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Allegato B
Seduta n. 248 del 22/11/2007
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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro delle politiche europee, per sapere - premesso che:
il disegno di legge di «Conversione in legge del decreto-legge 30 ottobre 2007, n. 180, recante differimento di termini in materia di autorizzazione integrata ambientale e norme transitorie», è volto a prorogare un termine di scadenza, per l'adeguamento da parte delle imprese alle prescrizioni dell'AIA - Autorizzazione integrata ambientale;
tuttavia sia la proroga al 31 marzo 2008 del termine del 30 ottobre 2007, disposta dall'articolo 1, sia la norma transitoria di cui all'articolo 2 del medesimo provvedimento, presentano profili problematici dal punto di vista della compatibilità comunitaria;
il termine del 30 ottobre 2007 corrisponde infatti al termine ultimo concesso agli Stati membri dalla direttiva 96/61/CE affinché gli impianti esistenti funzionino in maniera conforme alle prescrizioni della medesima direttiva;
tale certificazione prevista dall'Unione europea, che interessa circa 8 mila imprese in Italia, rischia di creare notevoli problemi alle amministrazioni degli enti pubblici, in quanto fino ad oggi, non hanno ancora rilasciato il predetto documento di certificazione, nonostante le domande siano state presentate dalle aziende in ossequio alle scadenze previste;
in conseguenza a tale mancanza di adempimento da parte degli enti locali, il Governo ha pertanto stabilito il rinvio del termine suesposto, al fine di evitare che l'Unione europea possa sanzionare l'Italia;
la proroga, di cui vanno sottolineati i profili problematici dal punto di vista della compatibilità comunitaria, rischia di penalizzare notevolmente le circa 8 mila imprese obbligate entro il 30 ottobre 2007, alla dotazione del cosiddetto «bollino ambientale», le quali potrebbero essere soggette alle sanzioni applicate da parte dell'Unione europea, rappresentate da una ammenda che può variare da 2.500 a 26 mila euro, fino all'arresto per un anno per il titolare dell'attività imprenditoriale;
secondo quanto risulta da un articolo pubblicato dal quotidiano Libero Mercato in data 21 novembre 2007, la necessaria autorizzazione dell'AIA - Autorizzazione integrata ambientale, coinvolge una moltitudine di imprese quali: la raccolta dei rifiuti, le vetrerie, le cartiere, le raffinerie, le industrie chimiche, i cementifici, fino ad arrivare ai macelli, che rischiano gravi ricadute in termini economici ed occupazionali, derivanti dalla mancata dotazione del cosiddetto «bollino ambientale»;
per quanto riguarda gli idrocarburi, le gomme, i gas e i fertilizzanti l'autorizzazione dell'AIA è di competenza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, mentre per tutto il resto la necessaria autorizzazione deve essere rilasciata dalle Regioni o Province e,
come suesposto, nessuna amministrazione o ente locale, ha tuttora provveduto al rilascio, ne tantomeno lo stesso Ministero predetto;
dalle considerazioni suesposte emergono anche per questa vicenda, una serie di valutazioni ampiamente negative, inerenti alla complessità della legislazione in materia ambientale, causate da un sistema di norme e di adempimenti burocratici, caotici ed incomprensibili, nonché da ritardi e sovrapposizioni di disposizioni ingestibili, spesso alimentate anche dall'osservanza di competenze legislative di emanazione comunitaria e che gravano sul sistema produttivo e occupazionale del sistema delle imprese del settore ambientale e quelle derivanti dall'indotto;
inoltre, l'articolo suesposto descrive come la gravità della situazione sia confermata anche dallo stesso Governo, nonché dalle comunicazioni, peraltro disattese in pieno dallo stesso Governo, da parte della Commissione europea, che ha dichiarato come non sia sufficiente limitarsi a rilasciare entro il 30 ottobre 2007 un'autorizzazione che conceda all'impianto una proroga per mettersi in regola -:
quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, intendano intraprendere, in sede comunitaria, al fine di tutelare e salvaguardare le migliaia di imprese del settore esposte in premessa, che rischiano di essere penalizzate dagli interventi sanzionatori applicati dall'Unione europea, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni dell'AIA;
quali siano i motivi che hanno indotto il Governo ed emanare il provvedimento suesposto nei tempi evidentemente non sufficientemente necessari, per consentire alle imprese e alle amministrazioni degli enti locali, di adoperarsi adeguatamente per il riconoscimento del cosiddetto «bollino ambientale»;
quali siano infine i motivi per i quali il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, non abbia provveduto all'emanazione del «bollino ambientale» per determinate imprese del settore, ne tantomeno a sollecitare nei tempi stabiliti le Regioni e gli enti locali interessati, affinché provvedessero al rilascio dell'autorizzazione dell'AIA in ossequio alle domande presentate dalle imprese interessate.
(2-00857)«Di Cagno Abbrescia».
Interrogazione a risposta scritta:
PELLEGRINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in data 31 agosto 2007, come evidenziato da diversi organi di stampa, nel comune di Pietrastornina (Avellino) si è sviluppato un vasto incendio che ha provocato la parziale distruzione della guglia rocciosa sovrastante il centro abitato;
tale incendio, è stato provocato dall'accensione di fuochi d'artificio autorizzati dal sindaco, nonostante che le condizioni climatiche fossero estremamente aride e avessero già provocato veementi incendi nella zona;
oltretutto, il territorio del comune di Pietrastornina (Avellino) è inserito all'interno dell'area protetta del Parco Regionale del Partenio, le cui norme di salvaguardia vietano qualsiasi accensione di fuochi;
inoltre l'incendio, oltre a devastare ettari di vegetazione ed a rovinare la bellezza dei costone roccioso simbolo della città, mette a repentaglio la sicurezza delle abitazioni e dei cittadini di Pietrastornina -:
se il Governo intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario al fine di ripristinare le condizioni ambientali preesistenti allo sviluppo dell'incendio.
(4-05743)