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Allegato B
Seduta n. 238 dell'8/11/2007
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TRASPORTI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
SERENI, BOCCI, DI GIROLAMO e STRAMACCIONI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il Coordinamento comitati pendolari umbri ha dato notizia della volontà della Divisione passeggeri Trenitalia di sopprimere dal mese di dicembre, in coincidenza con l'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, quattro corse Eurostar nella tratta Perugia-Roma;
tale provvedimento comporterebbe un inaccettabile impoverimento dei collegamenti ferroviari per il capoluogo di regione, interessato costantemente da un forte flusso turistico che viene notevolmente incrementato in occasione di manifestazioni nazionali di natura periodica (esempio Umbria Jazz ed Eurochocolate) o annuale (mostra sul Perugino), da un continuo afflusso di studenti e loro familiari dovuto alla presenza in città di una prestigiosa Università Statale e della più antica Università per stranieri di tutto il Paese, da un quotidiano accesso di cittadini umbri che necessitano di entrare in contatto con l'istituzione regionale, quella provinciale e le sedi regionali delle varie associazioni e soggetti sociali;
il comune di Perugia, proprio in considerazione dei disagi creati dall'elevato flusso veicolare dovuto sia alla conformazione geologica del proprio territorio che agli eventi ed alle condizioni sopra descritte, ha investito in questi anni, anche
con il concorso importante del Ministero interrogato, notevoli somme per sistemi di trasporto alternativi a quelli su gomma (esempio Minimetrò);
quelle corse Eurostar consentono di accedere facilmente a Roma o Perugia ad un gran numero di viaggiatori provenienti dal territorio di Terni, in particolare il treno ES 9321 (07:58 da Terni per Roma) viene utilizzato giornalmente da circa 130-140 pendolari abbonati e 70-80 viaggiatori giornalieri, soggetti che, soppressa la corsa, sarebbero costretti a riversarsi sul treno R 2481 (07:30 da Terni per Roma) con inevitabili disagi, sovraffollamento e tensioni;
tale decisione, se confermata, avrebbe quindi ripercussioni fortemente negative sia sulla città di Perugia sia sui cittadini ternani che utilizzano il treno con un forte scadimento dell'immagine dell'Azienda Ferrovie dello Stato -:
se non ritenga il Ministro di intervenire presso l'Azienda Ferrovie dello Stato e la sua Divisione Passeggeri Trenitalia affinché l'orientamento venga rivisto e si confermi il servizio attuale.
(5-01729)
ANDREA RICCI, MARIO RICCI, OLIVIERI e LOCATELLI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi mesi sono avvenuti fatti che hanno influito negativamente sulla mobilità dei cittadini/e di Ancona, capoluogo di Regione;
infatti sono stati cancellati i voli di Alitalia da e per Ancona/Milano, Ancona/Roma;
a ciò si aggiunge la notizia della soppressione della fermata ad Ancona degli Eurostar 9327 e 9332 per Roma (7,05 in andata e 20,55 al ritorno);
tale servizio è di fondamentale importanza per gli spostamenti in una fascia oraria fondamentale, sia in andata che al ritorno, per la comunità marchigiana;
la Regione Marche ha giustamente assunto la puntuale iniziativa nei confronti del ministero dei trasporti, di Trenitalia e di Alitalia -:
quali iniziative intenda assumere per ristabilire la piena funzionalità di tali servizi al fine di ricostituire il diritto alla mobilità delle comunità di questa regione.
