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Allegato B
Seduta n. 236 del 6/11/2007
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TRASPORTI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei trasporti, per sapere - premesso che:
grazie a chiari orientamenti europei la regione Lazio può legittimamente dotarsi di un terzo aeroporto;
è bene che tale opportunità sia utilizzata a causa del sovraffollamento dell'aeroporto di Fiumicino ed in particolar modo di quello di Ciampino in quanto il
traffico aereo causa un forte inquinamento acustico ai danni dei cittadini che giustamente protestano;
a tal fine in data 20 marzo 2007 presso la regione Lazio si è tenuta una riunione con la partecipazione del Ministro interpellato, del Presidente della giunta regionale Marrazzo, del sindaco di Roma, del presidente della provincia di Roma, dell'assessore regionale ai trasporti, del Capo di Stato maggiore, del presidente dell'Enac, dell'amministratore delegato di aeroporti di Roma, del responsabile dell'area operativa di Enav, del sindaco di Ciampino ed infine dei presidenti delle province di Frosinone, Latina, Viterbo territori candidati ad ospitare il futuro aeroporto del Lazio attraverso l'adeguamento di scali esistenti o la realizzazione di nuovi;
a tale vertice istituzionale l'unico Ente assente in quanto non invitato era la provincia di Rieti;
tale assenza è stata confermata anche nella costituzione del comitato misto di lavoro per l'individuazione della zona in cui dovrebbe sorgere il terzo aeroporto del Lazio;
ad avviso degli interpellanti il mancato coinvolgimento della provincia di Rieti non può non essere considerato una tanto ingiustificabile quanto arbitraria discriminazione dal momento che essa possiede, come Latina, Viterbo e Frosinone un proprio aeroporto, che almeno al pari delle province consorelle può offrire enormi spazi utili di proprietà del demanio per l'eventuale realizzazione di un aeroporto ex novo, e che come Viterbo si trova nella zona nord della regione e può offrire almeno gli stessi collegamenti con la capitale;
la popolazione reatina è fortemente indignata per la gratuita offesa arrecata alla dignità di una importante realtà storico-culturale ben coesa ed a un territorio che pur offrendo straordinarie bellezze naturali è stato sempre considerato la cenerentola della regione -:
chi e perché abbia voluto prendere tale grave decisione discriminatoria;
se intenda attivarsi nell'ambito delle proprie competenze affinché, prima di ogni decisione, sia reso possibile alla provincia di Rieti di concorrere alla pari con le altre province laziali nella scelta della collocazione del terzo aeroporto.
(2-00825) «Rositani, La Russa».
Interrogazione a risposta in Commissione:
MARIO RICCI, OLIVIERI e LOCATELLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nonostante l'impegno profuso dal Ministro dei Trasporti, l'area dello Stretto di Messina resta arroccata in uno scenario di eterno conflitto che rende invivibile la quotidianità delle migliaia di cittadini che giornalmente traghettano fra le due sponde;
in sede ministeriale gli armatori hanno ottenuto deroghe volte alla limitazione delle Tabelle Minime di Sicurezza, impegnandosi, fra l'altro, a stabilizzare i marittimi precari;
i tagli al costo del lavoro sono stati applicati in tempi brevissimi, anche nelle unità e nelle tratte per cui non erano previsti, mentre, per il superamento della precarietà si registra un'indecorosa «melina» degli armatori tesa ad inasprire il conflitto con i lavoratori e con le rappresentanze sindacali;
il gruppo privato di traghettamento Caronte&Tourist ignora il mandato ministeriale e dopo aver incassato l'autorizzazione alla limitazione degli equipaggi, piuttosto che mantenere l'impegno di stabilizzare 20 precari, rilancia la provocazione omettendo di rinnovare il contratto integrativo;
Rete Ferroviaria Italiana perde di vista il ruolo di vettore pubblico e mette in discussione l'autorevolezza del tavolo ministeriale trasformando le 55 stabilizzazioni
in una sorta di «concorso» intriso di limiti, eccessive richieste di requisiti e costosissimi corsi di aggiornamento che, di fatto, impedirebbero la partecipazione della gran parte dei lavoratori impiegati da anni con contratto a tempo determinato;
la carenza d'igiene delle flotte, evidenziata dalla Sanità Marittima in sede prefettizia, è oggetto di ripetute denunce dell'utenza costretta a servirsi di mezzi la cui pulizia si effettua nei ristrettissimi tempi delle soste in porto e con personale sprovvisto di libretto di navigazione. A tal proposito, la Divisione Generale per la Navigazione e il Trasporto Marittimo, ha già diffidato RFI a prendere urgenti provvedimenti;
nonostante i proclami di rilancio del vettore pubblico di traghettamento, RFI conferma la politica di dismissione dall'area dello Stretto pubblicando il bando di vendita della nave Logudoru, impiegata nella rotta Civitavecchia-Golfo Aranci, annunciandone la sostituzione con una delle navi a quattro binari utilizzata per il traghettamento dei treni nello stretto di Messina;
le gravi inadempienze degli armatori che hanno già prodotto gli ammonimenti delle locali Capitanerie di Porto, della Sanità marittima, della Divisione Generale per la navigazione e il Trasporto Marittimo e, non ultimo, l'intervento del Prefetto di Messina impegnato a dirimere le controversie causa dei continui blocchi del traghettamento;
emerge il disinteresse di RFI per l'imminente emergenza dovuta alla prossima interruzione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
la scadenza, per la presentazione della domanda di partecipazione alla contestata selezione per l'assunzione di personale «ex novo» in RFI, in luogo della concordata stabilizzazione dei lavoratori attualmente, impiegati in RFI con contratto a tempo determinato è stata fissata al 10 novembre 2007;
i marittimi pubblici e privati hanno dichiarato uno sciopero unitario per il prossimo 9 novembre;
appare evidente la negazione del diritto universale alla mobilità lamentata dai cittadini delle due sponde -:
quali iniziative s'intendano adottare per obbligare gli armatori ad ottemperare agli impegni assunti in sede ministeriale e se non si ritenga opportuno convocare le parti per verificare, così come previsto, l'efficienza del servizio e della sicurezza nello Stretto dopo l'applicazione delle deroghe concesse.
