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Allegato B
Seduta n. 25 del 13/7/2006
TESTO AGGIORNATO AL 25 LUGLIO 2006
...
INTERNO
Interrogazioni a risposta scritta:
BIANCHI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno della tutela dei dati personali coinvolge settori sensibili della sfera di ogni cittadino, sia come singolo nella sua vita privata sia nelle sue espressioni lavorative e relazionali;
l'allarme sullo stato della privacy ha trovato una forte eco nelle interviste del Garante della Privacy, Pofessor Francesco Pizzetti, sul Corriere della Sera del 9 luglio e su La Repubblica del 10 luglio;
lo stesso Garante, in occasione della presentazione della Relazione Annuale 2005, ha parlato della protezione dei dati come «una necessità in un mondo in cui l'uso di dati è condizione vitale per la crescita economica e spesso per la sopravvivenza delle imprese»;
negli ultimi tempi la privacy è stata spesso oggetto di forzature causate dalla indiscriminata pubblicazione sui giornali dei testi delle intercettazioni telefoniche con danni irreparabili alla sfera di riservatezza dei soggetti che ne sono vittime;
su tali questioni lo stesso Presidente Pizzetti, nel discorso sopra citato, ha sottolineato l'esigenza di intervenire per migliorare «le garanzie e le more di sicurezza a tutela della riservatezza delle informazioni processuali»;
il fenomeno delle intercettazioni non autorizzate, poi, quando riguarda i giornalisti lede diritti costituzionalmente tutelati come «quello di comunicazione e la libertà di stampa», per dirla con le parole del Professor Pizzetti su La Repubblica del 10 luglio;
l'ambito della riservatezza investe anche le misure per la messa in sicurezza delle informazioni contenute nelle banche dati;
in tale ultimo contesto il Garante della Privacy, sempre in occasione della Relazione Annuale 2005, ha posto il problema di «individuare con chiarezza le banche dati da sottoporre a una più attenta vigilanza», lamentando che «non hanno ancora trovato attuazione le previsioni del Codice che assegnano al Ministro della giustizia e al Ministro dell'interno il compito di individuare le banche dati
centrali di cui si avvalgono le loro amministrazioni». Individuazione che rappresenterebbe un segnale di trasparenza nei confronti dei cittadini con la costituzione di un apposito «registro delle banche dati ad alto rischio»;
in ragione della specificità delle competenze istituzionali e della crescente mole di lavoro dell'Autorità, il Garante ha posto il problema di adottare «modifiche normative in relazione agli strumenti ispettivi e alle misure prescrittive e sanzionatorie», oltre ad «un ripensamento delle strutture e della dotazione organica» dell'organo -:
quali iniziative intendano intraprendere per arginare il fenomeno delle intercettazioni non autorizzate e della pubblicazione indiscriminata delle stesse;
per procedere alla individuazione delle banche dati ad alto rischio in uso nelle rispettive amministrazioni;
per adeguare le strutture e gli strumenti normativi al fine di consentire al Garante della Privacy di procedere compiutamente nelle sue funzioni istituzionali.
(4-00535)
SALERNO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 4 luglio 2006 a Torino è stata recapitata alla sede del quotidiano torinese Torino Cronaca una lettera contenente esplosivo che solo per una circostanza fortuita non ha provocato menomazioni o danni ancor più gravi alle persone che hanno «trattato» materialmente la lettera;
il destinatario di questa missiva esplosiva era il direttore del quotidiano dottor Fossati il quale ha riportato ferite ed un forte shock da esplosione, provocando però terrore e spavento anche a tutti i componenti la redazione del giornale;
la natura di questi attentati e di questa violenza sembra ubbidire ad una strategia di intimidazione e di minaccia che lascia intendere l'esistenza e/o l'avvio di una fase, preoccupante, di violenza terroristica e/o criminale che ha per oggetto e bersaglio le strutture e le rappresentanze di pensiero e di azione democratica come sono i giornali e gli enti di libera informazione -:
se risulti al Governo se vi siano riscontri nell'attività di indagine preventiva anche a livello nazionale di strategie terroristiche e/o criminali nei confronti di sedi di giornali e di enti di informazione;
se risulti al Governo se nell'immediato vi siano riscontri alle tesi dell'avvio di una fase, a Torino o in Italia, di violenza terroristica-politica e da parte di quali gruppi;
quali misure siano state adottate o si intenderanno adottare alla luce di questo recente attentato per impedire l'avvio di una strategia della tensione che nuocerebbe alla vita democratica della città e non consentirebbe il normale procedere sociale di Torino.