(5-01730)
MARIO RICCI e CACCIARI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
è di pochi giorni fa la notizia che la SAV, una delle tre società che forniscono i servizi a terra alle compagnie aeree che utilizzano l'aeroporto Marco Polo di Venezia, ha comunicato ai sindacati la messa in mobilità per 140 dei circa 306 dipendenti, alla quale si dovrà sommare la cessazione del lavoro dei 65 dipendenti a tempo determinato, con contratti interinali, eccetera a partire dal 1o gennaio 2008;
la SAV non riuscirebbe a sanare i propri bilanci, saldare i debiti contratti con SAVE relativi al mancato pagamento delle tariffe aeroportuali e dal 31 dicembre potrebbe perdere i contratti con Alitalia, Lufthansa e Suissair; contratti che potrebbero essere affidati alle altre due società che operano al Marco Polo nel settore (GH e Aviapartner);
un centinaio di lavoratori ha bloccato da ieri le vie di accesso all'aeroporto veneziano Marco Polo di Tessera. Manifestano contro la situazione dello scalo lagunare e le decisioni dei vertici della Save, la società che lo gestisce e due giorni fa uno sciopero di 24 ore di Save, Sav e Gh, ha creato forti disagi all'attività aeroportuale;
tale situazione è la logica conseguenza di scelte che hanno, in nome del libero mercato, ridotto a «spezzatino» il servizio di assistenza a terra, fondamentale per una offerta di qualità all'utenza dell'aeroporto, creando una competizione
che le diverse aziende hanno scaricato direttamente sui lavoratori, costretti ad operare sotto organico, con un carico di ore straordinarie crescente, con salari al ribasso (ricordiamo che proprio i lavoratori SAV per superare una precedente crisi avevano accettato il «contratto di solidarietà») -:
se il Governo non ritenga opportuno:
a) promuovere un tavolo di consultazione tra enti competenti, azienda, rappresentanze dei lavoratori, per favorire soluzioni adeguate che tutelino i livelli occupazionali esistenti (compresa la garanzia in caso di cessione delle attività dell'obbligo del reintegro del personale da parte dell'azienda subentrante);
b) avviare un confronto che, coinvolgendo anche gli altri soggetti pubblici con proprietà di quote SAVE, ridefinisca un diverso assetto nella gestione dei servizi a terra, superando la frammentazione, con l'obiettivo di offrire agli utenti un servizio di miglior qualità e ai lavoratori una certezza occupazionale;
se il Ministro dei trasporti non ritenga utile, così come ha fatto in relazione alle vicende degli ultimi giorni riguardanti l'aeroporto di Venezia ed in particolare il vettore Alpi Eagles, chiedere al presidente dell'Enac, Vito Riggio, di disporre un'apposita ispezione e di trasmetterne al più presto i risultati al ministero dei trasporti.
(5-01732)
ATTILI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 8 novembre 2007 il ministero dei trasporti rispondendo alla interrogazione n. 5-01495 ha accolto pienamente le tesi dell'interrogante ed ha di fatto sospeso l'iter procedimentale riguardante l'istanza di concessione demaniale marittima relativa alla realizzazione di un porto turistico in località Molo Brin nel comune di Olbia;
in sede di conferenza di servizi l'Autorità portuale di Olbia si è schierata a favore della concessione in assenza della approvazione di una variante del piano regolatore portuale coerente con il progetto presentato;
questa posizione, a parere dell'interrogante, ha dimostrato una grave sottovalutazione della questione, una errata interpretazione delle norme e in definitiva una rinuncia ad esercitare la funzione di programmazione, di controllo e di garante del rispetto delle norme proprie dell'Autorità portuale -:
se il Ministro interrogato intenda procedere ad una doverosa ispezione per valutare il comportamento dell'Autorità portuale di Olbia.
(5-01735)
Interrogazioni a risposta scritta:
CESINI, GALEAZZI, VANNUCCI, GIOVANELLI, LUSETTI, MORRI, MADERLONI, D'ULIZIA, MERLONI e ANDREA RICCI. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
a partire dal prossimo 9 dicembre Trenitalia ha disposto, per il nuovo orario 2008, la soppressione delle fermate degli Eurostar 9327 Ancona-Roma e 9332 Roma-Ancona escludendo il capoluogo marchigiano dalla tratta romana;
questo provvedimento di Trenitalia ha compromesso in modo indubitabile l'immagine della regione Marche, ma soprattutto ha arrecato un danno consistente ai cittadini della provincia centro-meridionale che, utilizzando tale servizio di collegamento da e per Roma, svolgono attività lavorative nella capitale e affrontano il rientro nel capoluogo marchigiano senza particolari disagi;
la variazione del servizio ferroviario è stata effettuata in modo unilaterale e repentino, privo della dovuta pubblicità, senza riguardo per le reali esigenze del bacino di utenza;
la regione Marche sta affrontando tempestivamente tale emergenza del settore trasporti anche in ragione delle numerose cancellazioni dei voli Alitalia
da/per Roma e Milano dell'aeroporto delle Marche (ben 235 nel 2007) prevedendo che la tale contestualità verrà a costituire un ulteriore aggravio per gli spostamenti -:
quali misure si intendono adottare al fine di ripristinare i servizi soppressi e così evitare inutili penalizzazioni per la comunità marchigiana a garanzia soprattutto della mobilità verso un centro strategico quale la città di Roma;
quali provvedimenti urgenti verranno avviati per evitare il danno che si verificherebbe per il mancato e regolare funzionamento dell'Eurostar con Roma anche in considerazione dell'assenza di alternative e agevoli linee di collegamento;
quali iniziative verranno assunte per potenziare i servizi di mobilità regionale dai quali dipende oltrechè il benessere della comunità e dei lavoratori lo sviluppo economico e sociale dell'intero territorio marchigiano;
se le motivazioni che hanno mosso i vertici competenti di Trenitalia ad intervenire sulla programmazione dei servizi ferroviari siano dettate da logiche che privilegiano il mercato a discapito di un efficiente servizio a favore della collettività.
