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Allegato B
Seduta n. 252 del 29/11/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
nella trasmissione «Che tempo che fa» andata in onda su Rai tre il 25 novembre 2007, il Ministro dell'economia e delle finanze Tommaso Padoa Schioppa si è lasciato andare a una indebita pressione sul Consiglio di Stato in ordine alla questione della revoca del consigliere di amministrazione della Rai Petroni;
rispondendo infatti a una domanda del conduttore Fabio Fazio che chiedeva se fosse stato colto di sorpresa dalla sentenza del TAR del Lazio che ha reintegrato il consigliere Petroni, il Ministro dell'economia e finanze rispondeva testualmente: «la decisione del TAR poteva andare in un senso o nell'altro. Non mi ha sorpreso. Sono convinto che il ricorso che faremo al Consiglio di Stato darà ragione al Ministero che ha fatto la scelta della revoca», il che prefigura, con ogni evidenza, ad avviso degli interpellanti un forte tentativo governativo di influenzare i magistrati del Consiglio di Stato -:
come valuti il comportamento del Ministro Tommaso Padoa Schioppa e cosa intenda fare per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio di pressioni indebite da parte del Governo nei confronti del Consiglio di Stato in ordine a tale vicenda.
(2-00866)
«Leone, Bonaiuti, Giro, Lainati, Romani, Aprea, Baldelli, Boniver, Carfagna, Colucci, Gianfranco Conte, Nicola Cosentino, Crimi, Dell'Elce, D'Ippolito Vitale, Fedele, Ferrigno, Giuseppe Fini, Gelmini, Giacomoni, Grimaldi, Mistrello Destro, Mondello, Moroni, Osvaldo Napoli, Palmieri, Palumbo, Pizzolante, Ravetto, Simeoni, Testoni, Tondo».
Interrogazione a risposta in Commissione:
ALESSANDRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
i terreni siti in località Passolombardo, Tenuta Passolombardo (foglio
1038), nel Comune di Frascati, già in concessione alla Cooperativa combattenti e reduci di Frascati per 120 lotti e alla famiglia Renzi per 60 ettari fin dal 1927, sono stati espropriati in favore dell'Università Statale di Roma, con decreto del Prefetto della provincia di Roma del 18 maggio 1978, n. 16806;
il Comune di Frascati ha proposto opposizione contro il citato Decreto del presso il Commissariato agli Usi Civici Lazio Umbria e Toscana; anche i cittadini interessati di Passolombardo si sono costituiti in giudizio presso il succitato Commissariato agli Usi Civici;
il giudizio dinanzi al Commissariato agli usi civici fra il Comune di Frascati, La Cooperativa Rosa Pungente, già Cooperativa combattenti e reduci, e l'Università per la legittimità del decreto di esproprio dei citati beni dura da quasi un ventennio, tanto è vero che, in data 13 luglio 2007, il Commissario avrebbe svolto un'udienza fra le parti per ulteriore trattazione, (i cittadini di Passolombardo ed il Comune di Frascati, l'Università assente) che si sarebbe chiusa con la decisione di un rinvio al 18 gennaio 2008 per le conclusioni;
la legittimità del decreto di esproprio del 1978, per la verità, è stata contestata dagli interessati in più sedi, amministrative e giurisdizionali, e va ricordato che il commissariato per la liquidazione degli usi civici, in data 20 gennaio 1984, avrebbe rilasciato un certificato attestante che le particelle di cui al foglio 1038 rientrerebbero tra i beni del demanio civico del Comune di Frascati e, come risulta da una pronuncia del medesimo commissario risalente al 1991, i beni del demanio civico collettivo non possono essere espropriati se non previa sdemanializzazione;
inoltre, con l'articolo 4 della legge n. 122 del 1979 sarebbe stata concessa alla II Università la facoltà di escludere dall'esproprio le aree compromesse da insediamenti edilizi nelle località denominate: Giardinetti, Carcaricola, Torvergata, Passolombardo mentre «ai fini della conservazione del patrimonio l'università sarebbe autorizzata a procedere alla concessione in uso dei terreni espropriati a coloro che comunque li coltivassero all'atto di esproprio»;
l'area espropriata, infatti, comprende estese zone di vigneti D.O.C., sui quali i proprietari non avrebbero tuttavia potuto esercitare il diritto di raccogliere il maturando raccolto, per le quali i corrispettivi corrisposti sono stati pari a 1.200 delle vecchie lire, in quanto l'Università avrebbe provato che i vitigni non sarebbero stati impiantati da più di 5 anni;
il Piano Regolatore per l'Università II di Tor Vergata, che prevederebbe una volumetria complessiva di 2.790.000 metri cubi, di cui oltre 270.000 metri cubi destinati a «edilizia residenziale non strettamente legata alla docenza», successivamente attuato, avrebbe in realtà lasciato ampi spazi per la retrocessione di aree espropriate in eccesso rispetto alle opere da realizzare;
a seguito dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 29 dicembre 2005, n. 3489, all'articolo 1, lettera bb), il commissario delegato, nel ricevere ampi poteri dispositivi nelle aree interessate dal grande evento, tra le quali rientrano anche quelle delle quali si tratta, si è visto tuttavia riconosciuto anche il compito di provvedere al conseguimento della materiale disponibilità delle «aree di proprietà dell'Ateneo comunque occupate» eventualmente «instando presso le autorità competenti per fruire, ove necessario, dell'assistenza della forza pubblica»;
