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Allegato B
Seduta n. 238 dell'8/11/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle infrastrutture, per sapere - premesso che:
in data 13 luglio 2006 l'interpellante ha presentato un'interpellanza riguardante lo sfruttamento delle cave di marmo di Covelano, in Val Venosta, nell'ambito del comune di Silandro e del comune catastale di Monte Tramontana, e i relativi problemi legati al trasporto dei blocchi di marmo a valle attraverso l'utilizzo di una strada forestale ricompresa nel Parco nazionale dello Stelvio grazie ad un'autorizzazione per il transito provvisorio della suddetta strada forestale concessa per un periodo di tre anni (dal 2 marzo 2005 al 1o marzo 2008) da parte del Consorzio del Parco nazionale;
in sede di illustrazione dell'interpellanza, il Governo, rappresentato dal sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Gianni Piatti, in data 13 febbraio 2007 ha così risposto: «(...) Innanzitutto, è utile premettere che per gli impianti di trasporto di cui trattasi, come ricordava l'onorevole Boato, secondo il disposto dell'articolo 1, capo III, articolo 8, n. 18 del Testo unificato delle leggi sullo statuto speciale del Trentino Alto Adige, la competenza in materia di impianti di trasporto a fune (funivie e teleferiche), comprensiva della regolazione tecnica e dell'esercizio, nonché della relativa vigilanza, è della provincia autonoma di Bolzano. Attualmente, la coltivazione del marmo di Lasa avviene nella cava Acqua bianca, nel comune di Lasa, per la quale la Lasa Marmo Spa è in possesso di autorizzazione fino al 30 settembre 2009. La cava Jennwand della Lechner Marmor, invece, non è attiva, nonostante abbia un'autorizzazione valida fino al 12 febbraio 2011. Negli anni passati sono stati effettuati lavori di ricerca per verificare la qualità di marmo. La cava di Covelano nel comune di Silandro, invece, è stata riaperta nel 2005 dalla Tiroler Marmorwerke in base al contratto stipulato con il comune di Silandro per trent'anni. La relativa autorizzazione provinciale è stata rilasciata fino al 2012. Il trasporto del marmo dalla cava Acqua bianca verso valle avviene tramite l'impianto di trasporto privato della Lasa Marmo costituito da teleferica, ferrovia a scartamento ridotto e piano inclinato. Quando la ditta Lechner Marmor ha fatto domanda di coltivazione del marmo, l'amministrazione
provinciale ha prescritto che anche il materiale proveniente dalla cava Jennwand doveva essere trasportato con detto impianto privato (a piano inclinato). Considerato che la Lechner Marmor e la Lasa Marmo fino a questo momento non hanno preso alcun accordo per quanto riguarda l'uso comune del piano inclinato, la cava Jennwand non viene sfruttata. Visto che la cava di Covelano fino all'anno 2000 è stata coltivata dalla Lasa Marmo, anche il materiale ivi estratto veniva trasportato a valle con il loro impianto di trasporto. Con il subentro della Tiroler Marmorwerke il trasporto del marmo avviene attraverso una strada forestale appositamente allungata fino alla cava di Covelano. Per quanto esposto, da diversi anni i comuni di Lasa e Silandro, il parco nazionale dello Stelvio e la provincia autonoma di Bolzano, coinvolti nella problematica della coltivazione delle cave marmifere di Covelano, sono impegnati nella soluzione del problema del trasporto del marmo dalle cave al fondovalle. La soluzione si è rivelata particolarmente difficile e, non essendo attualmente disponibile per il concessionario Tiroler Marmorwerke una possibilità di trasporto alternativo all'uso della strada forestale di Monte Tramontana, anche in considerazione del fatto che il comune di Silandro e il comune di Lasa, a seguito del rilascio della relativa concessione, devono garantire la possibilità di coltivazione della cava, con conseguente trasporto dei blocchi di marmo estratti a fondo valle, è stata rilasciata da parte del consorzio del parco nazionale dello Stelvio, al comune di Silandro, come ente pubblico, e non a favore della società Tiroler Marmorwerke, gestore della cava di marmo, l'autorizzazione per il transito provvisorio della suddetta strada forestale. Detta autorizzazione è stata rilasciata, con la validità di tre anni, il 2 marzo 2005 e contiene prescrizioni particolarmente precise e vincolanti, come, ad esempio: la quantità annua di trasporto, il periodo di trasporto, il numero massimo di trasporti giornalieri (massimo fino a quattro). A garanzia del rispetto delle prescrizioni rese, è stato chiesto il deposito per una fideiussione bancaria per l'importo di euro 250 mila a favore del Consorzio del parco nazionale dello Stelvio. L'autorizzazione potrà essere prorogata a seguito di motivata richiesta, si riterrà automaticamente revocata in caso di abusi o inosservanze e vigerà sino all'individuazione di una soluzione alternativa all'utilizzo della strada forestale citata. Attualmente, si stanno valutando tre