta mettendo a punto, in merito alle sedi delle direzioni generali regionali, risulterebbero escluse due sulle sedici inizialmente previste, una delle due riguarda la regione Abruzzo;
il 9 ottobre 2007 il Presidente del Tribunale di Chieti, ha annunciato la possibilità che tale tribunale possa subire un ridimensionamento se non addirittura la chiusura;
a seguito di tale annuncio molti operatori del diritto che vi operano, insieme alle amministrazioni comunali interessate dall'ambito territoriale del Tribunale di Ortona, hanno espresso seria preoccupazione, lamentando anche la carenza di personale -:
se corrispondaal vero che il Tribunale di Ortona rischia un ridimensionamento o addirittura la chiusura;
in caso contrario, se sia intenzione del Ministero della giustizia potenziarne l'organico.
(4-05445)
TAGLIALATELA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
le attività del tribunale civile di Napoli sono state spostate dalla sede storica ubicata presso Castelcapuano nella nuova struttura che si trova presso il Centro Direzionale di Napoli;
questa scelta ha determinato una forte depressione economica e commerciale nella zona di Castelcapuano dovuta allo spostamento di migliaia di dipendenti e di utenti del Tribunale Civile;
a fronte dello spostamento di uffici cosi importanti non sono stati avviati progetti volti a definire quale debba essere la futura destinazione d'uso di Castelcapuano;
da quanto risulta all'interrogante nella sede di Castelcapuano dovrebbero trasferirsi l'archivio notarile e l'ufficio Unep degli ufficiali giudiziari -:
se effettivamente avverrà e quando sia previsto l'effettivo trasferimento di questi uffici presso la sede di Castelcapuano;
quali interventi siano previsti per definire la destinazione d'uso di Castelcapuano e quali siano i programmi del governo per la sede storica della giustizia civile a Napoli la cui zona urbana necessita di sviluppo sociale ed economico.
(4-05453)
TAGLIALATELA. - Al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
gli esperti criminologi e psicologi ex articolo 80 o.p. stanno ripetutamente chiedendo ai Responsabili del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria chiarimenti in merito alla loro situazione lavorativa, professionale e contrattuale;
risulta infatti che, mentre altre figure professionali sono attualmente oggetto di ridefinizione lavorativa, professionale e contrattuale, essi continuano ad operare
all'interno degli istituti penitenziari in una situazione che oramai va ben oltre la precarietà. Quattrocento e più professionisti, infatti, sono esclusi da qualsiasi discorso di ridefinizione, sistematizzazione o quant'altro si stia effettuando in questo periodo all'interno dell'amministrazione statale;
tutto questo appare alquanto paradossale alla luce del delicato e prezioso lavoro per la sicurezza sociale portato avanti dai soggetti in questione;
tra l'altro allo stato attuale la loro condizione lavorativa non è né di liberi professionisti, né di lavoratori precari, né facilmente inquadrabile in altra forma di lavoro atipico. Difatti pur essendo considerati dal D.A.P. lavoratori libero professionali da oltre trent'anni la loro presenza negli istituti è quotidiana e soggetta a restrizioni formali;
inoltre, l'attività dell'esperto non è inquadrabile facilmente in nessuna altra forma contrattuale e lavorativa dignitosa e risulta così priva di contributi previdenziali e delle coperture assicurative Inail;
questa situazione appare scandalosa anche in considerazione del fatto che l'attività professionale viene svolta all'interno delle sezioni e dei padiglioni a contatto diretto e quotidiano con detenuti affetti da patologie fisiche, mentali e detenuti che appartengono ai circuiti delle massime sicurezze;
la loro presenza è inoltre indispensabile per l'applicazione delle misure di sorveglianza particolare di cui all'articolo 14-bis o.p. che prevede l'impiego di due esperti;
di pari importanza è l'attività svolta ai fini riabilitativi e socializzanti nell'ambito dell'Osservazione e Trattamento del detenuto volta, attraverso la delicata attività di sostegno psicologico, alla prevenzione di atti di autolesionismo e comportamenti anti conservativi;
i suddetti servizi sono di estrema importanza non solo per l'amministrazione penitenziaria ma anche per la Magistratura di Sorveglianza poiché solo attraverso una corretta ed attenta Osservazione Scientifica della Personalità è possibile formulare una corretta valutazione in termini di comportamenti recidivi ai fini prognostici per la fruizione delle misure alternative e premiali;
più volte nell'ultimo anno gli esperti hanno sollecitato e sottoposto agli organi competenti l'urgenza e la necessità di rivedere la loro situazione lavorativa, professionale e contrattuale, di poco mutata da trent'anni a questa parte, per giungere ad una normalizzazione dell'attività lavorativa -:
se non ritengano necessario, alla luce di quanto denunciato, che il rapporto professionale degli esperti criminologi e psicologi venga inquadrato al più presto, come l'importanza e la delicatezza del loro ruolo sicuramente merita, in una forma dignitosa che li metta almeno alla pari di figure professionali simili;
quali iniziative intendano assumere per risolvere questa annosa questione degli esperti criminologi e psicologi in tempi possibilmente rapidi.
(4-05459)
GIULIO CONTI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro per le politiche per la famiglia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il senso di vergogna dovrebbe attanagliare chi usa (tale Alessio Sundas) una tragedia caratterizzata da quattro giovani morti ammazzati da un guidatore ubriaco e rapinatore reo confesso per fini economici, sfruttando il dolore perenni: di quattro famiglie con la motivazione di utilizzare l'immagine di un assassino-bevitore abituale-addirittura per una campagna anti-alcol;
sembra che agli organizzatori della trasmissione Verissimo stato permesso di visitare l'abitazione dove viene trattenuto in stato di arresto il signor Marco Ahmetovic,
autore della strage, filmando i luoghi abitativi che frequenta, dalla cucina, al frigorifero e alle cibarie;
e che addirittura sia durante la «carcerazione» sia stato permesso all'assassino di apporre la firma su di un contratto che lo lega alla Company & communication model agency per pubblicizzare la sua immagine (che ammonta a 100.000 euro) e che quindi la strage da lui commessa gli frutterà tale guadagno -:
se risulti vero quanto riportato in premessa;
se intenda accertare, nell'ambito delle proprie potestà ispettive, chi abbia autorizzato tale visita televisiva nel residence in riva al mare (che appare estremamente difficile immaginare quale luogo di detenzione) ai fini dell'esercizio dei poteri di sua competenza.
(4-05469)