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Allegato B
Seduta n. 235 del 5/11/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta orale:
GRILLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la Direzione centrale per i servizi demografici del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali presso il Ministero dell'interno, ha emanato il 18 ottobre 2007 la Circolare numero 55 (Protocollo n. 15100/397/0009861), con oggetto: «Matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso. Estratti plurilingue di atti dello stato civile»;
la circolare impone agli ufficiali di stato civile di fare attenzione affinché non vengano trascritti nei registri italiani atti di matrimonio contratti all'estero tra persone dello stesso sesso sul presupposto non dimostrato che questi sarebbero in contrasto «con l'ordine pubblico interno» «in mancanza di modifiche legislative»;
l'ordine pubblico è considerato come l'insieme dei valori etico-giuridici che lo Stato considera essenziali e caratterizzanti l'organizzazione sociale di un determinato momento storico, e svolge una funzione conservatrice sul piano dell'agire autonomo dei privati, dei quali è pertanto diretto a stabilire il confine tra lecito e illecito;
nel nostro sistema attuale è alla Carta costituzione che dobbiamo far capo per verificare quali siano i valori oggi fondamentali per la convivenza sociale nel nostro ordinamento, per rintracciare i principi generali che lo presidiano e che fondano le situazioni di diritto soggettivo di cui i cittadini sono titolari, quali la libertà personale, il diritto di autodeterminazione, il diritto di realizzazione personale,
nonché per comprendere le modalità di attuazione dei valori di giustizia, uguaglianza e democrazia attraverso la tutela della persona;
alla luce degli articoli 2 e 29 della Costituzione si può affermare soltanto l'esistenza di un favor sui piano etico e giuridico per la famiglia senza alcuna connotazione legata all'orientamento sessuale dei suoi componenti, e non già un divieto o un limite alle scelte personali che connotano la realizzazione personale degli individui;
tale favor è espresso segnatamente dal diritto a svolgere la propria personalità nelle formazioni sociali - e quindi anche nella famiglia e nell'unione matrimoniale - che la Repubblica si obbliga non solo a riconoscere ma anche a garantire in quanto diritto inviolabile. Ciò che viene assicurato ad ogni persona, nonché ad ogni coppia, senza distinzione tra coppie di sesso diverso e dello stesso sesso;
non è rintracciabile in Costituzione, quindi, un divieto neppure astratto o di principio al matrimonio tra persone dello stesso sesso, né potrebbe esserlo alla luce dell'articolo 3 della Costituzione che vieta a qualsiasi Autorità statuale di trattare in modo diverso i cittadini in base alle loro condizioni personali;
il 2007 è l'anno europeo delle pari opportunità anche per le persone omosessuali e le loro famiglie; l'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea vieta ogni forma di discriminazione fondata sull'orientamento sessuale e l'articolo 9 della stessa Carta, in sintonia con la nostra Costituzione, stabilisce che la disciplina nazionale può modulare variamente le modalità di esercizio dei distinti diritti di sposarsi e di costituire una famiglia, ma non in forme tali che possano portare alla vanificazione dell'uno o dell'altro; la circolare afferma che «Questa Direzione ha preso atto che in alcune occasioni è stata richiesta la trascrizione in Italia di matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso, di cui uno di cittadinanza italiana, presentando la documentazione richiesta dalla Convenzione di Vienna dell'8 settembre 1976» -:
quali siano i fondamentali valori etico-giuridici violati dalle richieste fin'ora avanzate in Italia di trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero, che il Ministero dell'interno riconnette nel concetto di ordine pubblico interno richiamato nella circolare n. 55 del 2007;
se ritenga che l'ordine pubblico interno debba essere definito sulla base delle disposizioni della Costituzione italiana e di quelle contenute nel diritto di fonte comunitaria;
se ritenga che più correttamente debba farsi riferimento all'ordine pubblico internazionale, a caratterizzare il quale contribuisce tanto il diritto comunitario, tanto le norme e le prassi giudiziarie e amministrative che caratterizzano i Paesi dell'Unione;
che cosa intenda con l'espressione «in mancanza di modifiche legislative»;
quali siano i casi ai quali la circolare fa riferimento;
se ritenga che l'esercizio dei diritti e dei doveri nascenti dal matrimonio possa realizzarsi in Italia solo a condizione che un matrimonio contratto all'estero tra persone dello stesso sesso sia trascritto nel nostro Paese;
se ritenga di dover ritirare la circolare emanata, in quanto contraria a principi costituzionali e comunque praeter legem in quanto non esiste nessuna norma scritta (necessaria in quanto limitatrice della libertà personale dei cittadini) che vieti il matrimonio tra persone dello stesso sesso;
se ritenga che essa costituisca violazione del divieto di discriminazione fondata sull'orientamento sessuale.
