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Allegato B
Seduta n. 244 del 16/11/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta in Commissione:
PALOMBA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
dai dati tratti dalle rilevazioni della Direzione Generale di Statistica del Ministero della giustizia per l'anno 2005 risulta che i procedimenti penali e civili assegnati annualmente ai Tribunali sardi sono 114.697 e i procedimenti che gli stessi Tribunali definiscono nello stesso periodo sono 108.253;
tale situazione determina un aumento progressivo della pendenza e, conseguentemente, un aumento della durata dei procedimenti con inevitabili riflessi sul contesto sociale;
la ritardata giustizia, nel campo penale neutralizza la funzione di prevenzione generale e speciale e mina l'essenziale esigenza di garanzia dei diritti. Nel settore civile, oltre a ritardare la tutela dei diritti spesso a scapito dei soggetti economicamente più deboli, produce anche effetti distorsivi delle regole del mercato e diminuisce la competitività;
una delle principali cause dell'irragionevole durata dei processi è l'errato rapporto fra le risorse produttive (magistrati, personale amministrativo, beni strumentali) e la domanda di giustizia;
in Sardegna, questo fenomeno, documentato dal bilancio in rosso di cui si è detto, appare essere frutto anche di un'insufficiente dotazione del personale di magistratura, cosicché innanzi tutto è necessario il suo potenziamento con nuove destinazioni in ampliamento dell'organico previsto;
peraltro, si rileva anche una disparitaria sua distribuzione sul territorio con riferimento al rapporto tra numero di magistrati e carico di lavoro complessivo dei diversi circondari dell'Isola, che determina nelle sedi attive il pareggio tra sopravvenienze ed affari smaltiti, ed in quelle sfavorite il costante aumento delle pendenze e, quindi, una ritardata, se non denegata, giustizia;
su tale aspetto, dalla documentazione venuta a conoscenza dell'interrogante, basata su dati ufficiali, si apprende, ad esempio, che in tre Tribunali (Lanusei, Nuoro e Sassari) il bilancio produttivo non è negativo in quanto il numero dei magistrati in organico appare sufficiente a quel fine ed è numericamente superiore rispetto al carico di lavoro che risulterebbe dal rapporto generale tra affari iscritti e numero di magistrati, mentre i Tribunali di Cagliari e Tempio Pausania sembrano, al contrario, sottodimensionati rispetto agli stessi indicatori;
infatti, sulla base del rapporto tra affari iscritti e numero dei magistrati, si rilevano i dati che seguono:
nel Tribunale di Cagliari il numero dei magistrati necessari per definire i procedimenti assegnati dovrebbe essere pari a sessantasei, mentre ne sono previsti cinquantanove;
nel Tribunale di Tempio Pausania il numero di magistrati necessario, rispetto alla media sarda, sarebbe di diciassette, mentre l'organico ne prevede undici;
a Lanusei il giusto numero rispetto al carico di lavoro dovrebbe essere di quattro magistrati, mentre l'organico ne prevede sei;
a Sassari gli stessi indicatori generali renderebbero necessari ventidue magistrati contro i ventisette in organico;
a Nuoro occorrerebbero dieci magistrati, mentre l'organico ne prevede diciassette. Peraltro, si rileva che presso il Tribunale di Nuoro sono mantenuti vacanti da tempo immemorabile quattro posti, cosicché l'attuale produzione si regge su un organico effettivo di dodici magistrati;
particolarmente penalizzato appare il Tribunale di Cagliari il cui circondario copre un territorio ove insistono 785.000 abitanti, pari a quasi la metà della popolazione della Sardegna, ove sono presenti le maggiori concentrazioni industriali, commerciali, finanziarie e culturali dell'Isola e dove hanno sede il Governo regionale e le più importanti Istituzioni pubbliche statali e regionali;