(4-00538)
CASSOLA, BORGHESI, POLETTI, MURA e EVANGELISTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il fenomeno dilagante della violenza sui minori nonché della loro scomparsa, impone un sempre maggiore impegno locale, nazionale e internazionale;
solo in Italia, le Forze dell'Ordine avviano circa 3000 ricerche di minori scomparsi, e anche se l'80 per cento dei casi si risolve ogni anno, il fenomeno è socialmente rilevante ed anche difficile da classificare. Un minore, infatti, può «scomparire» per tutta una serie di motivi: dal rapimento vero e proprio operato da un estraneo, alla sottrazione attuata da un familiare, alla fuga volontaria, e dietro la scomparsa c'è quasi sempre una violenza ai suoi danni;
il nostro Paese è fra i primi otto al mondo con la piaga dei bambini scomparsi o vittime di pedofilia;
il massimo organo competente in Europa in materia di scomparsa e abuso minorile è la European Federation for missing and sexually expoited children, di cui fanno parte Child Focus del Belgio, nata dopo il caso Dutroux e lo scandalo pedofilia, e le altre associazioni nazionali dei paesi Ue, tutte con lo stesso obiettivo tenere alta l'attenzione dopo i casi di scomparsa, e fare «rete» per trovare i bambini e aiutare le famiglie delle vittime;
in Italia l'associazione accreditata secondo gli standard di questo organismo europeo, è l'Associazione «Aurora» costituita nel marzo del 2001 e molto attiva in questo campo;
l'Italia si è dotata di una struttura centralizzata in attuazione dell'articolo 17 della legge n. 269 del 1998 -:
se non intenda coinvolgere maggiormente le organizzazioni non governative (ONG) e la società civile nell'attività del Servizio centrale operativo - sezione minori - della polizia di Stato e se non ritenga opportuno potenziare i mezzi e la dotazione per prevenire e combattere meglio i fenomeni indicati in premessa.
(4-00544)
CAMPA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a quanto risulta all'interrogante l'Amministrazione della pubblica sicurezza si rifiuta di applicare l'articolo 42-bis deldecreto legislativo 26 marzo 2001 n. 151, introdotto dalla legge 24 dicembre 2003 n. 350, che prevede che «il genitore con figli minori fino a tre anni di età dipendente di amministrazioni pubbliche di cui l'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, può essere assegnato a richiesta, anche in modo frazionato e per un periodo non superiore a tre anni, ad una sede di servizio ubicata nella stessa provincia o regione nella quale l'altro genitore esercita la propria attività lavorativa, subordinatamente alla sussistenza di un posto vacante e disponibile di corrispondente posizione retributiva, e previo assenso delle amministrazioni di provenienza e destinazione. L'eventuale dissenso deve essere motivato. L'assenso o il dissenso devono essere comunicati all'interessato entro trenta giorni dalla domanda;
il rifiuto di riconoscere tale diritto al personale della polizia di Stato è stato motivato da considerazioni che appaiono all'interrogante difficilmente condivisibili e da una discutibile interpretazione della normativa secondo la quale il provvedimento sarebbe valido solamente nelle assegnazioni ad altre Amministrazioni e non nelle assegnazioni ad una sede diversa dalla medesima Amministrazione;
in seguito a successivi interventi, nella passata legislatura, il 30 giugno 2005, il sottosegretario Saporito in Commissione XI Lavoro, precisò che la citata norma posta a tutela dell'infanzia, della maternità e della famiglia ha valore anche per gli agenti di polizia. Un atto importante che avrebbe dovuto definire il problema anche perché sottolineava un principio costituzionale -:
se non intenda porre fine a questa grave sperequazione che danneggia gravemente una categoria di servitori dello Stato, dando precise istruzioni per la doverosa applicazione dell'articolo 42-bis decreto legislativo n. 151 del 2001, anche nei confronti del personale della polizia di Stato, considerato che così facendo, il Governo attuerebbe una politica concreta a favore della famiglia, passando finalmente dalle enunciazioni dei principi alla concretezza dei fatti.
