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Allegato B
Seduta n. 243 del 15/11/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazioni a risposta scritta:
BONELLI, DE ZULUETA, FRANCESCATO, BOATO, LION, BALDUCCI, CASSOLA, FUNDARÒ, PELLEGRINO, CAMILLO PIAZZA, TREPICCIONE e ZANELLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'attivista indiana Medha Patkar, invitata recentemente in Italia da «A Sud» un'associazione nata nel 2003 per affiancare i movimenti sociali e indigeni del Sud del mondo attraverso progetti di cooperazione internazionale, in occasione dell'inaugurazione del Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali del sud del mondo, è stata aggredita la mattina dell'8 novembre mentre cercava di raggiungere la zona di Nandigram, nel West Bengala, dove da mesi è in corso un drammatico conflitto sociale;
all'origine delle proteste della popolazione locale, come ricordato tra l'altro da Daniela Bezzi nell'articolo «Bengala Occidentale: a Nandigram come nel Far West» pubblicato nel sito http:/www.asud.net/news, vi è la questione di oltre 20.000 acri di terra, destinati l'anno scorso dall'amministrazione del Bengala Occidentale al colosso petrolchimico indonesiano Salim senza il consenso della popolazione contadina. La resistenza nell'area di Nandigram si era fatta l'anno scorso particolarmente compatta dopo la stagione di turbolenze scoppiate intorno alle aree agricole di Singur, dove 1.000 acri di terreno erano stati autoritariamente requisiti (2 dicembre 2006) per fare spazio agli impianti Tata Motors per la produzione della low cost car, nell'ambito dell'articolata Joint Venture con la nostra Fiat. L'inflessibilità del Governatore del Bengala Occidentale, a fronte di indennità decisamente inferiori ai prezzi di mercato della terra (oltretutto in vivacissima e continua crescita in tutta l'India) non era riuscita a vincere la riluttanza del 50 per cento dei proprietari alimentando una protesta che con diversa intensità e con dinamiche diverse, non si è mai placata;
nella notte tra il 5 e il 6 novembre l'attivista Medha Patkar diramò un drammatico messaggio nel quale lanciava l'allarme sul precipitare della situazione esprimendo: «fortissima preoccupazione circa una situazione di vera e propria guerra che minaccia di esplodere da un
momento all'altro. Sono infatti migliaia i quadri CPM (Partito Comunista Marxista) che hanno circondato Nandigram da almeno tre versanti. Dai loro megafoni hanno fatto sapere che intendono riconquistare la zona (...). La presenza e il sostegno a questo attacco da parte di numerosi Ufficiali di Polizia di grado superiore, qualifica la posizione «politica» del Governo del Bengala Occidentale...»;
nello stesso appello spiegava che la situazione rischiava di diventare ingestibile, che molte vite erano già state sacrificate e che «la popolazione di Nandigram rivendica il diritto di autodifesa e sopravvivenza ed è decisa a resistere con qualunque mezzo disponibile. Abbiamo ragione di temere che tutto questo degeneri in un massacro senza precedenti, poiché non vediamo alcuna volontà da parte del Governo del Bengala Occidentale di fermare questa violenza» e chiedeva pertanto un intervento del governo centrale per porre fine a questa guerra emergente ed una mobilitazione internazionale in tal senso;
due giorni dopo Medha Patkar è stata aggredita dagli attivisti del CPI(M) - Partito Comunista Marxista, al governo del West Bengala - a Kapaseberia, nel distretto dell'East Midnapore, lungo la strada per Nandigram;
secondo quanto riporta il sito della citata associazione Medha Patkar raggiunta al telefono dopo l'accaduto avrebbe infatti affermato che: «C'erano uomini del CPI(M) che portavano bandiere rosse. Hanno bloccato la mia macchina e altri veicoli che andavano con me a Nandigram. Mi hanno ferita al viso. Hanno provato a tirarmi i capelli per trascinarmi fuori dalla macchina»;
lo scontro sociale in atto non accenna a diminuire. Secondo il gruppo anti-SEZ (Special Economic Zones) coinvolto negli scontri, la guerra tra CPI-M e i lavoratori del Trinamool ha causato fino ad oggi 5 morti, dozzine di feriti e lasciato migliaia di persone senza casa. Tutte le strade della città sono ora bloccate -:
quali misure intenda intraprendere il Governo italiano per facilitare l'interruzione dello stato d'assedio dichiarato dall'Amministrazione del Bengala occidentale nelle aree circostanti Nandigram, dove uomini, donne e bambini che stanno disperatamente resistendo al massacro di un intero territorio e affermando il loro diritto alla terra e alla sussistenza, vivono in condizioni di vero e proprio strangolamento; e in particolare se non si reputi di dover urgentemente porre in essere tutte le possibili azioni diplomatiche nei confronti del Governo Indiano e del Bengala Occidentale atte a facilitare un processo di conciliazione.
(4-05646)
CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
sono stati approvati tre Ordini del giorno presentati all'Assemblea plenaria del CGIE. Questi ordini del giorno impegnano il Governo a:
prevedere una normativa atta a risolvere la problematica fiscale che interessa i lavoratori frontalieri, affinché non venga ogni anno messa in discussione la certezza di equità fiscale per i frontalieri;
riavviare il contratto nazionale di lavoro per i lavoratori edili in Svizzera;
garantire la cessazione da parte della Svizzeraa partire dal 1o giugno 2009 della retrocessione all'INPS della parte di contributi trattenuti sugli stipendi dei frontalieri necessari per pagare le indennità di disoccupazione ai frontalieri stessi -:
se non ritenga opportuno prendere delle iniziative concrete per risolvere le situazioni descritte.
(4-05664)