Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Allegato B
Seduta n. 236 del 6/11/2007
TESTO AGGIORNATO AL 9 NOVEMBRE 2007
...
DIFESA
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
IV Commissione:
COSSIGA e D'IPPOLITO VITALE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
all'interrogante è stato segnalato il grave stato di salute del militare Fabio Cappellano di Lamezia Terme, conseguente al possibile contatto con uranio impoverito, nello svolgimento della sua attività di servizio presso le basi Militari di Teulada, di Perdas de Fogu e di Salto di Quirra;
l'avanzata richiesta del riconoscimento della causa di servizio è stata respinta in I e II istanza ed il premio di congedo è stato ottenuto adendo le vie legali attraverso contenzioso positivamente esitato dal TAR della Calabria;
parrebbe che le Forze Armate, con palese e grave errore, abbiano inopportunamente inviato un telegramma di condoglianze nel 2001, manifestando per un verso di avere la consapevolezza della gravità della malattia, dall'altra però una sostanziale negligenza nell'approfondimento dello stato dei fatti;
è evidente, nel caso in esame, la volontà non tanto di ottenere il riconoscimento civile del danno e l'eventuale vitalizio conseguente, piuttosto quella di sottolineare la necessità di far chiarezza, riconoscendo a questi servitori della Patria il diritto legittimo di non sentirsi dimenticati ed abbandonati da quello Stato che hanno onorato -:
quali iniziative intenda assumere per assicurare equità e giustizia ai militari colpiti e quali interventi siano stati posti in atto per garantire la massima tutela della salute dei militari esposti a pratiche pericolose.
(5-01705)
PAPINI, RUGGHIA e VICO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
i sottufficiali ed i volontari di truppa della Marina militare italiana vengono formati ed istruiti all'interno degli Istituti di formazione della Marina a Taranto e a La Maddalena;
per l'insegnamento delle materie non militari, la Marina militare si avvale di docenti civili che prestano la loro attività d'insegnamento per la difesa da oltre trent'anni;
questi docenti sono legati all'Amministrazione difesa attraverso convenzioni annuali rinnovate in maniera continuativa regolarmente di anno in anno ai sensi della legge 15 dicembre 1969 n. 1023 e del decreto ministeriale 1971, modificato dal decreti ministeriale 3 gennaio 1995 n. 167;
a partire dall'anno 2006, sono state introdotte delle varianti alle convenzioni che ne hanno ridotto la durata temporale (dal 9 gennaio al 22 dicembre anziché dal 1o gennaio al 31 dicembre) e soprattutto che hanno determinato una drastica riduzione del carico orario, passato dalle 18 ore settimanali previste, alle 12 ore medie settimanali;
la diminuzione delle ore di insegnamento si risolve di fatto in un minore investimento nella formazione del personale che, invece, proprio in ragione dell'adozione del modello professionale deve essere costantemente accresciuta;
per il personale docente, che svolge la propria attività lavorativa esclusivamente
al servizio della Marina militare la diminuzione delle ore lavorative ha comportato una drastica riduzione delle retribuzioni, determinando gravissime difficoltà di natura economica;
il rapporto di lavoro in atto da lungo tempo tra questo personale e l'amministrazione della difesa non dovrebbe subire variazioni così pesanti per mere ragioni di bilancio ed anzi dovrebbe essere riconsiderato alla luce dei nuovi orientamenti legislativi assunti dal Governo in tema di rapporti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni, che prevedono la stabilizzazione del personale che ha maturato più di tre anni di servizio alla data del 26 settembre 2006;
risulta peraltro agli interroganti che l'attività di insegnamento presso La Maddalena è stata ricondotta alle 18 ore settimanali mentre la decurtazione permane per tutti gli altri insegnanti -;
se non ritiene doveroso assumere immediate iniziative per ripristinare l'originario orario dei docenti a 18 ore settimanali di lezione per 52 settimane, salvaguardando così i diritti degli allievi e degli insegnanti le cui retribuzioni verrebbero ricondotte ai livelli previsti per gli insegnanti del comparto scuola, a cui i docenti convenzionati della Marina militare sono equiparati e in particolare se, e con quali modalità, il riconoscimento di «un rapporto stabile e duraturo di impiego», possa trovare finalmente, per questo personale, una concreta realizzazione in tempi brevi.
