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Allegato A
Seduta n. 243 del 15/11/2007
MOZIONE LEONE ED ALTRI N. 1-00241 SULLE SCUSE DA PRESENTARE AL COMMISSARIO EUROPEO CHARLES MCCREEVY IN RELAZIONE A DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DI PIETRO E SULLA PUNTUALE OSSERVANZA DELLA DISCIPLINA IN MATERIA DI DICHIARAZIONI DEI MINISTRI CHE POSSANO IMPEGNARE LA POLITICA GENERALE DEL GOVERNO
(Sezione 1 - Mozione)
La Camera,
premesso che:
il Ministro Di Pietro, intervenendo in merito alle richieste di chiarimento avanzate dal Commissario europeo Charles McCreevy sulle concessioni autostradali, ha dichiarato testualmente: «se un giorno Bruxelles che ci chiede tutte queste spiegazioni ci potesse anche dire chi gli manda tutte le veline ci farebbe un favore»;
questa dichiarazione non solo è eccessiva, ma, sicuramente, non in linea con il codice di comportamento che dovrebbe regolare i rapporti tra istituzioni e, in particolare, tra un Ministro di uno Stato membro ed un Commissario dell'Unione europea;
l'Unione europea rappresenta e difende gli interessi dell'Europa nel suo complesso, sovrintende all'attuazione delle politiche dell'Unione europea negli Stati membri e vigila sul rispetto della legislazione e dei trattati europei;
la procedura d'infrazione dell'Unione europea non è, come, invece, asserisce sostanzialmente l'ex pubblico ministero, Antonio Di Pietro, frutto di un complotto di non si sa chi ai danni del Ministro (come riportato sul quotidiano Libero Mercato del 12 ottobre del 2007);
il Ministro Antonio Di Pietro, invece di polemizzare in modo improprio con la Commissione europea, dovrebbe riflettere, piuttosto, sull'ormai chiaro fallimento del suo operato come Ministro delle infrastrutture, in quanto dopo diciotto mesi di legislatura ha solo sottoscritto accordi di programma, senza far procedere concretamente i lavori autostradali in un Paese con infrastrutture autostradali e stradali fortemente congestionate;
non si può scadere in forme così anomale di comportamento a livello di Governo, soprattutto quando è in gioco non solo l'immagine del Paese, ma anche la trasparenza dei rapporti tra i vari protagonisti di una tematica, come quella delle concessioni autostradali, su cui, finora, la dialettica su scala nazionale e comunitaria non era mai caduta in logiche di schieramento;
appare strano ed al tempo stesso preoccupante che il Ministro Di Pietro parli di «veline» inviate all'Unione europea;
appare davvero strano che il Ministro Di Pietro dubiti della correttezza di un Commissario come Charles McCreevy,
impegna il Governo
e in particolare il Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, già Presidente per cinque anni della Commissione europea, ad intervenire immediatamente formulando le scuse nei confronti del Commissario europeo Charles McCreevy, nonché ad una puntuale applicazione dell'articolo 5, comma 2, lettera d), della legge n. 400 del 1988 («Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»), secondo cui il Presidente del Consiglio dei ministri concorda con i Ministri interessati le pubbliche dichiarazioni che essi intendano rendere ogni qualvolta, eccedendo la normale responsabilità ministeriale, possano impegnare la politica generale del Governo.
(1-00241) «Leone, Lupi, Stradella, Uggè».
(25 ottobre 2007)