con ciò si rafforza l'idea di iniziative «punitive» nei confronti dei titolari delle aree di Passolombardo, che già in precedenti casi, a seguito di precedenti dichiarazioni di Grande Evento, oltre che da un ventennio di discutibili scelte urbanistiche da parte dell'Università erano stati gravemente penalizzati;
sarebbe, secondo l'interrogante, necessario evitare di penalizzare così duramente le famiglie che, in molti anni non
hanno ancora ottenuto giustizia riguardo al loro diritto di proprietà e all'utilizzo delle aree del demanio collettivo, essendo al contrario auspicabile l'apertura di un confronto per cercare di tutelare gli interessi di persone che reputano di essere state illegittimamente private dei propri diritti -:
se il Presidente del Consiglio dei Ministri non intenda modificare il testo della citata Ordinanza al fine di assicurare che, nel quadro della realizzazione delle opere necessarie allo svolgimento dei mondiali di nuoto del 2009, possa trovare un giusto riconoscimento anche il diritto ad un'equa riparazione per i cittadini di Passolombardo;
se a tale scopo, in particolare, non intenda promuovere un tavolo di concertazione con tutti i soggetti interessati che scongiuri l'utilizzo della forza pubblica e privilegi una soluzione condivisa che contempli anche la possibilità di valutare la congruità delle aree effettivamente espropriate ed assicurando la retrocessione delle eventuali aree espropriate in eccesso.
(5-01831)
Interrogazione a risposta scritta:
PORETTI, BELTRANDI, D'ELIA, MELLANO, TURCI e TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
la sostituzione dei vicepresidenti del Comitato nazionale per la bioetica (CNB), professori Cinzia Caporale, Elena Cattaneo e Luca Marini, va contestata nel metodo e nel merito;
i vicepresidenti sostituiti hanno dichiarato di non essere stati informati personalmente della loro sostituzione e di avere appreso tale notizia dalla stampa. Infatti, a seguito dell'incontro Prodi-Letta-Casavola del 3 ottobre, un comunicato della Presidenza del Consiglio affermava che sarebbe stato accolto il suggerimento del Presidente Casavola di «effettuare modifiche all'attuale composizione dell'Ufficio di presidenza del CNB per garantirne la funzionalità». A seguito di ciò, il 5 ottobre, un quotidiano (Il Riformista) già annunciava i nomi dei nuovi vicepresidenti, precisando che tale sostituzione avveniva «prima ancora che i tre vicepresidenti in carica fossero messi al corrente del cambio della guardia»;
in data 8 ottobre il Presidente Casavola comunicava ai tre vicepresidenti in carica l'avvenuta nomina di altri vicepresidenti e che tale comunicazione è addirittura antecedente all'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) con cui è stato disposto l'avvicendamento dei tre vicepresidenti che è stato firmato, infatti, l'11 ottobre;
con lettera del 16 ottobre, i nuovi vicepresidenti hanno informato il CNB del loro insediamento, nonostante la perdurante assenza di notifica del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di revoca e nomina da parte dell'autorità competente;
a tutt'oggi, tale Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non è stato ancora formalmente notificato ai vicepresidenti sostituiti e che questi ultimi hanno potuto prenderne visione soltanto indirettamente, su propria sollecitazione;
nella sopra citata lettera dell'8 ottobre, il Presidente Casavola affermava che la sostituzione dei vicepresidenti era stata disposta «al fine di ottenere un più funzionale assetto dell'Ufficio di Presidenza», e che invece pubblicamente, in successive occasioni, lo stesso professor Casavola affermava che la sostituzione dei vicepresidenti era motivata dallo stato dei «rapporti personali» tra sé e i vicepresidenti medesimi;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 ottobre collega la sostituzione dei vicepresidenti all'esigenza di assicurare «un più funzionale assetto dell'Ufficio di Presidenza del CNB», senza spiegare le ragioni di tale esigenza. Tale affermazione non può essere assunta quale motivazione del provvedimento, essendo
pacifico per tutti che non potrebbe mai adottarsi, da parte di un Governo razionale, un provvedimento amministrativo volto a fornire un assetto meno funzionale ad un qualsiasi organo od ufficio;
sulla vicenda sono state presentate un'interrogazione in XII Commissione della Camera dei Deputati (n. 5-01587 del 18 ottobre 2007, On. Zanotti) ed un'interrogazione in Question Time (n. 3-01369 del 24 ottobre 2007, On. Poretti), ma le risposte fornite dal Governo non possono considerarsi esaustive e chiarificatrici;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in parola è stato impugnato di fronte al TAR del Lazio -:
perché i diretti interessati non stati preventivamente informati dell'instaurazione nei loro confronti di un procedimento diretto alla loro sostituzione;
perché il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in parola non siano stato notificato formalmente ai singoli interessati;
perché il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non fornisce alcuna valida indicazione né oggettiva, né soggettiva sulle ragioni poste a base della sostituzione dei vicepresidenti del CNB.
(4-05793)