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Allegato B
Seduta n. 238 dell'8/11/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
SAGLIA e PAROLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con interrogazione a risposta scritta 4-01771, annunciata nella
seduta n. 79 del 29 novembre 2006 a cui non è mai giunta risposta, il sottoscritto chiedeva al Ministro suindicato quali iniziative fossero state intraprese in ordine agli impegni assunti verso la comunità bresciana rispetto all'allarme criminalità e all'escalation di reati sul territorio;
ancora, con interrogazione a risposta scritta 4-03657 presentata dal collega Adriano Paroli in data martedì 15 maggio 2007 nella
seduta n. 157 e co-firmata dal sottoscritto, si chiedeva se fosse a conoscenza del Ministro degli Interni la situazione di estrema difficoltà del settore sicurezza di Brescia e, più in particolare, la gravissima carenza di organico e di mezzi degli operatori del comparto ma anche a questa interrogazione alcuna risposta è mai giunta;
il quotidiano Il Sole 24ore in data 5 novembre, elaborando i dati StaDel-Sdi forniti dal Ministero dell'interno, ha pubblicato una dettagliata tabella dei reati registrati lo scorso anno nei 103 capoluoghi di provincia e le relative variazioni percentuali rispetto al 2005;
l'allarme sicurezza interessa tutte le realtà geografiche del Paese, con un'incidenza particolare di furti in abitazione e di borseggi soprattutto nel Nord Italia;
per quanto riguarda Brescia si è avuto un incremento rispetto al 2005-2006 di tutti i reati comuni e in particolare:
+57,1 per cento di omicidi, +16,4 per cento di furti in abitazione, +7,4 per cento di borseggi e scippi e +5,3 per cento di rapine;
una ricerca per Legautonomie e per Il Sole 24Ore ha evidenziato il posizionamento di Brescia alla penultima posizione nella classifica italiana per rapporto abitanti/operatori di Polizia potendo contare in media su un agente di pubblica sicurezza ogni 535 abitanti;
Brescia è, inoltre, la terza provincia italiana per presenza d'immigrati dei quali 170mila regolari e con permesso di soggiorno;
ad oggi la popolazione carceraria della casa circondariale «Canton Mombello» conta 366 detenuti di cui 244 stranieri, in particolare dal 1o gennaio al 31 ottobre 2007 su 2.491 ingressi il 70 per cento sono risultate essere detenzioni in applicazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione -:
anche alla luce delle precedenti interrogazioni cui non è mai pervenuta risposta, quali interventi intenda adottare per arginare l'evidente ondata di criminalità nel territorio di Brescia e, a tal fine, se non ritenga, di fronte alle cifre succitate, intervenire dotando il personale di pubblica sicurezza di un incremento di unità operative e di mezzi adeguati a fronteggiare l'allarme criminalità.
(4-05563)
BOATO, BIMBI, CHIAROMONTE, DATO, AZZOLINI, ALESSANDRI, MANCUSO, BARBIERI e MAZZONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 23 marzo 2007, ai sensi della legge n.189 del 2004, è stato emanato il decreto ministeriale di coordinamento delle Forze di polizia per la prevenzione e la repressione dei reati contro gli animali;
la LAV-Lega Anti Vivisezione - associazione riconosciuta ai sensi della stessa legge con decreto del Ministero della salute - ha scritto il 5 luglio 2007 a tutti i Prefetti per conoscere quando e con quali atti, ai sensi del sopra citato decreto ministeriale, si sia proceduto a stabilire il coordinamento previsto, anche previa consultazione dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica;
dopo ulteriori sollecitazioni rese pubbliche il 25 settembre 2007 dalla citata associazione, allo stato, oltre la metà delle prefetture hanno ottemperato a quanto disposto con il decreto del 23 marzo 2007;
non è pervenuta risposta dai Prefetti di Agrigento, Avellino, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Como, Cuneo, Genova, Gorizia, Grosseto, L'Aquila, La Spezia, Latina, Lecce, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Messina, Napoli, Oristano, Padova, Parma, Perugia, Piacenza, Pistoia, Prato, Reggio Emilia, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Taranto, Torino, Trapani, Trieste, Udine, Venezia, Verbano Cusio Ossola, Vibo Valentia, Vicenza, Viterbo -:
quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di verificare lo stato di attuazione del decreto di coordinamento delle forze di polizia per la prevenzione e la repressione dei reati contro gli animali.