possibili alternative: provvedere al potenziamento dell'infrastruttura attuale utilizzata, che è di proprietà della Lasa Marmo Spa per poter trasportare il materiale proveniente da tutte e tre le cave esistenti sul territorio; rendere camionabile (è la seconda opzione) la strada esistente attraverso la frazione di Tarnello e, per non escludere la cava Jennwand, creare un collegamento con questa strada e prevedere un collegamento sotterraneo con la cava Acqua bianca; la costruzione di una nuova teleferica in posizione strategica per poter essere utilizzata da tutti i cavatori. A tale proposito, occorre fare presente che manca un accordo tra i due comuni interessati che dovrebbero gestire l'impianto. Competerà, invece, all'amministrazione provinciale esaminare la possibilità di concedere un eventuale contributo di investimenti. Infine, si fa presente che non risulta pervenuta all'ente parco la richiesta di proroga da parte della società Tiroler Marmorwerke Srl per l'uso della più volte citata strada forestale per il trasporto dei blocchi di marmo. Comunque, credo anche in sintonia con le sollecitazioni degli interroganti, sarà cura del Ministero che rappresento seguire attentamente la vicenda, anche per le implicazioni e le responsabilità nazionali relative al parco nazionale dello Stelvio, in modo che, nelle scelte da operare da parte dei soggetti competenti, venga privilegiata la strada sull'utilizzo del trasporto su fune, anziché su gomma, in modo da raggiungere una maggiore salvaguardia dell'ambiente.»;
ad oggi la situazione si è ulteriormente evoluta. In data 17 maggio 2007 l'Amministrazione Separata BUC Lasa/Centro ha adottato una delibera preliminare
(n. 25/2007) avente ad oggetto «Stipulazione del contratto per l'acquisto della struttura per il trasporto del marmo della Lasa Marmo S.p.a. previa proroga del contratto d'affitto attualmente esistente tra la stessa e l'Amministrazione Separata B.U.C. Lasa-Centro»;
tra le finalità che il contratto intende perseguire ci sono, tra le altre: «Possibilità di utilizzo del piano inclinato anche da parte di altri operatori economici del settore marmifero a causa della diretta disponibilità della struttura; impedimento della manomissione della natura del territorio tramite vie di trasporto alternative per la salvaguardia dell'ambiente e dei beni dell'Amministrazione; garanzia del trasporto di marmo tramite il piano inclinato nonché esclusione dell'utilizzo della strada da Lasa a Tarnello e viceversa; acquisizione della struttura di trasporto senza esborso di denaro, senza ricorso ad un mutuo e senza necessaria copertura finanziaria nel presente ovvero in futuri bilanci, eccetto le spese per il trasferimento della proprietà»;
il 31 maggio 2007 ha avuto luogo un incontro, convocato dal Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, al quale hanno partecipato rappresentanti delle tre ditte «Tiroler Marmor», «Lasa Marmo» e «Lechner». Nel corso di tale incontro si è parlato dell'ipotesi di continuare ad utilizzare la strada per il trasporto del marmo della ditta «Tiroler Marmor», ma anche di un possibile utilizzo della tradizionale struttura funicolare da parte di tutte e tre le aziende. Secondo anche quanto riportato dalla rivista «Der Vinschger», il Presidente Durnwalder avrebbe chiesto una produzione di 3000 metri cubi all'anno per ognuna delle tre aziende (attualmente: Tiroler 1.200 metri cubi, Lasa 2.500 metri cubi, Lechner 0-zero- metri cubi) per poter garantire un costo di trasporto di euro 60 per metri cubi. La provincia sarebbe disposta ad investire 10 milioni di euro per la sistemazione della struttura esistente;
la «Lasa» e la «Lechner» sarebbero disposti a pagare 180 mila euro all'anno per i trasporti, anche se dovessero estrarre meno marmo. La «Tiroler Marmor» (oggi Göflaner marmor GmbH) accetterebbe i 60 euro/metri cubi, ma non ha garantito la somma di 180 mila euro annui;
il 14 giugno 2007 è stato effettuato un sopralluogo di tecnici e amministratori locali, voluto e organizzato dal titolare della ditta Lechner, per valutare la possibilità di modernizzare la tradizionale struttura a fune. Alla fine dell'incontro sono stati concordati dei passi concreti per avviare gli studi necessari;
il 26 giugno 2007 l'Amministrazione Separata BUC Lasa/Centro ha deliberato (delibera n. 35/2007) la «proroga fino al 31 dicembre 2033 del contratto d'affitto del 29 marzo 2006 attualmente esistente (...) al fine dell'acquisto della struttura per il trasporto del marmo della Lasa Marmo S.p.a.». Questa delibera prepara il passaggio, a titolo gratuito, della suddetta struttura e di alcune particelle di terreno connesso, all'Amministrazione separata. Tutto questo per rendere possibile l'accesso all'utilizzo della struttura per il trasporto del marmo anche alle ditte concorrenti e, più precisamente, alla «Tiroler Marmor» e alla «Lechner»;