(4-05565)
FABRIS. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento di organizzazione del Ministero dei trasporti prevede l'accorpamento degli Uffici Provinciali della Motorizzazione Civile su cinque Direzioni Generali Territoriali;
le Direzioni Generali, pur essendo dipendenti dal Dipartimento, avrebbero totale autonomia in materia di utilizzo delle risorse umane e finanziarie;
questa nuova organizzazione è fonte di grande preoccupazione per il personale degli Uffici della Sardegna, inserita nella Direzione Generale Territoriale del centro sud con sede a Napoli per le seguenti motivazioni:
a) l'accorpamento apporterebbe un aggravio dei tempi burocratici, già di per sé lunghi, in quanto si avrebbe un inutile passaggio di carte ad una struttura intermedia nei rapporti Ufficio Provinciale-Dipartimento, oltre ai non meno importanti problemi di natura logistica, in quanto Napoli non è direttamente collegata con la Sardegna e non garantirebbe la continuità territoriale;
b) con l'approvazione del succitato decreto del Presidente della Repubblica, tutti gli atti contabili verrebbero firmati dal Dirigente di Napoli, cosi pure quelli relativi al personale, le trattative sindacali e probabilmente persino le rappresentanze sindacali unitarie potrebbero essere istituite a livello di Direzioni Generali Territoriali;
c) inoltre lo strategico collegamento con la città di Roma si tradurrebbe in un semplice scalo intermedio per poi proseguire per Napoli, e ciò comporterebbe un aggravio delle spese per le trasferte, considerato che se nella situazione attuale è possibile raggiungere Roma, svolgere le proprie mansioni per poi tornare in serata in Sardegna, con le nuovi disposizioni sarà necessario pernottare a Napoli;
infine l'articolo 12 dello schema del decreto prevede che la cassa di previdenza ed assistenza istituita presso il Ministero dei trasporti nel 1966, operi in favore di tutto il personale del Ministero;
tale previsione risulta illogica considerato che la cassa di previdenza è stata istituita esclusivamente per il personale del Ministero dei Trasporti ed è alimentata dai proventi che lo stesso Ministero incassa per i servizi resi all'utenza, quando invece risulta ancora condivisa con il personale del Ministero delle infrastrutture - ormai scorporato - senza che quest'ultimo contribuisca con fondi propri -:
se il Ministro interrogato, alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione,
non ritenga più equo e opportuno adottare le idonee iniziative al fine di inserire la Sardegna nella Direzione Generale Territoriale del centro nord, con sede in Roma, nonché prevedere nel testo dello schema di decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento di organizzazione del Ministero dei trasporti l'esclusività della cassa di previdenza per il solo personale del Ministero dei trasporti.
(4-05570)
FIANO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nel 1989 l'autotrasportatore Carlo Massone residente in Frazione Crebini 37 - Castelletto d'Orba (Alessandria) acquistò un camion usato tipo Fiat 170/35 B targato AL 359341, ribaltabile su tre lati con gru e piattaforma aerea a due posti, pagandolo oltre 100 milioni;
come da attestazione rilasciata dal concessionario Iveco Plura spa di Ovada (Alessandria), il mezzo in questione risultava regolarmente collaudato in tutte le sue parti, completo di attestazioni rilasciate dalla motorizzazione e dall'Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro) e pertanto pronto per essere utilizzato su strada;
il signor Carlo Massone, prima di utilizzare il mezzo in questione, richiese ed ottenne dalla motorizzazione e dalla USL di Alessandria una verifica preventiva straordinaria che, in seguito, diede esito negativo, e cioè si rivelò che il mezzo presentava una serie di anomalie tecniche e strumentali tali da renderlo inutilizzabile, in totale contrasto con le norme di prevenzione e di sicurezza sul lavoro;
a seguito di ciò, il signor Carlo Massone non solo fu costretto a rinunciare al camion appena acquistato, ma venne altresì indagato - gli fu attribuita la responsabilità di averlo manomesso e modificato - e successivamente assolto, avendo dimostrato di non aver mai impiegato il mezzo per alcun lavoro e di non averlo mai ritirato dalla concessionaria se non il giorno prefissato per la revisione straordinaria;
