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Allegato A
Seduta n. 243 del 15/11/2007
(Sezione 3 - Gestione del Centro di permanenza temporanea e prima accoglienza di Gradisca di Isonzo)
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il centro di permanenza temporanea e prima accoglienza di Gradisca d'Isonzo - sito nell'ex caserma Polonio - è stato nei mesi scorsi ristrutturato in ragione di alcune sue modificate finalità d'uso;
le modifiche sono servite in parte a colmare un suo sottoutilizzo. Infatti, si è passati da una media di 50 trattenuti al giorno a mesi di sovraffollamento dei locali. Tale sovraffollamento è dovuto al fatto che una parte della struttura (il reparto femminile) è stata adibita a centro di prima accoglienza. Questo ha creato un'inaccettabile sovrapposizione fra uno spazio destinato ad accogliere e uno a trattenere;
nonostante detto sovraffollamento, risulta agli interpellanti un ampliamento del centro con altri 150 posti destinati a richiedenti asilo;
il 30 agosto 2007 si sono verificati diversi episodi di fuga dei trattenuti, numerosi tentativi di fuga, scontri e, come risulta dalle informazioni degli organi di stampa, si è verificato qualche intervento sproporzionato da parte delle forze dell'ordine, attraverso l'uso di lacrimogeni, che hanno portato anche all'ospedalizzazione di una bambina di 8 mesi «ospite» della struttura;
con l'ingresso della Slovenia nella cosiddetta «area Schengen» cesserà il ruolo frontaliero del centro di permanenza temporanea e prima accoglienza. Inoltre, risulta agli interpellanti che gran parte delle persone che in questi mesi vi sono transitate, molti in attesa di veder accolta domanda di asilo o di essere rimpatriati coattivamente nei supposti Paesi di provenienza, provenivano dal Meridione d'Italia;
l'ente gestore del centro si è dimostrato inadatto al proprio compito. Ne sono riprova ripetute rimostranze in merito all'assistenza legale, psicologica, sanitaria, spesso sfociate in momenti di forte tensione. Inoltre, sempre secondo quanto risulta agli interroganti, non sembrano essere garantite le regole di trasparenza richieste da recenti direttive ministeriali;
gli enti locali del territorio, regione, provincia e comune, contrari da anni all'apertura di tale struttura, hanno reiterata la richiesta di cessazione dell'attività del centro di permanenza temporanea e prima accoglienza;
in data 5 dicembre 2007 risultano scadere i tempi della convenzione fra ente gestore (cooperativa la Minerva) e prefettura locale -:
se non risulti necessario sospendere l'attività del centro di permanenza temporanea e prima accoglienza, nonché l'ultimazione del centro di identificazione per richiedenti asilo;
se non ritenga necessario, prima di una decisione definitiva in merito, la consultazione delle forze sociali e politiche del territorio, del mondo dell'associazionismo e dell'informazione e dei parlamentari che hanno avuto l'opportunità di visitare il centro;
se non ritenga di consentire ai consiglieri regionali e agli operatori più rappresentativi delle associazioni che si occupano di immigrazione di poter effettuare visite al centro di permanenza temporanea e prima accoglienza, come avviene per simili strutture in altre regioni;
se non ritenga di rivedere i termini della convenzione con l'attuale ente gestore, valutandone la sostituzione con altro ente;
se non ritenga necessario aprire un'indagine suppletiva sulla gestione passata
del centro, rendendo pubblica una verifica sulle modalità di trattenimento finora attuati, sul livello di assistenza e di cura alla persona garantiti e sui costi che ne sono derivati.
(2-00841) «Migliore, Siniscalchi, Frias, Sperandio».
(13 novembre 2007)