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Allegato B
Seduta n. 236 del 6/11/2007
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SALUTE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
a causa dell'enorme deficit finanziario della sanità siciliana determinato dalle giunte regionali presiedute dall'on. Salvatore Cuffaro, il Governo nazionale ha previsto nella legge finanziaria del 2008 un intervento di sostegno per continuare ad assicurare l'assistenza sanitaria ai siciliani, dietro l'adozione da parte del governo di un piano di rientro. Tale piano di rientro in effetti avviato sin dall'agosto scorso, mirante appunto a una strategia di contenimento della spesa, è andato in via diametralmente opposta a quella auspicabile, e cioè non diretto a razionalizzare e moralizzare la spesa pubblica sanitaria, non a ridurre sprechi e ingiustificate convenzioni o consulenze, ma a imporre drastici e indiscriminati tagli a tutte quelle risorse che sinora hanno garantito una almeno sufficiente qualità del servizio sanitario ai pazienti;
l'emergenza sanitaria siciliana esploderà ben presto con drammatica virulenza e interesserà tutte le strutture pubbliche dell'isola. Dalla chiusura di reparti considerati poli di eccellenza per l'intero meridione del Paese, alla drastica riduzione dei posti letto, dalla riduzione della spesa del personale, dei costi per beni e servizi, delle guardie mediche fino all'accorpamento di alcuni ospedali. Per non parlare delle nefaste conseguenze già in atto circa le terapie oncologiche e le somministrazioni dei relativi farmaci;
un esempio emblematico e drammatico di tale stato di cose è l'Azienda mista Ospedaliero-Universitaria Policlinico «Gaspare Rodolico» di Catania, ove circa il 90 per cento del personale medico non Universitario è a contratto e alcuni di questi scadranno nei prossimi mesi;
a ciò si aggiunge l'assenza di risorse per il rinnovo dei contratti a termine del personale medico e infermieristico che è da tempo in una situazione di precarietà, con l'inevitabile conseguenza della riduzione dei servizi e con gravi disagi per i malati;
nel frattempo con discutibilissime circolari della direzione generale sono stati fissati dei tetti al numero degli interventi chirurgici da effettuare settimanalmente e per singola unità operativa, mentre un freno è stato anche agli stent e ai pace maker. Così come il numero degli esami diagnostici di laboratorio sono stati ridotti da 80 a 15 al giorno; e risulta
inoltre disposto il risparmio su protesi e presto mancheranno gli articoli di prima necessità;
la gravità della situazione peraltro è resa manifesta da una dislocazione non coerente del personale ausiliario che, già carente, viene distolto dalle mansioni ordinarie e destinato alle portinerie. Il personale ausiliario Outsourcing viene impiegato in turnazioni frammentarie, 3 ore in un reparto e 3 ore in un altro, (14-17 e 17-20), non garantendo la continuità del servizio;
inoltre, il reparto di oncologia pediatrica, punto di riferimento per tutta la Sicilia orientale, è stato già privato di tre medici a contratto, due biologi, una psicologa e un amministrativo il cui servizio risulta indispensabile, e si annuncia la chiusura: non è più possibile effettuare trapianti di midollo, non è più operativo il laboratorio di biologia molecolare e dunque non possono più essere accettati ulteriori ricoveri -:
quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire a ogni cittadino il diritto all'assistenza sanitaria e dunque il rispetto del diritto costituzionale alla salute, e se non ritenga opportuno, ferma restando in materia l'autonomia della regione siciliana, esercitare i propri poteri ispettivi al fine di verificare che quanto concordato tra governo nazionale e governo regionale non si traduca in un grave danno alla salute dei siciliani.
(2-00828) «Licandro, Sgobio».
Interrogazione a risposta scritta:
ALESSANDRI. - Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il recente dibattito sui quattro inceneritori in fase di costruzione o ampliamento nell'Emilia Romagna (Modena, Ferrara, Forlì e Rimini) ha messo in evidenza un atteggiamento del Ministro per lo sviluppo economico, Pierluigi Bersani, assolutamente non rispettoso della professionalità e del ruolo dell'Ordine dei medici e chirurghi;
la vicenda nasce a seguito della lettera dell'Ordine regionale dei medici e chirurgi, datata 10 settembre 2007 ed indirizzata alle autorità competenti (dal Presidente della Regione ai Sindaci dei comuni capoluogo), nella quale si evidenzia il potenziale impatto negativo degli inceneritori sulla salute della popolazione;
la lettera suscita la reazione del Ministro per lo sviluppo economico, che dopo circa un mese sollecita un'indagine ai Ministri della salute e della giustizia in quanto ritiene del tutto arbitraria l'esternazione pubblica dell'Ordine;
in particolare, il Ministro Bersani non solo afferma che il documento dell'Ordine sarebbe privo di fondamento tecnico-scientifico e che i relativi contenuti circa la pericolosità degli impianti sarebbero suscettibili di paralizzare l'attività di altri enti pubblici, ma addirittura prefigura misure disciplinari per l'Ordine;
il comportamento del Ministro Bersani, a sua volta, ha suscitato la reazione dell'Ordine regionale dei medici, che ritiene le parole del Ministro lesive della funzione dell'Ordine a tutela della salute, prefigurando un'azione legale di querela;
indipendentemente dal dibattito tecnico-scientifico tuttora aperto circa la pericolosità o meno degli inceneritori, la vicenda richiamata reca testimonianza di un comportamento essenzialmente repressivo che appare all'interrogante indiscutibilmente riprovevole, soprattutto se posto in essere da un Ministro della Repubblica;
le esternazioni dell'Ordine regionale dei medici - che sarebbero state legittime anche se provenienti da un soggetto di rilievo più spiccatamente privatistico - appaiono a maggior ragione assolutamente degne di considerazione in quanto dettate da un organismo che, nel nostro ordinamento, viene di fatto a svolgere un ruolo para-istituzionale, di promozione non già
degli specifici interessi di categoria, bensì dell'interesse pubblico sotteso all'esercizio della professione medica;
considerato il ruolo svolto dall'Ordine dei medici e la natura delle esternazioni oggetto della vicenda in titolo - in alcun modo passibili di inibire l'attività degli enti pubblici - appare quindi necessario garantire che, in nome del principio democratico, siffatte reprimende governative delle manifestazioni di pensiero provenienti dal tessuto sociale e produttivo non trovino ulteriore corso, pena lo stravolgimento complessivo dei principi fondamentali riconosciuti dalla nostra carta costituzionale -:
se, e come, i Ministri interrogati intendano dare corso alla sollecitazione del Ministro dello sviluppo produttivo circa l'avvio di un'indagine sulla lettera dell'Ordine regionale dei medici chirurghi dell'Emilia Romagna citata in premessa;
come i Ministri interrogati, sia in rapporto alla vicenda riportata in premessa quanto in prospettiva futura, intendano garantire all'Ordine dei medici il libero svolgimento del ruolo ad esso attribuito e la libertà di esternazione ad esso connaturata.
(4-05512)