dai documenti in possesso del signor Massone risulterebbe che la data di emissione della fattura quietanzata rilasciata dalla ditta Iveco Plura S.p.A. - 7 settembre 1989 - è in netta e curiosa contraddizione con quella citata nella notifica rilasciata (a richiesta del signor Massone, proprietario del mezzo) dal Compartimento della Polizia stradale, sezione di Alessandria, secondo cui «Visti gli atti d'ufficio si dichiara che la carta di circolazione relativa all'autocarro targato AL 359341 è gravata dal decreto di sequestro n. 616/88/A emesso dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Bergamo il 14 marzo 1988 e che in ordine alla stessa sono in corso ricerche da parte di questo ufficio al fine di rintracciarla e sequestrarla» (Alessandria, 3 maggio 1990, n. 326, rep. 240 PG);
successivamente, il medesimo Compartimento della Polizia stradale, sezione di Alessandria, rispondeva alla Procura della Repubblica presso la Pretura circondariale di Alessandria - in ordine alla denuncia sporta dal signor Massone - «Fa seguito alla denuncia sporta da Massone Carlo, in atti generalizzato, trasmessa con nota prot. n. del 4 maggio 1990 in ordine alla quale si sciolgono parte delle riserve espresse. Si comunica che negli elenchi forniti dalla motorizzazione civile e dei trasporti in concessione di Cuneo, relativi ai collaudi effettuati negli anni 1989-1990 presso la ditta Delia, non c'è traccia di quello afferente al certificato di approvazione rilasciato per l'autocarro targato AL 359341» (Alessandria, 16 giugno 1990, n. 600, rep. 240 PG);
quanto sopra esposto ha prodotto ripercussioni gravissime alle economie della ditta del signor Carlo Massone, al punto da indurlo - pur di non rimanere senza lavoro e con un mezzo sequestrato ed improduttivo - ad acquistarne altri, con il medesimo triste e scandaloso risultato;
ad oggi il signor Carlo Massone, pur avendo interpellato parlamentari e Ministri ed aver interessato anche la Procura della Repubblica di Genova poiché nessuna risposta o indennizzo sono pervenuti dalle autorità di Alessandria e comunque da tutte quelle interessate nella vicenda, è ancora in attesa che si faccia chiarezza e che la sua pratica approdi a giusta conclusione;
da più di dieci anni lo stesso Carlo Massone sta combattendo una battaglia di sensibilizzazione volta a far emergere la verità sul suo personale caso e su fatti di analoga gravità che metterebbero in discussione l'intero apparato preposto alla certificazione di idoneità ad operare dei mezzi industriali coinvolgendo ingegneri e pubblici ufficiali funzionari dello Stato;
il 9 marzo 1999, nella XIII Legislatura, il senatore Bornacin presentò in merito una specifica interpellanza parlamentare, la 2-00767, cui però non fu data risposta, e in data 7 marzo 2007 il senatore Martinat ha ripresentato l'interrogazione n. 4-01468 -:
se non si reputi opportuno e doveroso attivarsi con estrema urgenza per fare chiarezza su di una vicenda così delicata e di sconcertante gravità, sollecitando il riesame della pratica e verificando, secondo quanto denunciato, la regolarità delle attestazioni rilasciate dalle autorità competenti in ordine ai collaudi di omologazione dei veicoli industriali al fine di definire responsabilità ed eventuali comportamenti omissivi da parte di pubblici funzionari;
che cosa intenda fare il Governo per garantire che, in materia di collaudi ed omologazioni di veicoli industriali, venga rispettato scrupolosamente il dettato legislativo e si eviti pertanto che pubblici funzionari rilascino certificati di omologazione e di collaudo su veicoli industriali sulla base di documenti di conformità rilasciati dagli allestitori senza effettuare verifiche tecniche rigorose sui mezzi, come prevede la normativa vigente;
se non si reputi di altrettanto sconcertante gravità che veicoli industriali certificati e collaudati al momento dell'acquisto risultino poi, ancor prima di essere utilizzati (come in questo caso e grazie soprattutto alla scrupolosità dell'acquirente), non in regola e vengano avanzati sospetti solo sull'autotrasportatore anziché considerare anche le responsabilità delle Motorizzazioni civili, dell'Ispesl e dei concessionari;
se non si reputi doveroso promuovere una verifica per accertare che i funzionari pubblici deputati alla certificazione di collaudo e di omologazione dei veicoli industriali della Motorizzazione civile ed Ispesl procedano attenendosi scrupolosamente a quanto previsto dalla legge in materia e non vengano adottati metodi del tutto estranei alla corretta condotta delle ispezioni.
(4-05578)