(3-01389)
GASPARRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Corriere della Sera del 31 ottobre 2007, pagina 3 del dorso di Roma, ha pubblicato dichiarazioni del movimento Action secondo le quali il Prefetto di Roma Carlo Mosca avrebbe detto alla stessa organizzazione che «in certi casi le nostre (di Action) occupazioni sono state utili» -:
se risponda al vero che il Prefetto di Roma abbia rilasciato dichiarazioni nel senso suesposto.
(3-01394)
Interrogazioni a risposta scritta:
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da notizie riportate dal Resto del Carlino del 27 settembre 2007, si apprende di un'indagine condotta dal Nucleo Radiomobile di Reggio Emilia, a proposito di una organizzazione dedita al traffico di documenti falsi per cittadini extracomunitari;
la vicenda è emersa a seguito della richiesta all'Agenzia delle entrate di Reggio Emilia da parte di alcuni cittadini extracomunitari di rilascio del codice fiscale, dietro la presentazione di permessi di soggiorno poi risultati contraffatti;
attualmente risulterebbe indagato un cittadino ghanese di 32 anni, irregolarmente soggiornante sul territorio italiano, colto in flagranza del reato di cui sopra, ed un altro cittadino extracomunitario che è tuttavia riuscito a darsi alla macchia prima degli accertamenti avviati dagli investigatori;
dalle prime indagini sarebbe emerso che gli episodi riferiti non sarebbero affatto isolati, in quanto l'Agenzia delle Entrate avrebbe già ricevuto altre richieste di rilascio del codice fiscale sulla base di documenti risultati falsi; l'ipotesi più accreditata è che vi sia proprio a Reggio Emilia una base operativa di tale traffico di documenti di soggiorno falsi;
la frequenza con la quale le forze dell'ordine scoprono stranieri in possesso di documenti di soggiorno falsi induce a pensare che esista una rete che falsifica i permessi ed evidenzia la necessità di avviare un'indagine accurata che permetta di risalire ad eventuali organizzazioni e/o reti clandestine che falsificano i documenti e quindi bloccare un dannosissimo fenomeno che potrebbe anche assumere livelli non controllabili -:
se il Ministro sia a conoscenza delle reali dimensioni del fenomeno denunciato e se non ritenga necessario rivolgere alle Prefetture-Uffici territoriali del Governo precise direttive affinchè siano effettuati capillarmente su tutto il territorio nazionale e nel modo più esteso possibile indagini e controlli accurati sui documenti.
(4-05472)
ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 29 ottobre scorso, nell'ambito di una vasta operazione di polizia svoltasi a cavallo tra varie Regioni del Paese, sono stati eseguiti 39 fermi, compresi quelli a carico di sette ghanesi e due pakistani catturati a Bologna e nei dintorni del capoluogo emiliano;
la predetta operazione aveva come obiettivo un'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti;
alcuni dei fermati sono peraltro risultati collegati a cellule eversive di matrice jihadista, cosa che rafforza il sospetto che alcuni dei fermati facessero ricorso al commercio della droga nella prospettiva dell'autofinanziamento di future imprese terroristiche;
la circostanza non sarebbe sorprendente, posto che in Afghanistan e Pakistan il narcotraffico è sfruttato tanto dai talebani quanto dai simpatizzanti di Al Qaeda per finanziare le attività di guerriglia e terroristiche contro la popolazione civile, i legittimi governi e gli stessi soldati occidentali schierati in Asia Centrale;
il rischio di connessioni organiche tra narcotraffico e terrorismo jihadista dovrebbe pertanto indurre a porre in discussione qualsiasi programma che contempli l'apertura sul territorio nazionale ed emiliano in particolare di centri di cultura islamica e moschee difficili da controllare, specialmente qualora gestite da personale appartenente all'Ucoii -:
quale sia l'opinione del Governo circa i fatti generalizzati nella premessa ed in particolare circa l'opportunità di concedere sempre maggiori spazi ai luoghi di riunione di cui si servono gli integralisti islamici egli immigrati più vicini al jihadismo internazionale.