(5-01706)
DEIANA e DURANTI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in due interrogazioni presentate in data 9 marzo 2005 e in data 29 gennaio 2007 l'interrogante chiedeva conto al Ministro della Difesa di una serie di problematiche connesse ad un progetto di dismissione del patrimonio immobiliare della difesa nelle regioni del Veneto e Friuli-Venezia Giulia;
con tali interrogazioni si sollevavano una serie di dubbi sul fatto che si stava procedendo alla ristrutturazione di caserme o edifici militari in date più che prossime alla loro dismissione;
in particolare nell'interrogazione presentata in data 29 gennaio 2007, l'interrogante chiedeva spiegazioni circa la ristrutturazione della caserma che ospita l'Ottantesimo gruppo intercettori teleguidati, situata nel comune di Bagnoli di Sopra (Padova) che secondo voci provenienti da più parti e riprese dai mezzi di comunicazione locali dovrebbe chiudere entro l'anno;
a quanto risulta all'interrogante, anche nel corso degli ultimi mesi sono continuati i lavori di ristrutturazione -:
quale sia l'esatto calendario di tali dismissioni nella zona del Nord-est, se sia stato previsto un piano per ridurre gli eventuali disagi di tali dismissioni sul personale addetto e se ritenga compatibile con un corretto utilizzo delle risorse dello Stato la continua messa in atto di lavori di ristrutturazione in caserme in procinto di essere dismesse in assenza di un'adeguata programmazione per il riutilizzo degli edifici stessi.
(5-01707)
DE ZULUETA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il 30 ottobre scorso, il Ministro interrogato ha incontrato a Washington il Ministro della Difesa USA Robert Gates e come riportato dal giornale La Stampa del 31 ottobre 2007 su esplicita richiesta del nostro Governo il Pentagono ha accettato di non fare dichiarazioni sui nuovi compiti dell'Italia in Afghanistan. Il quotidiano riporta comunque la soddisfazione di Washington per gli impegni presi dall'Italia;
al termine del colloquio il Ministro interrogato ha affermato che in Afghanistan a partire dal primo gennaio l'Italia assumerà il comando della regione Centrale, sommandolo a quello della regione
Ovest, e ciò comporterà un aumento della presenza «qualitativa e quantitativa», destinata a far fronte ai Talebani che puntano ad essere molto attivi a Kabul;
Il Sole 24 ore del 31 ottobre 2007, in un articolo di Gianandrea Gaiani, riferisce che i Talebani sono penetrati in forze nel settore dell'Afghanistan occidentale presidiato dalle truppe Nato sotto il comando italiano, in particolare ad inizio della settimana circa 400 jihadisti provenienti dalla provincia meridionale di Helmand sono entrati nel distretto di Gulistan, nella provincia di Farah, la più calda tra le quattro assegnate al comando regionale Ovest della Nato, guidato dal generale degli alpini Fausto Macor;
secondo quanto riferito dal capo della polizia di Gulistan, Abdul Rehaman Sarjang, i Talebani si sono uniti ai guerriglieri locali per prendere il controllo del capoluogo, cosa avvenuta dopo un combattimento che ha portato alla perdita di tre agenti afghani ed una ventina di Talebani, Sarjang ha dichiarato che dopo la ritirata dei suoi uomini, truppe afghane e Nato stanno combattendo per riprendere il controllo totale del distretto;
un'affermazione che confermerebbe - secondo Gaiani - il coinvolgimento delle truppe italiane schierate a Farah insieme a 200 soldati americani, infatti pare improbabile che le truppe italiane e alleate non vengano coinvolte nei combattimenti tenendo conto della debolezza delle truppe governative e che i consiglieri militari italiani e americani addestrano ed accompagnano in azione i battaglioni afghani;
il Capo di stato maggiore dell'Esercito, generale Fabrizio Castagnetti intervenendo all'apertura dell'anno accademico della scuola di Applicazioni di Torino ha dichiarato che «di questo passo rischiamo di non poter sostituire i mezzi che i Talebani ci fanno saltare in aria», riferendosi agli stanziamenti destinati alle Forze Armate dalla Finanziaria 2008;
secondo quanto ricostruito dal giornalista Gianandrea Gaiani per il giornale Libero del 26 ottobre 2007 questa affermazione lascerebbe intendere che siano molte di più le perdite di mezzi militari, rispetto alla mezza dozzina di mezzi calcolata con le poche dichiarazioni ufficiali di militari e Governo su quello che avviene in Afghanistan, in particolare risultano nell'ultimo anno persi due blindati Puma, tre veicoli Lince ed un fuoristrada di modello civile -:
in quali azioni siano veramente impegnate e con che compiti le nostre Forze Armate, quanti mezzi militari abbiamo perso in scontri o attentati subiti dai Talebani, e quali impegni il Ministro interrogata abbia preso a nome del nostro Paese con gli alleati americani, precisando in particolare cosa si intenda per un aumento della presenza «qualitativa e quantitativa» in Afghanistan.
(5-01708)