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Allegato B
Seduta n. 234 del 30/10/2007
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INTERNO
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:
Bruno Piccolo è stato il maggior teste d'accusa nel processo per l'omicidio del vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, Fortugno;
dopo il pentimento e la condanna ad un anno e quattro mesi, stabilita dal Gup di Reggio Calabria in sede di rito abbreviato, il Servizio Centrale di Protezione assegnò a Bruno Piccolo un appartamento a Francavilla a Mare (Chieti) e gli procurò anche una sistemazione lavorativa presso un bar del lungomare della cittadina abruzzese;
secondo l'agenzia AP.com, venne quindi registrato con identità falsa e la sua integrazione nella cittadina proseguiva molto bene tanto che il Piccolo aveva persino pensato di entrare in società con il titolare del bar;
nel mese di agosto si presentò nel bar un ispettore del lavoro che verbalizzò la visita con tutte le informazioni fornite dal Piccolo;
il titolare del bar, a conoscenza della visita dell'ispettorato del lavoro di Chieti, chiese al suo commercialista di verificare i risultati di quella indagine;
in data 10 ottobre uno degli uffici dell'ispettorato rispose al commercialista che nel bar Kiwi non esiste nessun Bruno Dandolo e che da voi lavora il Signor Bruno Piccolo;
il titolare del bar non solo dopo aver scoperto la vera identità di Piccolo ed il motivo della sua presenza in Abruzzo, non ne volle più sapere e lo licenziò in tronco, ma in una intervista all'agenzia AP.com dichiarò che «Bruno veniva qui a prendere solo un caffè»;
al licenziamento seguì una forte depressione unitamente alla perdita dell'unica fonte di sostentamento, quindi sopraggiunse la decisione del suicidio, su cui peraltro stanno ancora indagando i periti medico-legali -:
come sia possibile che una informazione così riservata sia diventata di dominio pubblico;
come sia possibile che una banale visita dell'ispettorato del lavoro abbia messo in pericolo la vita, la sicurezza, l'identità di un collaboratore di giustizia, testimone chiave nel processo per il delitto Fortugno;
se corrisponda al vero la notizia, riferita dall'agenzia AP.com., che il Piccolo si trovava senza fonti di sostentamento economiche e di una adeguata tutela.
(2-00811)
«Tassone, Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mazzoni, Mereu, Oppi, Peretti, Pisacane, Romano, Ronconi, Ruvolo, Vietti, Zinzi, Ciocchetti, Greco, Tucci, Adolfo, Ciro Alfano, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Compagnon, D'Agrò, D'Alia, De Laurentiis, Delfino, Drago, Forlani, Formisano, Galati, Galletti».
Interrogazioni a risposta scritta:
ZANELLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 14 ottobre, a Schio, una rissa in piazza Alessandro Rossi, ha segnato il volantinaggio dei militanti di Azione sociale con Alessandra Mussolini, critico nei confronti dell'ok dato dall'amministrazione comunale per l'apertura in città, forse per febbraio, dello spazio (centro) sociale promosso dal gruppo della sinistra radicale Libera zone-Arcadia (secondo il progetto presentato pubblicamente a palazzo Toaldi Capra il 25 maggio 2005 e depositato da circa tre anni a palazzo Garbin);
per quasi due ore, dalle 16, tutto si è svolto nel migliore dei modi attorno al gazebo installato da As, con i passanti a ricevere i volantini dei militanti della destra, uno di questi goliardico, con la foto del primo cittadino Luigi Dalla Via e la scritta «Il sindaco vuole un centro sociale a Schio, ma sarà uno spazio per tutti o solo per la teppaglia no global? Bisogna forse chiederselo?»; il tutto monitorato da pattuglie di carabinieri, in azione di ronda;
alle 17,40 la situazione è precipitata: il coordinatore regionale di As in compagnia di tre quattro amici si è messo a seguire alcuni giovani entrati in piazza Rossi da via Garibaldi, che, secondo i militanti di As, una volta ricevuti i volantini avevano iniziato a inveire e offendere, allontanandosi poi senza fermarsi;
dopo qualche metro di inseguimento è iniziata la scazzottata (Gazzettino);
la pattuglia dei Carabinieri in ronda è intervenuta repentinamente;
i militanti di As, a quanto risulta all'interrogante, sono gli stessi che durante il Festival «No dal Molin» di settembre hanno aggredito dei manifestanti in piazza con spray al peperoncino;
i ragazzi aggrediti hanno sporto denuncia ieri mattina -;
se il Governo sia al corrente di quanto esposto e se non ritenga opportuno intervenire nei modi che gli sono propri affinché siano chiarite le responsabilità di tali fatti violenti che creano un clima di pericolo per tutti i cittadini.