il 27 luglio 2007, l'ingegnere Burkhard Pohl di Castelbello subentra nelle quote dei tre proprietari della «Tiroler Marmorwerke», diventando il proprietario dell'azienda, cambiandone la denominazione in «Göflaner marmor GmbH»;
nessuna delle due delibere (n. 25/2007 e n. 35/2007) dell'Amministrazione Separata pare essere stata impugnata nei termini di legge che sarebbero scaduti all'inizio di novembre 2007. Nella delibera n. 35, del 26 giugno 2007, vi è infatti scritto che «la Amministrazione Separata BUC Lasa/Centro incaricherà e autorizzerà il proprio Presidente alla stipula del contratto di proroga dell'affittanza e di compravendita solo una volta decorsi quattro mesi dal termine della pubblicazione della presente deliberazione senza che sia stata avanzata alcuna impugnativa
in via giurisdizionale e/o amministrativa ovvero si sia proceduto al suo annullamento»;
il 25 ottobre 2007, sul quotidiano «Dolomiten», il Presidente del Parco Nazionale dello Stelvio, Ferruccio Tomasi, dichiara di voler prorogare i termini per il trasporto del marmo su strada di un anno e di averne parlato anche col Sindaco di Silandro, Johann Wallnöfer;
pare evidente che non vi sia la necessità di adottare in tempi brevi la proroga visto che il permesso di transito sulla strada è valido fino al primo marzo 2008 e che, se tutto dovesse andar bene, la struttura di trasporto fra breve sarà a disposizione di tutte e tre le ditte e che quindi verrebbe automaticamente meno il motivo per il quale il trasporto su strada è stato concesso;
il 30 ottobre 2007, l'Associazione «Freunde der Schragbahn» (Amici della funivia del piano inclinato), in una lettera aperta, si rivolge al Presidente Tomasi e al direttore del Parco Nazionale Wolfgang Platter, chiedendo loro di voler «sospendere temporaneamente la proroga dell'uso provvisorio della strada a Covelano.»;
il 1o novembre 2007, il signor Burkhard Pohl, nuovo proprietario della ex «Tiroler Marmor», ora «Göflaner Marmmor», si è riunito con il titolare della «Lechner», coi sindaci di Lasa e di Silandro e gli addetti delle amministrazioni Separate di Lasa e di Silandro ed un nuovo incontro è previsto per il 23 novembre 2007;
secondo notizie informali in tale sede sarebbero state espresse posizioni volte a far abbandonare il ripristino della tradizionale struttura di trasporto e a puntare, invece, sulla strada;
la firma tra la «Lasa Marmo» e l'Amministrazione Separata BUC Lasa/Centro potrebbe avvenire in tempi brevissimi -:
se i Ministri interpellati siano informati sui fatti sopra esposti e, in particolare, sull'ipotesi di proroga dell'autorizzazione per l'uso della strada forestale nel C.C. di Monte Tramontana per il trasporto dei blocchi di marmo;
se il Ministro delle infrastrutture non ritenga doveroso, per quanto di sua competenza e, in rapporto con la Provincia di Bolzano, promuovere tutte le necessarie iniziative affinché si trovino gli opportuni e necessari accordi per arrivare al potenziamento e all'utilizzo, da parte di tutte e tre le aziende interessate, dell'attuale rete di trasporto del marmo tramite il piano inclinato;
quali urgenti azioni intenda intraprendere il Ministro dell'ambiente per bloccare la proroga all'utilizzazione di una strada interna al Parco nazionale dello Stelvio per il trasporto dei blocchi di marmo, considerate le forti ripercussioni che il transito dei mezzi pesanti ha sull'ambiente circostante.
(2-00836)
«Boato, Francescato, Balducci, D'Elia, De Zulueta, Deiana, Cassola, Mellano, Mattarella, Marone, Mantini, Poretti, Fincato, Amici, Lion, Beltrandi, La Forgia, Froner, Zaccaria, Fundarò, Maran, Camillo Piazza, Barbi, Tenaglia, Bandoli, Trepiccione, Burtone, Bellillo, Pagliarini, De Angelis, Pellegrino, Burchiellaro, Grillini, Zanella, Dato, Burgio».
Interrogazione a risposta in Commissione:
MARIANI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che la Commissione europea avrebbe aperto una procedura d'infrazione nei confronti della Repubblica italiana in merito all'affidamento del servizio idrico integrato nel territorio della regione Marche;
in questo ambito, risulterebbe che i servizi della Commissione europea ritengono
l'affidamento diretto del servizio contrario alle norme comunitarie e che mancherebbe, inoltre, la relazione «in house» ai sensi della giurisprudenza della Corte di giustizia;
sono, peraltro, in corso - nell'ambito della manovra finanziaria all'esame del Parlamento - importanti interventi normativi in materia di disciplina dell'affidamento del servizio idrico integrato;
occorre pertanto assicurare la massima chiarezza sulla materia, in modo da garantire una applicazione omogenea della normativa sul territorio nazionale -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali siano i suoi orientamenti in merito alla possibile risposta da fornire, sulla materia, alla Commissione europea, anche al fine di evitare che si aprano altre ingiustificate procedure d'infrazione nei confronti dei gestori di servizi idrici integrati sul territorio nazionale.
(5-01734)