(5-01709)
Interrogazioni a risposta scritta:
BENEDETTI VALENTINI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
si è diffuso vivissimo malcontento nelle città umbre e tra i lavoratori, utenti pendolari del servizio ferroviario, per la notizia che nel nuovo orario di Trenitalia, a partire dal 9 dicembre 2007, verranno soppressi i treni ES 9321 ed ES 9336, privando i cittadini umbri di un ulteriore fondamentale segmento del servizio, che è già diventato molto inadeguato e mal accessibile;
se venisse attuata questa misura diventerebbe ancor peggiore il trattamento, già criticabile, riservato da Trenitalia all'Umbria, tanto da far auspicare una incisiva revisione delle convenzioni; verrebbe annullato lo stesso ruolo ferroviario del capoluogo di Perugia; verrebbero particolarmente penalizzati proprio coloro che fanno uso regolare per motivi di lavoro, a costi assai esosi, del mezzo ferroviario;
ci si sta, altresì, interrogando sulle logiche adottate da Trenitalia, che introduce sulla stessa linea un treno «speciale» come il Gentile da Fabriano, sollevando oltre tutto proteste per aver tagliato fuori dalle fermate città di rilievo come Spoleto e Assisi, lo concepisce come un treno «anti-pendolari» e di élite (con sola prima
classe, prenotazione obbligatoria, prenotazione gratuita per chi acquista il biglietto a pagamento per i pendolari), lo mette in «concorrenza» con i propri Eurostar inducendo il loro degrado e all'estremo la loro soppressione -:
se non ritenga il Governo di intervenire con tutta urgenza su Trenitalia perché sia annullata la decisione o intenzione di sopprimere i treni ES 9321 e ES 9336;
se Trenitalia risulti aver avuto incontri e consultazioni con la Regione Umbria prima di concepire la soppressione dei sopraddetti treni;
se non ritenga di esigere da Trenitalia che tutte le città umbre siano congruamente servite da corse e fermate dei treni più qualificati e che siano rispettate le esigenze di collegamento ferroviario nel percorso da Perugia a Roma e viceversa;
se non ritenga di attivare un rapido e concludente confronto con Trenitalia, gli Enti Locali interessati alla linea Roma-Ancona e i comitati degli utenti da gran tempo mobilitati, perché sia reimpostato un servizio soddisfacente a beneficio degli umbri e prioritariamente dei «pendolari» che hanno il diritto di veder tutelate le loro agibilità lavorative e qualità della vita.