l'incidenza del suo funzionamento su un contesto così cruciale per gli interessi sociali ed economici dell'Isola è decisiva e le misure di adeguamento del personale e di riorganizzazione dei servizi giudiziari assumono dunque carattere di assoluta emergenza;
a ciò si aggiunga che il Tribunale del capoluogo, in quanto Tribunale distrettuale, ha competenza su tutti i procedimenti per la criminalità organizzata della Sardegna;
l'interrogante è consapevole che, trattandosi di stabilire un rapporto tra numero di magistrati e numero di affari iscritti sulla base di dati territoriali, al di fuori di un qualsiasi rapporto rispetto ad indicatori generali considerati ottimali per tutti gli uffici giudiziari nel territorio nazionale, anche il dato relativo ad un rapporto favorevole in alcune sedi non è significativo di sovrabbondanza anche in considerazione delle vacanze che periodicamente si susseguono, potendo pertanto essere appena sufficiente a compensare le definizioni dei procedimenti con le sopravvenienze;
perciò la situazione disparitaria sopra evidenziata rende necessario prioritariamente coprire con aumenti di organico le sedi sfavorite in modo che in esse sia riequilibrato il rapporto tra magistrati e carico di lavoro secondo la media presente nei tribunali meglio dotati, affinché la durata media dei procedimenti in Sardegna possa essere complessivamente ed uniformemente diminuita e possa essere invertito il rapporto fra procedimenti definiti nell'anno e sopravvenienze;
occorrono, pertanto, misure urgenti volte a riequilibrare il numero delle unità di magistrati nelle diverse sedi, tanto più nei casi in cui le misure non consistano necessariamente in un aumento di organico (a puro titolo di esempio, si può formulare l'ipotesi che possa aversi lo spostamento di alcune unità previste nell'organico nuorese, ma di fatto mai utilizzate, verso l'organico del Tribunale di Cagliari, operazione che sarebbe del tutto indolore non turbando, di fatto, l'attuale equilibrio produttivo del circondario di Nuoro, bene assestato in un pareggio fra entrate e definizioni sulla base del pur ridotto organico effettivamente coperto, mentre migliorerebbe decisamente la situazione dell'ufficio giudiziario del capoluogo) -:
se il Ministro della giustizia sia a conoscenza dei fatti sopraevidenziati e se non ritenga necessario adottare urgenti iniziative per potenziare l'organico dei tribunali deficitari, cioè Cagliari e Tempio, con qualunque strumento che valga ad attuare forme possibili di riequilibrio volte ad ottenere, nell'organico di tutti i Tribunali della Sardegna, un corretto ed uniforme rapporto tra numero dei magistrati in organico e carico di lavoro.
(5-01788)
Interrogazione a risposta scritta:
SALERNO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
nel numero de L'Espresso del 15 novembre 2007 appare un'inchiesta dal titolo «La grande evasione» a firma di Emiliano Fittipaldi, Peter Gomez e Vittorio Malagutti riguardanti una presunta evasione fiscale compiuta dalla TIM (Telecom Italia Mobile) società partecipata e a sua volta controllante Telecom per una cifra stimata in circa 5 miliardi con un mancato versamento di imposte per circa 1 miliardo e 300 milioni inerente l'acquisto della compagnia di telefonia mobile «Blu»;
nell'inchiesta pubblicata emerge che il Gruppo Telecom Italia, se si riveleranno fondati i sospetti della Guardia di Finanza, potrebbe essere coinvolto in un ulteriore giro di mancati pagamenti dell'IVA per circa 180 milioni;
in costanza di tali macroscopiche evasioni accertate dalla Guardia di Finanza nonché dalle Agenzie delle entrate la normativa in materia dovrebbe prevedere l'immediata trasmissione degli atti alle Procure competenti e l'immediata azione delle stesse in ordine ai dispositivi previsti quali l'arresto oltre alla notifica di avvisi di garanzia e di indagine -:
sembrano già stati notificati alla società in questione verbali di constatazione e atti di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza -:
se risultano avviate indagini con riferimenti ai gravi fatti segnalati in premessa.
(4-05690)