(4-05572)
MELLANO, BONELLI, FRANCESCATO e PORETTI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
il Consiglio comunale di Lecco ha deliberato in data 18 dicembre 2002 l'affidamento della gestione del canile municipale alla LIDA (Lega italiana per la difesa degli animali ONLUS) avente sede in Calolziocorte (Lecco), ora denominatasi LEIDA;
l'amministrazione comunale sarebbe ricorsa ad un affidamento diretto senza consultare altri soggetti esterni, sulla base di considerazioni di urgenza e del fatto
che la medesima associazione risultava assegnataria da parte della ASL dei servizi di canile sanitario e di accalappiamento (fino al 31 dicembre 2003);
l'amministrazione avrebbe concesso, invece, la gestione del canile municipale per un periodo molto più lungo (nove anni rinnovabili);
il corrispettivo riconosciuto dal Comune all'associazione per il periodo di nove anni sarebbe stimato in 542.369,79 euro (IVA compresa), un importo considerevolmente superiore, al limite di 200.000 euro fissato per gli appalti di pubblici servizi;
l'urgenza dell'affidamento sarebbe stata determinata, il 2 dicembre 2002, dalla rinuncia della Lega nazionale per la difesa del cane, sezione di Lecco, a gestire il canile municipale (comunicata per lettera dalla sua presidente Michela Vittoria Brambilla);
lo stesso giorno (il 2 dicembre 2002), la stessa Presidente, questa volta però a nome della Lega italiana per la difesa degli animali (LIDA), si sarebbe dichiarata pronta a sottoscrivere il nuovo contratto;
la signora Michela Vittoria Brambilla il giorno 2 dicembre 2002 avrebbe perciò scritto due lettere: nella prima, in veste di Presidente della Lega nazionale per la difesa del cane, sezione di Lecco, annunciava: «seppure a malincuore, di rinunciare all'impegno contrattuale di gestione del Canile di Lecco, intrapreso con il Comune di Lecco, con decorrenza 31 dicembre 2002» in quanto «purtroppo la nostra associazione non si trova più nella condizione di portare avanti tale oneroso e complesso incarico alle attuali condizioni contrattuali, per un'insufficienza di contributi alle spese da parte dei Comuni della Provincia e vista la difficoltà per noi di gestire con la nostra sede centrale le problematiche di tipo logistico, burocratico e organizzative», poi, con la seconda, a nome della Lega italiana per la difesa degli animali Onlus, annunciava di «accettare la proposta di accordo da voi sottoposta per la gestione del Canile di Lecco, a far data dal giorno 1o gennaio 2003. La nostra associazione si impegna fin d'ora a garantire quanto da voi richiesto e ad offrire il miglior servizio nell'interesse della tutela del benessere degli animali»;
la LIDA è stata costituita il 19 settembre 2002 e, pertanto, quando il Comune stipulò la convenzione per la gestione del canile municipale l'associazione era costituita da appena tre mesi. Oltre a ciò, la LIDA non risultava essere iscritta nel registro provinciale delle associazioni di volontariato (come da interrogazione presentata dai Consiglieri comunali di Lecco Carla Zanetti e Salvatore Rossi);
secondo notizie di stampa, la domanda di iscrizione al Registro regionale delle associazioni di volontariato sarebbe stata inoltrata il 10 settembre 2002, nove giorni prima - dunque - della costituzione dell'associazione (19 settembre 2002). Secondo le stesse fonti, l'effettiva iscrizione deve farsi risalire solo al gennaio 2003;
la legge nazionale 11 agosto 1991, n. 266 (legge quadro sul volontariato), all'articolo 6, comma 2, recita: «l'iscrizione ai registri è condizione necessaria per accedere ai contributi pubblici nonché per stipulare le convenzioni», e all'articolo 7, comma 1: «Lo Stato, le regioni, le province autonome, gli enti locali e gli altri enti pubblici possono stipulare convenzioni con le organizzazioni di volontariato iscritte da almeno 6 mesi nei registri di cui all'articolo 6 e che dimostrino attitudine e capacità operative»;
la legge regionale 24 luglio 1993, n. 22, all'articolo 4, comma 5, recita «l'iscrizione nel registro è condizione necessaria per accedere ai contributi pubblici, nonché per stipulare convenzioni e per beneficiare delle agevolazioni fiscali»;
nella convenzione stipulata dall'amministrazione comunale di Lecco, la certificazione «dell'attitudine e capacità operativa» (requisiti richiesti dalla legislazione)
sembra poggiare esclusivamente sull'affidamento da parte della ASL a questa stessa associazione del servizio di accalappiamento cani che però è stato affidato solo a partire dal luglio 2002, quando ancora la LIDA non si era costituita sul territorio -:
