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Allegato B
Seduta n. 240 del 12/11/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
VIII Commissione:
MARIANI e QUARTIANI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
nel decreto legislativo n. 152 del 2006, («Norme in materia ambientale») - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 - Supplemento Ordinario n. 96 - nell'allegato IX parte seconda - Requisiti tecnici e costruttivi - al punto 2.7 vengono esposti i requisiti tecnici per la costruzione dei camini;
nel sopracitato punto 2.7 la norma tecnica prescrive che i camini debbano «garantire che siano evitati fenomeni di condensa»;
stante la letterale interpretazione di tale norma, la installazione di impianti termici di potenza superiore a 35kw che prevedano l'utilizzo delle cosiddette caldaie a condensazione, in virtù del fatto che tali dispositivi vedono, tra i principi del loro funzionamento, l'utilizzo dei «fenomeni di condensa» nei camini, a giudizio dell'interrogante verrebbe a violare le disposizioni relative ai Requisiti tecnici costruttivi previsti dalla legge;
la legge finanziaria 2007 (articolo 1 comma 347) incentiva e prevede finanziamenti per l'installazione di tali apparecchi indipendentemente dalla tipologia di edificio/impianto e dell'anno di costruzione dell'edificio;
tuttavia la mancanza di una chiara interpretazione della norma relativa ai requisiti tecnici e costruttivi dei camini, pone gli operatori del mercato della installazione di impianti e gli utenti in una situazione di grave incertezza e di rischio di violazione delle norme -:
se possa chiarire, al fine di fornire certezze nelle possibilità di installazione e utilizzo dei dispositivi cosiddetti «a condensazione», quale sia l'autentica inter
pretazione che il Ministro competente ritiene di poter fornire della norma esposta in premessa.
(5-01741)
ADOLFO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
l'impianto di depurazione della città di Imperia che prevede un innovativo sistema di biofiltrazione approvato ed autorizzato sotto ogni aspetto sia tecnico che ambientale, ha un costo quantificato complessivo di 33.890.000,00 euro;
di tale importo risultano finanziati 18.400.000,00 euro, di cui 10.534.687,87 euro con decreto 30963 assunto in data 7 aprile 2005 dal Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio con il quale sono state riassegnate le risorse resesi disponibili per effetto della revoca di un precedente finanziamento;
nel corso dell'intervento sono state certificate minori spese derivanti dall'applicazione del ribasso d'asta e dal mancato utilizzo delle somme accantonate per imprevisti;
sono necessarie ulteriori risorse per il completamento e l'avviamento dell'impianto e per la realizzazione di tutto ciò che è necessario alla depurazione dei reflui per Imperia e i comuni minori del comprensorio;
i commi 176, 177 e 178, articolo 2 della legge n. 350 del 2003 (legge finanziaria 2004) prevedono lo stanziamento di fondi per lo sviluppo economico impegnati con decreto del Ministro dell'economia di concerto con il Ministro competente in materia;
il 6 aprile 2006 è stato raggiunto un accordo di programma tra il ministero dell'ambiente, la regione Liguria e l'ATO Imperia per allocazione di fondi per l'opera in questione;
al momento non risulta ancora agli atti nessun decreto di stanziamento dei fondi previsti -:
per quale motivo risulti ancora mancante il decreto di stanziamento di fondi previsti e conseguentemente quali iniziative intenda adottare per la risoluzione della problematica sopraesposta.
(5-01742)
Interrogazioni a risposta in Commissione:
MANCINI, DI GIOIA, VILLETTI, BOSELLI, ANTINUCCI, BUEMI, CREMA, ANGELO PIAZZA e SCHIETROMA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in data 7 novembre 2007 l'assessore ai lavori pubblici del comune di Cosenza affermava «sotto il manto stradale di Viale Mancini sono apparse tonnellate di rifiuti» -:
se questa affermazione risponda al vero, e se in quel caso i rifiuti ipoteticamente rinvenuti siano catalogabili come speciali, ospedalieri o tossici;
se siano state attivate tutte le procedure previste dalla legge per lo smaltimento di tali rifiuti;
se tali rifiuti siano stati smaltiti da ditte specializzate aventi i requisiti di legge presso discariche autorizzate;
se esistano le certificazioni di avvenuto smaltimento di tali rifiuti;
se il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti sia stato portato a conoscenza della scoperta di quella che sarebbe stata una vera e propria discarica sotterranea e abusiva ubicata al centro della città di Cosenza;
se l'ufficio del Commissario abbia poi provveduto a comunicare al Ministero una così eclatante e preoccupante notizia per la pubblica salute della città di Cosenza;
in quel caso, quali siano state le iniziative predisposte e realizzate dal Ministero.
(5-01740)
Interrogazione a risposta scritta:
CAMPA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
con un barile di petrolio che sta toccando i cento dollari, il buonsenso imporrebbe di compiere tutti gli sforzi possibili per cercare fonti alternative per la produzione di energia. Eppure il Ministero dell'ambiente si sta distinguendo per i ritardi delle autorizzazioni: incomprensibili perché danneggiano la produzione di energia elettrica e, paradosso incomprensibile, proprio l'ambiente che dovrebbe essere tutelato dall'impegno istituzionale del Ministero;
uno di questi ritardi riguarda l'impianto Enel di Fusina, in territorio veneziano. Il Ministero dell'ambiente sta infatti impedendo di utilizzare le 70 mila tonnellate di CDR che produce Veritas, un'azienda di Marghera. Il combustibile dovrebbe essere utilizzato al posto del carbone;
CDR sta per combustibile da rifiuti, e lo si ricava dal trattamento della frazione secca dei rifiuti urbani, dopo averli depurati dai materiali riciclabili. Si tratta di un combustibile ad alto potere calorico e molto più pulito del carbone, quindi inquina meno, permettendo di ridurre la quantità di anidride carbonica emessa in atmosfera;
al di là degli aspetti paradossali della vicenda, risulta incomprensibile l'atteggiamento di questo Ministero che sta impedendo, di fatto, l'utilizzo di combustibile prodotto in casa, senza quindi pesare sulla bilancia commerciale e per di più utile sul piano ambientale -:
quali siano i motivi che stanno ritardando, oltre ogni limite prevedibile, l'autorizzazione dell'uso del combustibile CDR per alimentare la centrale elettrica dell'Enel di Fusina, in comune di Venezia;
se non intenda procedere celermente al rilascio del nulla osta per permettere di ridurre l'inquinamento atmosferico a Venezia.
(4-05598)