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Allegato B
Seduta n. 242 del 14/11/2007
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in Provincia di Bergamo sono giunte a società, liberi professionisti, datori di lavoro, lettere contenenti «dichiarazioni stragiudiziali» spedite da Equitalia Bergamo Spa, ex Riscossione spa, società di recupero crediti, i cui soci sono Agenzia delle Entrate (51 per cento) e Istituto Nazionale della Previdenza Sociale - I.N.P.S. (49 per cento);
le note inviate richiedono informazioni riguardo a rapporti economici esistenti tra i destinatari delle missive e persone fisiche che con questi hanno relazioni economiche e/o di lavoro. A titolo esplicativo, la lettera si presenta con una premessa:
Nell'esercizio dei nostri compiti istituzionali di agente della riscossione della provincia di Bergamo, a norma dell'articolo 75-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre, n. 602, invitiamo la Vs/ la S.V. a fornire entro 30 giorni dalla ricezione le seguenti informazioni, completando il modello di dichiarazione di seguito riportato, con l'avvertimento che, in mancanza:
sarete soggetti, ai sensi dell'articolo 75-bis, commi del decreto del Presidente della repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e dell'articolo 10 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, all'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra un minimo di 2.065,83 euro ad un massimo di 20.658,27 euro;
vi potrà essere richiesto di rendere la stessa dichiarazione per via giudiziale, ai sensi dell'articolo 547 del codice di procedura civile»;
il paradosso si è raggiunto in svariati casi, tra cui quello di un libero professionista che riceve da alcuni suoi clienti la segnalazione che i medesimi hanno avuto da Equitalia Bergamo S.P.A. una richiesta di dati riguardanti eventuali crediti che il professionista vanta nei Loro confronti;
l'interessato chiama il «servizio contenzioso» di Equitalia e scopre, a loro dire, d'essere «moroso» per 88 centesimi di euro: somma non versata a saldo di una cartella esattoriale del Consorzio di Bonifica. Immediatamente provvede a pagare, presso lo sportello dell'esattoria, il presunto debito; salvo poi, accertarsi che la somma dovuta al Consorzio di Bonifica era stata regolarmente versata sino all'ultimo centesimo;
a quanto pare, sono alcune migliaia le lettere in distribuite con tematiche similari -:
se non si ravvisi la necessità di intervenire al fine di evitare che fatti come questi possano ripetersi in futuro;
se non sia necessario ed urgente modificare la normativa sulla privacy al fine di evitare che per meri errori informatici o umani centinaia di contribuenti siano messi alla berlina per somme irrilevanti.
(4-05623)
JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
le accurate indagini proposte dalla trasmissione televisiva di Rai 3 «Report» in onda domenica 14 ottobre 2007, hanno evidenziato la diffusione dell'utilizzo dei cosiddetti «derivati» (gli Swap), vale a dire strumenti finanziari ad altissimo rischio speculativo, in moltissime regioni italiane ed enti locali;
Il Sole 24 Ore in una indagine sull'argomento, ha stimato in circa 900 gli enti locali in Italia che hanno sottoscritto derivati, per una somma globale di circa 10 miliardi di euro;
l'uso degli strumenti finanziari derivati permette agli enti locali di aggirare le rigidità del patto di stabilità, senza curarsi se poi la «scommessa swap» possa non andare a buon fine e quindi il denaro ricevuto, debba essere restituito con passivi ben superiori ai guadagni attesi;
il Comune di Torino, sta oggi pagando le conseguenze negative della sottoscrizione di contratti derivati stipulati per attingere liquidità finanziaria a sostenere i costi delle recenti Olimpiadi;
anche la Regione Abruzzo ha un'esposizione stimata in 800 milioni di euro, per derivati utilizzati a copertura dei debiti sanitari e il Comune di Pescara, secondo una recente indagine, ha impegnato denaro pubblico con gli swap almeno fino al 2020;
il Governo ha emanato, di recente, una circolare esplicativa (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 2 luglio 2007), con la quale si stabilisce la non applicabilità delle cosiddette «delegazioni di pagamento» di comuni, province e regioni per gli strumenti derivati, senza tuttavia affrontare in maniera «definitiva» la rilevante questione del rischio assunto dagli enti locali che utilizzano gli strumenti finanziari in questione;
come anticipato da autorevole stampa specializzata (si veda Il Sole 24 Ore del 20 ottobre 2007), lo stesso disegno di legge finanziaria per il 2008 dovrebbe imporre, in sede di approvazione di emendamenti modificativi, l'obbligo di una vera e propria valutazione ex ante, a seguito della quale il competente dipartimento del ministero dell'economia e delle finanze «attesterà» la bontà dello strumento finanziario proposto ai comuni;
tuttavia, non è chiaro se con le nuove disposizioni da introdurre in finanziaria si prevederà un divieto assoluto di sottoscrizione degli strumenti finanziari, laddove gli stessi presentino elevati e significativi profili di rischio;
tale divieto assoluto troverebbe la sua giustificazione nelle conseguenze che si determinerebbero, a seguito dell'incremento del debito, sul cosiddetto «patto di stabilità» cui sono tenuti gli enti locali;
in effetti, gli strumenti finanziari derivati, pur se contabilizzati «fuori bilancio», qualora risultino eccessivamente rischiosi, rischiano di aumentare nel medio-lungo periodo, il debito, incidendo negativamente sul patto di stabilità -:
se il Governo abbia effettuato una attenta opera di monitoraggio delle operazioni poste in essere dagli enti locali e se il Governo intenda chiarire quale possa essere l'ammontare complessivo dei rischi latenti cui gli stessi enti locali sono sottoposti;
quali misure siano allo studio per evitare i rischi connessi alla sottoscrizione, da parte di istituzioni ed enti pubblici, di strumenti finanziari ad elevato rischio finanziario.
(4-05632)