(4-00547)
RAITI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i cittadini lampedusani stanno vivendo giorni poco felici sul fronte turistico e della pesca: da un lato, infatti, l'isola è militarizzata (risultano sull'isola un migliaio di militi), mentre dall'altro il turismo è in vertiginoso calo, a causa dei continui sbarchi per cui i turisti preferiscono altri lidi sicuramente più tranquilli;
l'isola di Lampedusa si trova in una grave situazione, registrandosi deficienze di ogni tipo: i collegamenti con la Sicilia e la Penisola (non si trova un volo fino al mese di settembre), i traghetti sono assolutamente inadeguati alla domanda e alle necessità della popolazione locale, non vi è - fatto di gravità inaudita - una struttura sanitaria degna di questo nome, molte strade non sono asfaltate, non vi sono depuratori e si potrebbe proseguire a lungo;
a quanto si apprende da fonti di stampa, i lavori per la costruzione di un nuovo Centro di Permanenza Temporanea capace di ospitare 400 immigrati a fronte dell'attuale capienza per 190 sono già iniziati e questo provoca un forte malcontento nella grande maggioranza degli isolani;
è assolutamente positivo che si mettano in atto attività volte al miglioramento della qualità della vita all'interno dei Centri di Permanenza Temporanea (anche al fine di rispettare le Convenzioni internazionali per il rispetto dei diritti dell'uomo), ma è altrettanto importante non sottovalutare le ricadute sociali che la costruzione di queste strutture ha nel contesto in cui si inseriscono;
il nuovo Governo ha ingenerato nella popolazione speranze che meritano di essere soddisfatte ad ogni costo -:
se non ritenga necessario adottare iniziative per risolvere le gravi problematiche dell'isola di Lampedusa anche con riferimento alle ricadute sociali scaturenti dal nuovo Centro di Permanenza Temporanea in costruzione sull'isola stessa;
se non ritenga opportuno adottare iniziative normative volte a porre rimedio ai disagi che i cittadini lampedusani sono costretti a sopportare.
(4-00548)
GIORDANO e LOCATELLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a seguito di una forte campagna contro i cosiddetti writer comaschi, rei di danneggiare con disegni e scritte i muri della città di Como, il sindaco Stefano Bruni, con l'appoggio dell'assessore alla sicurezza Francesco Scoppellitti, introdusse nel 2002 il cosiddetto «nucleo di sicurezza», con la facoltà di operare in borghese, armato e con diritto di perquisizione;
la situazione, nonostante tutto, è rimasta quasi sempre sotto controllo, fino alla tragica data del 29 marzo 2006 in cui un giovane cingalese residente a Como è stato ferito da un colpo di pistola sparato da un vigile del suddetto «nucleo di sicurezza»;
nel pomeriggio del 29 marzo una pattuglia di tre agenti in borghese del «nucleo di sicurezza» ferma un'auto con cinque ragazzi sospettati di essere dei writers. Il giovane alla guida, Rumesh Rajgama Achrige, 18 armi, originario dello Sri Lanka, mentre veniva perquisito assieme agli amici o - secondo la versione di un testimone - mentre tentava di fuggire e si trovava a non più di tre metri di distanza, è stato colpito alla testa dal proiettile partito dalla pistola del vigile (La Provincia di Como - 30 marzo 2006). Il proiettile è entrato nella parte sinistra della nuca del ragazzo ed è uscito dalla parte centrale del cranio provocando un vasto ematoma; il ragazzo è stato portato all'ospedale in fin di vita;
nei giorni successivi diverse associazioni, partiti e studenti hanno manifestato la loro piena solidarietà al ragazzo con un corteo per le vie del centro di Como; hanno protestato inoltre contro la mancata convocazione di un consiglio comunale straordinario sulle modalità di azione dello speciale «nucleo di sicurezza» e per il suo immediato scioglimento;
a pochi mesi dalla vicenda il sindaco, ignorando le proprie responsabilità politiche ed umane, ha riconfermato il «nucleo di sicurezza» e ha reinserito al suo interno il vigile che sparò contro Rumesh Rajgama Achrige;
il suddetto «nucleo di sicurezza», creato dal sindaco di Como, rappresenta secondo gli interroganti, il fallimento di una classe politica che, non solo non cerca il dialogo anche attraverso la necessaria e legittima convocazione di un consiglio comunale straordinario, ma utilizza metodi repressivi per affrontare i presunti problemi della città -:
se sia a conoscenza dei fatti sopradescritti;
che provvedimenti urgenti intenda mettere in atto affinché venga sciolto immediatamente il nucleo di sicurezza armato della città di Como.
(4-00549)