se non si ritenga, ferma restando la competenza in materia delle Regioni e degli enti locali, e a fronte dell'eventuale inerzia degli stessi, che sussistano i presupposti perché sia disposta un'ispezione urgente dei NAS presso il canile affinché vengano verificate le reali condizioni di mantenimento e vita degli animali, le condizioni delle strutture e l'effettiva applicazione delle norme relative alla detenzione e cura degli animali stessi e per accertare le ipotesi di violazione delle norme vigenti e infliggere le opportune sanzioni;
se il Ministro della salute non intenda verificare quali provvedimenti il comune e la regione competenti intendano adottare al fine di valutare se sussistano i presupposti per una revoca dei finanziamenti eventualmente concessi ai sensi della legge n. 281 del 1991 e se non si ritenga opportuno tener conto di simili circostanze in sede di disciplina della ripartizione del fondo statale tra gli enti interessati;
se il Governo abbia avviato il monitoraggio - il cui progetto è stato prefigurato già in risposta all'interrogazione n. 4-589 - relativo, fra l'altro, al risanamento dei canili e, in caso affermativo:
a) quanti e quali controlli vengano effettuati annualmente nelle strutture adibite a «canile municipale» da parte delle competenti Asl;
b) quanti e quali controlli siano stati effettuati presso il canile di Lecco dal 1o gennaio 2003 ad oggi dalla locale Asl.
(4-05573)
PEDRIZZI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il comune di Aprilia, città del nord pontino, seconda per numero di abitanti dopo il capoluogo della provincia, sta vivendo una crisi sociale di dilaganti dimensioni, causata da un'alta concentrazione malavitosa, caratterizzata da infiltrazioni mafiose, dall'emergenza rifiuti e microcriminalità, da nuovi e vecchi insediamenti rom e da periferie sempre più degradate;
il territorio del basso Lazio è già da tempo assoggettato a numerose e gravi attività criminali, quali il traffico di droga, le rapine, le estorsioni, l'usura e, in particolare, le operazioni di riciclaggio;
il fenomeno dell'usura si sta rivelando una vera e propria piaga di questo territorio, soprattutto nel settore commerciale, artigianale e delle piccole imprese, come spesso è stato denunciato dalle associazioni di categoria;
la microcriminalità, con lo spaccio di droga, i furti negli appartamenti e di auto, gli scippi e i borseggi, rendono sempre meno vivibili e sicure le cittadine della provincia, tanto da destare una forte e crescente preoccupazione da parte dei cittadini;
in particolare, la città di Aprilia, anche a causa dell'incremento demografico degli ultimi anni, soprattutto per l'oggettivo aumento del numero di stranieri, è da considerarsi a rischio, vista la cronica carenza di risorse umane di cui soffre il Corpo di polizia municipale;
è sempre più urgente affrontare e discutere le problematiche relative all'ordine e alla sicurezza pubblica in tutti i comuni del basso Lazio, minati dal proliferare di una criminalità sempre più violenta, che occorre combattere attraverso adeguate politiche di prevenzione e di controllo capillare del territorio;
stando a quanto riportato dai quotidiani dei giorni scorsi, il prefetto di Latina, a poche settimane dal suo insediamento ufficiale, si sarebbe espresso a favore dell'istituzione di un Commissariato della polizia di Stato sul territorio comunale apriliano, richiesta più volte avanzata dal sottoscritto interrogante attraverso precedenti atti di sindacato politico-ispettivo;
sempre secondo notizie riportate dagli organi di stampa, risulterebbe che il prefetto di Latina abbia sottoscritto un importante protocollo d'intesa per il monitoraggio della regolarità delle gare d'appalto che verranno bandite dal comune di Aprilia e che si sia espresso a favore di un potenziamento delle forze dell'ordine e di un maggiore coordinamento tra tutti gli attori istituzionali, al fine di attuare una politica condivisa da tutti i soggetti in campo -:
se il Ministro interrogato non intenda provvedere all'urgente istituzione di un commissariato di pubblica sicurezza nella città di Aprilia, così come auspicato dal prefetto di Latina, Bruno Frattasi, e se non intenda rafforzare l'organico delle forze dell'ordine compreso quello della polizia di Stato, così da rendere più efficace l'azione di tutela e di controllo del suddetto territorio.
(4-05574)