(4-05446)
CASSOLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dal giornale Ethiopian Times in data 11 ottobre 2007 un clan mafioso italiano sarebbe investigato per presunto traffico di rifiuti nucleari e produzione di plutonio;
il suddetto clan, che apparterrebbe alla ndrangheta calabrese, è infatti accusato di aver spedito rifiuti radioattivi in Somalia, unitamente a 8 ex impiegati dell'Enea;
il magistrato della città di Potenza sta indagando sulle possibili accuse che gli uomini fossero pagati dallo staff dell'Enea. Le stesse spedizioni di rifiuti pare partissero dal centro dell'agenzia in Basilicata (Rotondella) nel corso del decennio 1980-1990 -:
se sia a conoscenza di quanto in premessa e quali iniziative intenda intraprendere al fine di verificare la posizione dei cittadini italiani coinvolti nella vicenda.
(4-05456)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a tutt'oggi non è stato varato dal Consiglio dei Ministri alcun «pacchetto sicurezza», pertanto non si conosce quali saranno gli interventi contro la criminalità organizzata, promessi da più tempo in Calabria, né i relativi tempi di attuazione;
all'indomani dell'omicidio dell'ex vice presidente della Regione Calabria, Francesco Fortugno, avvenuto il 16 ottobre 2005, sono stati assunti numerosi impegni utili a garantire la sicurezza dei cittadini, ma tutti puntualmente disattesi;
nei giorni scorsi è pervenuta agli uomini della Polizia stradale di Soverato la richiesta di scelta di altra sede di servizio, il che ha fatto comprendere che il Ministero dell'Interno avrebbe predisposto la chiusura del distaccamento di Soverato (Catanzaro);
si paventa, altresì, la prossima chiusura dei distaccamenti della Polizia stradale di Rossano (Cosenza) e Trebisacce (Cosenza);
con le citate chiusure verrebbe di fatto smantellato il controllo stradale su un tratto di circa 400 km della strada statale 106, perennemente in attesa del necessario ammodernamento e dove, purtroppo, spesso si registrano incidenti mortali;
la strada statale 106 rappresenta l'unico sistema di mobilità lungo la costa ionica catanzarese, non essendoci nemmeno una linea ferroviaria elettrificata, o degna di tale nome;
la chiusura del distaccamento di Polizia stradale a Soverato (Catanzaro) viene disposta, peraltro, proprio nel mentre in quella Città è in aumento la recrudescenza criminale: solo due giorni fa il piano terra del locale del Municipio è stato devastato da una bomba;
appare, quindi, chiaro lo stato di disagio e di insicurezza che stanno vivendo i cittadini di quel territorio e la assoluta inopportunità di smantellare un presidio, quale appunto quello della Polizia stradale, che ha il compito del controllo sulla viabilità -:
se non ritenga necessario ed urgente garantire il necessario livello di controllo sulla pericolosa strada statale 106, salvaguardando il mantenimento dei presidi calabresi di Polizia stradale di Soverato Trebisacce e Rossano.
(4-05458)
BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
quattro banditi, quasi certamente di origine slava, nella notte fra giovedì 18 ottobre e venerdì 19 hanno aggredito e rapinato una coppia di coniugi nella loro villa a Modena, nella frazione di Saliceta San Giuliano;
i quattro malviventi hanno strappato dai polsi dei coniugi i loro orologi e i braccialetti, derubandoli poi anche dei portafogli e della borsetta per un ammontare totale di circa 20.000 euro;
oltre ad essere stati rapinati, i due coniugi hanno anche subito maltrattamenti e percosse, con pugni e calci e sono stati minacciati con dei coltelli;
i mezzi a disposizione delle forze dell'ordine di Modena e provincia, come le volanti, sono stati dimezzati a causa dei tagli alla sicurezza, introdotti l'anno scorso dal Governo con la manovra finanziaria;
a causa di questi tagli è stato dimostrato che le forze dell'ordine non riescono a presidiare contemporaneamente tutto il territorio provinciale, ma sono costretti a controllare una zona alla volta, lasciando conseguentemente scoperte le altre;
nel caso di specie la pattuglia dei Carabinieri, impegnata a Castelfranco Emilia, è arrivata sul posto per i rilievi di legge con grande ritardo -:
se sia a conoscenza di questi accadimenti;
quanti casi come quello di Modena si sono verificati, nell'ultimo anno, su tutto il territorio nazionale;
se non ritenga necessario intervenire, affinché le risorse destinate alla sicurezza tornino ad essere adeguate alle necessità del territorio e, in caso affermativo, in che modo;
se sia a conoscenza del fatto che i troppi tagli al settore sicurezza e prevenzione del crimine non fanno altro che peggiorare la già difficile situazione nazionale, facendo sentire i cittadini insicuri e poco protetti dalle forze dell'ordine;
come intenda porre rimedio a questa situazione che si può riscontrare facilmente non solo nella provincia di Modena ma in tutte le città d'Italia;
(4-05462)