(4-05482)
ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi è stato prorogato il Commissariamento dell'ASL n. 9 di Locri (Reggio Calabria), sciolto nel maggio 2006, per infiltrazione mafiosa;
la relazione d'accesso che ha portato al citato commissariamento, benché ancora segretata, era stata tempo fa riportata, in parte, sulla stampa regionale e dalla stessa emergevano fatti molto gravi, oggi ancora al vaglio della Magistratura;
nel mese di luglio dello scorso anno, l'Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, attesa la natura delle singole Aziende sanitarie e del loro possibile condizionamento da parte delle organizzazioni criminali, ha disposto un indagine conoscitiva su alcune realtà regionali a maggiore influenza mafiosa, ad iniziare dall'ASL di Vibo Valentia, al fine di verificare l'eventuale esistenza di pericoli di condizionamento nella gestione degli appalti per opere, nonché per l'acquisizione di beni e servizi, nelle procedure di assunzione di personale e nel conferimento degli incarichi di qualsivoglia natura;
l'Azienda Sanitaria di Vibo Valentia era già rimbalzata alle cronache nazionali per l'inchiesta «Ricatto», avviata dalla locale Procura della Repubblica, che ha riportato alla luce una storia di tangenti, apparati para-massonici, concessioni, abusi, ricatti e colletti bianchi;
l'indagine predisposta dall'Alto Commissario per la prevenzione è stata delegata alla Guardia di Finanza;
nel febbraio del corrente anno Il quotidiano della Calabria ha succintamente riportato il contenuto del rapporto relativo all'ASL di Vibo Valentia, dal quale emergerebbero dati allarmanti;
si fa riferimento alla «borghesia mafiosa» composta da tecnici, esponenti della burocrazia, professionisti, imprenditori e politici che o sono strumentali o interagiscono con la mafia in una forma di scambio permanente fondato sulla difesa di sempre nuovi interessi comuni;
sempre nel rapporto emerge la capacità di infiltrazione della 'ndrangheta nella collettività ed il suo «farsi istituzione», il suo «esondare dall'accaparramento di risorse, senza provvedere ai servizi correlati, fino alle nomine di primari e di direttori generali su cui il crimine organizzato influirebbe in modo determinante, ottenendo sempre nuovi e ulteriori vantaggi»;
l'interrogante, quale componente della commissione parlamentare antimafia ha avuto la possibilità di leggere l'intera relazione dell'Alto Commissario, acquisita agli atti della stessa, che confermano i dati allarmanti riferiti dal citato quotidiano calabrese, e ripresi anche da Il sole 24 Ore dell'8 marzo 2007;
dalla stessa relazione emerge uno scenario di infiltrazione mafiosa non solo nel P.O. della stessa città di Vibo Valentia, ma anche in quelli di Tropea e Nicotera;
il P.O. di Vibo Valentia è rimbalzato alla cronaca anche il 26 gennaio 2007, a causa della morte della giovane sedicenne, Federica Monteleone, avvenuta durante una banale operazione di appendicite, e
per la quale a tutt'oggi non sono note le vere cause, né le responsabilità che pure andavano accertate anche da un inchiesta interna -:
quali siano i motivi che ad oltre un anno di distanza dal rapporto dell'Alto Commissario per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione, non abbiano portato alla nomina di una commissione d'accesso presso la ASL n. 8 di Vibo Valentia;
se non ritenga necessario ed urgente far avviare tutte le procedure necessarie allo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell'Azienda Sanitaria n. 8 di Vibo Valentia.
(4-05484)
BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Ministro Giuliano Amato rilasciava, il 30 agosto 2006, un'intervista al quotidiano Il Messaggero in cui spiegava che un velivolo delle forze dell'ordine andava considerato vecchio e pericoloso qualora avesse raggiunto i 5-6 anni di vita;
l'elicottero più giovane attualmente in forza ai Reparti Volo della Polizia di Stato ha 10 anni, mentre quelli più datati contano ben 35 anni di servizio;
le operazioni svolte dai diversi Reparti Volo italiani sono numerose e importantissime per la sicurezza dei cittadini, alcuni esempi: controllo del territorio, vigilanza stradale, soccorso pubblico in caso di calamità, pattugliamenti su rapine, attentati, inseguimenti e trasporti sanitari;
l'eccessiva vetustà dei mezzi incide pesantemente anche sui costi di esercizio di questi ultimi; i più recenti elicotteri hanno tecnologie tali da permettere una ridottissima manutenzione, mentre quelli in dotazione alle Forze dell'Ordine necessitano di revisioni frequenti e costose (quasi 500 mila euro a revisione);
sono molto numerose le vittime di incidenti aerei causati dall'inadeguatezza degli elicotteri usati dai Reparti Volo: il 16 ottobre scorso sono morti due agenti del Reparto di Pratica di Mare, ognuno dei quali aveva più di 15 anni di esperienza, a causa di un guasto al motore del loro velivolo, nel marzo 2005 un altro guasto al motore è costato la vita al pilota dell'elicottero e ha causato il ferimento di due poliziotti e a maggio 2005 sono deceduti 3 agenti in volo sulle coste abruzzesi;
i piloti e gli agenti denunciano da tempo la pericolosità e l'inefficienza dei velivoli in loro dotazione ma, purtroppo, le loro richieste non sono state ancora soddisfatte -:
se il Ministro, alla luce anche delle sue dichiarazioni sui quotidiani, abbia già stabilito delle linee guida per sostituire al più presto i mezzi dei Reparti di Volo della Polizia di Stato, visto che gli elicotteri sono eccessivamente vecchi e conseguentemente molto pericolosi;
come intenda fare ammodernare i velivoli della Polizia di Stato se, nella Finanziaria 2008, i costi per la sicurezza sono stati ulteriormente tagliati;
se non ritenga di dover intervenire al più presto alla luce anche delle numerose vittime di queste «carrette dei cieli» e, in caso affermativo, come.
(4-05495)