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Allegato B
Seduta n. 247 del 21/11/2007
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INFRASTRUTTURE
Interrogazione a risposta in Commissione:
LOMAGLIO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
da oltre due anni la Strada Statale 113, località Schino, Gioiosa Marea (Messina), è interessata da un senso unico alternato a causa di lavori di consolidamento del costone roccioso e di ripristino sede stradale, lato mare, conseguenti ad una frana;
le opere di cui sopra, la cui titolarità è dell'ANAS, non sono state completate ed hanno subito una inspiegabile battuta d'arresto;
come ogni anno, alle prime piogge, la medesima strada cede, interrompendo di fatto la viabilità tra Gioiosa Marea e Patti;
la strada statale 133 risulta essere l'unica via d'uscita da Gioiosa Marea direzione Messina e l'odierna frana impedisce di fatto il raggiungimento del più vicino ospedale sito in Patti, creando disagi e pericoli per la salute pubblica;
esistono fondati motivi che inducono l'interrogante a temere che la medesima Statale possa cedere anche in direzione Palermo, eventualità tragica che impedirebbe non solo il raggiungimento dallo svincolo autostradale di Brolo ma che provocherebbe il totale isolamento della cittadina Gioiosana;
ad oggi, Gioiosa Marea Centro è isolata dalla popolosa frazione di San Giorgio e dai villaggi presenti in località Calavà -:
quali provvedimenti intende adottare il Ministro, utili alla messa in sicurezza ed al tempestivo ripristino della percorribilità della strada statale 113;
se intenda attivarsi affinché' l'ANAS provveda costantemente al monitoraggio della medesima arteria al fine di scongiurare ulteriori cedimenti;
se intenda vigilare e sollecitare l'ANAS affinché provveda al completamento dei lavori di cui sopra, richiedendo al medesimo ente un preciso crono-programma sullo svolgimento dei lavori che garantisca un termine certo per il completamento degli stessi.
(5-01803)
Interrogazioni a risposta scritta:
FINCATO. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il Consiglio Comunale di Venezia ha approvato con deliberazione consiliare n. 121 del 27 luglio 1998, il Piano di Recupero di iniziativa pubblica «per un nuovo insediamento di attività di autotrasporto e intermodali» relativo al riuso e riqualificazione dell'area «ex Agrimont ed ex Ausidet», conformemente a quanto previsto dal PRG;
le parti pubblica e privata hanno profuso notevole impegno e risorse per realizzare il nuovo insediamento logistico nel quale sono confluite le aziende di trasporto già collocate in zone improprie del nostro territorio;
per la realizzazione di detta finalità, il Comune di Venezia ha promosso la acquisizione da parte della IVE - Immobiliare Veneziana Srl - delle aree «ex Agrimont ed ex Ausidet» e quindi la cessione delle stesse alle imprese in questione riunite nel Consorzio Multimediale Darsena;
i proprietari delle aree, tramite il predetto consorzio e la IVE Srl (proprietario dei residui terreni e immobili) hanno quindi costituito il Consorzio «Urban», il
quale ha stipulato con il Comune di Venezia la convenzione ex articolo 63 legge regionale 27 giugno 1985 n. 61, per l'urbanizzazione delle aree interessate dal PdR;
la pianificazione voluta dal Comune di Venezia e condivisa dall'Autorità Portuale ha comportato l'insediamento delle attività dei consorziati, circa una quindicina, che hanno perciò dismesso le aree precedentemente utilizzate ed hanno conseguentemente programmato le loro aziende in vista della permanenza nel nuovo sito;
le opere di urbanizzazione sono state in larga parte realizzate ed è in corso di ultimazione l'intervento per il recupero della «torre di raffreddamento» imposto dalla Variante al PRG di Porto Marghera;
l'autorità portuale in data 3 agosto 2007, ha comunicato ai privati proprietari di terreni e immobili, l'avvio del procedimento di ampliamento del circuito e degli spazi doganali della cosiddetta «isola portuale» di Marghera ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica. n. 43 del 1973, precisando con successiva nota del 26 ottobre 2007, che detto procedimento «non incide sul mantenimento delle attività già insediate in quanto compatibili con la destinazione degli spazi»;
vanno ritenute legittime le preoccupazioni evidenziate dai soggetti operanti nell'ambito dell'area di cui trattasi, i quali nel manifestare la più ferma contrarietà al progetto avviato dall'autorità portuale, hanno rilevato che la loro attività commerciale risulterebbe oltremodo aggravata ed appesantita dall'obbligo di superare un varco di tipo doganale -:
se l'Autorità Portuale abbia, attraverso contatti formali o informali, concordato con l'Amministrazione Comunale il progetto di ampliamento del circuito degli spazi doganali della cosiddetta «isola portuale di Marghera»;
quali sarebbero gli sviluppi del PdR e delle convenzioni vigenti legate alle realizzande opere di urbanizzazione, qualora si verificasse l'ampliamento del circuito portuale di cui trattasi;
se l'autorità portuale ai sensi del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 43 del 1973, sia legittimata e titolata ad intervenire unilateralmente su un progetto fortemente voluto, e sostenuto dall'Amministrazione Comunale di Venezia.
(4-05723)
SGOBIO. - Al Ministro delle infrastrutture, al Ministro della solidarietà sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali. - Per sapere - premesso che:
nel 1982, nella città di Taranto, 144 nuclei familiari-acquirenti hanno ottenuto l'assegnazione delle case «Torri Ania» di via Galileo Galilei, 20/1-2, con la procedura di acquisto di alloggi di edilizia residenziale pubblica dell'Istituto Autonomo Case Popolari - IACP - di Taranto;
gli acquirenti degli appartamenti suddetti hanno contratto un mutuo per poter procedere all'acquisto degli immobili in oggetto;
da notizie in possesso dell'interrogante, pare che le rate del mutuo intestate allo IACP, pagate attraverso bollettino postale dagli acquirenti degli immobili, non sarebbero mai giunte agli istituti di credito;
il proprietario degli immobili resta attualmente l'Istituto Autonomo Case Popolari IACP di Taranto;
dal 1988 lo IACP di Taranto è assoggettato a procedura esecutiva immobiliare, a seguito di pignoramento delle «Torri» di via Galilei 20/1-2;
gli immobili in questione dovrebbero essere venduti all'asta il 23 settembre del 2008;
sempre a parere dell'interrogante, la situazione sopra descritta è preoccupante ed è necessario che le istituzioni competenti intervengano urgentemente -:
se non intendano urgentemente attivarsi presso gli organi competenti, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, al fine di fare piena luce sulla vicenda e per sapere quali provvedimenti intendano assumere affinché possa essere individuata una soluzione immediata per le 144 famiglie coinvolte in questa vicenda, tenuto conto della grave valenza sociale che tale situazione comporta.
(4-05734)