(4-05509)
ALEMANNO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
per promuovere la manifestazione denominata «Via Subito!», organizzata a Roma da Alleanza Nazionale per il giorno 13 ottobre 2007, è stato siglato un contratto di fornitura pubblicitaria tra Grandi Stazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato, compartecipata da gruppi privati e gestore dell'intero processo di riqualificazione e valorizzazione dei complessi immobiliari delle tredici maggiori stazioni ferroviarie italiane, ed il partito di Alleanza Nazionale;
tale contratto prevedeva la messa in onda di uno spot della durata di quindici secondi sull'intero circuito degli schermi lcd presenti nelle tredici maggiori stazioni ferroviarie italiane;
il contenuto del messaggio pubblicitario aveva carattere ironico e non aggressivo;
la pubblicità della manifestazione in premessa è stata commissionata da Alleanza Nazionale anche a quotidiani nazionali, taxi, autobus e servizi di affissione pubblici e privati;
così come si evince dall'articolo apparso sul quotidiano Corriere della Sera di martedì 9 ottobre 2007, sembra che l'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, abbia censurato lo spot di A.N. mandato in onda nelle stazioni ferroviarie chiedendone il ritiro ed affermando quanto segue: «... Verificheremo se sono state rispettate le procedure, ma quello spot è inopportuno...»;
la società Grandi Stazioni, secondo quanto riportato anche dal predetto quotidiano, ha mandato comunque in onda lo spot rispettando il contratto sottoscritto con Alleanza Nazionale;
un'analoga campagna pubblicitaria fu commissionata dal Partito dei Verdi durante le elezioni politiche del 2006 e, in quel caso, non risultano pervenute censure da parte delle Ferrovie dello Stato -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se ritenga opportuno l'intervento, secondo l'interrogante censorio, da parte dell'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato nei confronti dello spot pubblicitario commissionato da Alleanza Nazionale alla concessionaria «Grandi Stazioni»;
se rientri nelle competenze dell'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato la possibilità di valutare e censurare le inserzioni pubblicitarie commissionate alla concessionaria «Grandi Stazioni» Spa e se non ritenga opportuno verificare l'operato dell'Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato nell'ambito del caso esposto in premessa in quanto lesivo della
libertà di espressione, di opinione e di comunicazione politica.
(4-05510)
CATANOSO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
è stata di recente costituita a Genova, con l'apporto sostanziale di molte istituzioni pubbliche locali e nazionali, l'Accademia Italiana Marina Mercantile;
scopo dell'Accademia, secondo quanto riporta il sito ufficiale, è quello di formare personale nel ruolo degli ufficiali della Marina mercantile soprattutto per il mercato del lavoro esterno, ovverosia di ingresso, delle compagnie di navigazione;
inoltre svolge le funzioni di aggiornamento e di riqualificazione continua per il personale in servizio, quindi per il personale del mercato del lavoro interno alle stesse compagnie di navigazione;
sempre secondo quanto viene riportato dal sito dell'Accademia, la stima di personale necessario alle compagnie di navigazione sarebbe di circa 200 unità;
la formazione scolastica superiore italiana, gli Istituti nautici per intenderci, forma almeno 1700 diplomati all'anno e di questi almeno il 15-20 per cento intraprende la carriera marittima mentre gli altri o rimangono disoccupati o cambiano mestiere;
in base a questi calcoli empirici, non supportati da alcuna indagine di carattere scientifico, circa 1500 giovani italiani ogni anno si diplomano inutilmente ed addirittura perderebbero la «vocazione» per altre attività lavorative;
a giudizio dell'interrogante, invece, i giovani diplomati degli Istituti nautici non solo non perdono affatto la loro vocazione ma si trovano gli imbarchi rifiutati perché gli armatori, preferiscono imbarcare gli allievi dell'Accademia;
grazie alla legge n. 30/98 (Legge Burlando) gli armatori italiani hanno beneficiato di sostanziosi contributi economici da parte dello Stato per rimettere la bandiera italiana sui loro scafi, ma continuano ad imbarcare marinai extra-comunitari, che non parlano italiano né tanto meno l'inglese a scapito della sicurezza, sottopagati e contravvenendo, in tal modo, a precise norme di legge in merito al numero minimo di imbarcati per nazionalità e ruolo a bordo della nave;
a giudizio dell'interrogante non mancano affatto né gli ufficiali né tanto meno i marittimi italiani da imbarcare;
gli armatori invece continuano ad imbarcare marinai ed ufficiali extracomunitari disattendendo la normativa del Codice della navigazione che impone l'imbarco di almeno 6 italiani e due allievi ufficiali, uno di macchina e l'altro di coperta;
il ruolo dell'Accademia sarebbe stato gradito al resto degli esclusi se questa avesse avuto le competenze e la professionalità di una vera Università del mare ma invece si sta tentando di abbassare il livello quantitativo e qualitativo della formazione marinara portando a soli 12 mesi il periodo didattico, tra teoria e pratica, per poter diventar a tutti gli effetti ufficiali;
chiunque abbia percorso il mare sa benissimo che in 12 mesi non si impara alcunché di navigazione e benché meno si diventa ufficiale, lo si diventa soltanto dopo numerosi anni di esperienza;
sembrerebbe che il ministero dei trasporti sia in procinto di emanare un decreto ministeriale che riduca, appunto, il periodo formativo minimo necessario per poter svolgere gli esami per il «patentino» e questo per fare cosa gradita ai vertici di questa Accademia -:
se il ministro interrogato intenda dare corso ad una ispezione presso le varie Capitanerie di porto per accertare che i componenti degli equipaggi delle navi, consegnati tramite le «crew-list», siano corrispondenti alle norme del codice della navigazione;
se sia intenzione del ministro interrogato emettere un decreto per la riduzione a 12 mesi del periodo necessario a poter svolgere gli esami per il «patentino».
(4-05516)