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Allegato B
Seduta n. 238 dell'8/11/2007
TESTO AGGIORNATO AL 14 NOVEMBRE 2007
...
POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MARTINELLO e RUVOLO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
i danni alle colture agricole per via dell'incursione notturna dei cinghiali nel Parco regionale dei Colli Euganei, costituito da 15 comuni della provincia di Padova e delle dimensioni di circa 30 mila ettari, sono in costante aumento, cosa che genera lo stato di esasperazione degli imprenditori agricoli che si vedono distrutte le colture ed in particolare i vigneti di uve pregiate (pinot, chardonnay, moscato). Danni che per i soli vitigni ammontano a circa 400 mila euro annui e interessano circa 50 aziende vinicole;
gli indennizzi liquidati dai vari enti, per i danni subiti fino al 2005 sono stati esigui e comunque erogati con grande ritardo;
per il 2006 ed il 2007 a seguito di una modifica della norma regionale gli agricoltori non ricevono nessun tipo di risarcimento;
vi sono rilevanti problemi legati alla sicurezza della circolazione stradale infatti, in alcuni casi, gli incidenti hanno avuto conseguenze molto gravi;
la preoccupazione è legata anche al fatto che i cinghiali sono una specie non autoctona ed incontrollata dal punto di vista sanitario e dunque potrebbe essere veicolo di epizoozie -:
quali provvedimenti intenda adottare a difesa degli agricoltori e delle loro colture, considerata la gravità della situazione
emersa ed in tal senso se non ritenga opportuno di approntare squadre di pronto intervento che permettano di monitorare e di intervenire con abbattimenti mirati e selettivi.
(5-01728)
SAMPERI e BURTONE. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
in attuazione della riforma della politica agricola comune nel settore degli agrumi, ai sensi dell'allegato VII, lettera M, del regolamento (CE) n. 1782/2003, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha correttamente rinunciato al regime transitorio e optato, per il calcolo dell'importo di riferimento del diritto all'aiuto spettante a ciascun produttore, di basarsi sulla superficie agrumicola delle aziende coltivate nell'anno 2006, atteso che tale criterio risulta quello maggiormente obiettivo e verificabile;
tale calcolo rischia, però, di non essere equo, se dovesse essere corretto da altri parametri come quello del rendimento degli agrumeti nelle diverse regioni di produzione o quello della maggior tutela delle aziende in favore delle quali è stato finora erogato un aiuto ai sensi del regolamento (CE) n. 2202/96, in quanto procedure poco trasparenti hanno permesso rese eccessive e poco credibili o compravendita dei catastini o dominio degli «scartatari» con la conseguenza che vengano legalizzati comportamenti spesso poco chiari determinando una profonda iniquità nei confronti di produttori che hanno operato correttamente nel mercato senza furbizie nel conferimento all'industria di trasformazione;
le organizzazioni di categoria avevano plaudito le dichiarazioni del Ministro al Convegno organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori a Catania il 28 settembre 2007 apprezzandone i principi di trasparenza e legalità -:
se non intenda attuare il regime di aiuto sulla base del disaccoppiamento totale, lineare e uguale per tutti per evitare ingiustizie a danno della Sicilia che, in questi anni, ha visto ridursi costantemente l'importo della compensazione finanziaria comunitaria a causa di un continuo, poco credibile e incontrollato «splafonamento» del quantitativo di prodotto da trasformare in altre Regioni.
(5-01731)
Interrogazione a risposta scritta:
MELLANO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
dilaga in tutta Italia, dalla Lombardia a Lampedusa, la caccia di frodo agli uccelli migratori, abbattuti da appostamenti nei quali i bracconieri attirano le prede con l'ausilio di microregistratori che riproducono il canto di specie cacciabili e protette, collegati a casse di amplificazione del suono;
i micidiali strumenti sono particolarmente utilizzati in Provincia di Brescia, nel Delta del Po, in Campania, Puglia, Sicilia, Veneto, nelle piccole isole tirreniche, in Toscana e in Calabria, ma diffusi anche nel resto d'Italia;
la Lega Abolizione Caccia ricorda che questa forma di bracconaggio è esplicitamente vietata dalla normativa statale sulla caccia, e che gli articoli 21 e 30 della legge 157/92 prevedono una ammenda di competenza del giudice penale sino ad un massimo di 1.500 euro per l'utilizzo di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico durante l'attività venatoria; recentemente la Corte di cassazione ha qualificato come reato anche il possesso di questi dispositivi sui luoghi di caccia, anche se momentaneamente non in funzione;
mai come nel 2007 vi sono stati da parte degli organi di vigilanza venatoria (Corpo Forestale, Polizie Provinciali, guardie venatorie volontarie delle associazioni ambientaliste) così tanti sequestri giudiziari di questi dispositivi (commercializzati con modelli sempre più sofisticati, ad
esempio muniti di radiocomando di accensione a distanza, o camuffati da cellulari, per sviare i possibili controlli negli appostamenti di caccia);
l'impiego di questi dispositivi è micidiale nell'attirare illegalmente le prede verso i capanni di caccia da dove vengono presi a fucilate in gran quantità; il loro impiego è vietatissimo e comporta anche il sequestro delle armi e delle munizioni del cacciatore di frodo, ma nessuno si è mai premurato di vietarne anche il commercio cosicché non è difficile vedere richiami elettroacustici muniti di micro-cassette coi richiami delle specie di interesse venatorio in libera vendita nelle vetrine di molte armerie, o addirittura acquistabili per posta -:
se il Governo non ritenga necessario assumere iniziative normative volte a introdurre, oltre al divieto di utilizzo già vigente, anche il divieto di commercio dei richiami elettroacustici radiocomandati.
(4-05575)