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Allegato B
Seduta n. 253 del 5/12/2007
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INTERNO
Interrogazioni a risposta immediata:
MARONI, COTA, DOZZO, GIBELLI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI e STUCCHI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 21 novembre 2007 il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Padova, dottor Pietro Calogero, ha emesso un'informazione di garanzia nei confronti del sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, ipotizzando a suo carico il reato di usurpazione di funzione pubblica (articolo 347 del codice penale) in relazione ad un'ordinanza emessa il 16 novembre 2007 dallo stesso sindaco per l'attuazione di disposizioni in materia di iscrizione nel registro della popolazione residente;
l'ordinanza citata, dopo una puntuale ricognizione della disciplina vigente in materia di iscrizione anagrafica, anche alla luce del recente decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, che ha dato attuazione alla direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione europea a circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, dispone l'osservanza di una serie di condizioni per le iscrizioni anagrafiche;
in particolare, la citata ordinanza stabilisce che gli uffici comunali procedano ad un'attività di verifica dei requisiti igienico-sanitari dell'alloggio indicato per l'uso abitativo e diano debita informazione alla prefettura e alla questura di Padova del presunto status di pericolosità sociale
del richiedente l'iscrizione anagrafica, come risultante da informazioni direttamente acquisite o come desumibile da provvedimenti precedentemente adottati dall'autorità giudiziaria;
per lo svolgimento di tali controlli è prevista l'istituzione di un'apposita commissione interna del comune, che, esaminate le singole richieste, valuti la necessità di dette comunicazioni al prefetto e al questore di Padova;
nell'informazione di garanzia notificata al sindaco Bitonci si ipotizza che proprio la previsione di questi controlli sulla pericolosità sociale del richiedente l'iscrizione anagrafica nel comune configurerebbero un subprocedimento in contrasto con la legge e tale da determinare un'usurpazione di poteri che farebbero capo ad organi di Governo centrale e periferico (Ministero dell'interno e prefetto) e all'autorità provinciale di pubblica sicurezza (questore);
è di tutta evidenza il carattere, ad avviso degli interroganti, pretestuoso dell'accusa mossa al sindaco di Cittadella, in considerazione del fatto che l'ordinanza si limita a prevedere un onere di comunicazione di eventuali informazioni sulla pericolosità sociale del richiedente l'iscrizione anagrafica alle autorità statali competenti e a demandare ad una commissione interna al comune la valutazione sull'opportunità di trasmettere un'informativa al prefetto e al questore, sicché è indubbio che l'ordinanza si muova nell'ambito della disciplina vigente, con il solo obiettivo di prevedere efficaci controlli sulla ricorrenza delle condizioni previste dalla legge per le iscrizioni anagrafiche;
al di là del merito tecnico dell'ordinanza, è assai significativo che tale provvedimento abbia incontrato un forte consenso sia da parte dei cittadini che da molti amministratori locali, che si sono impegnati ad adottare analoghe ordinanze ed hanno manifestato piena solidarietà al sindaco Bitonci in occasione di una manifestazione tenutasi a Cittadella il 25 novembre 2007;
la crescita esponenziale delle richieste di residenza avanzate nei comuni italiani, soprattutto da parte dei cittadini neocomunitari provenienti dalla Romania, e, più in generale, la necessità di prevedere adeguati controlli sul rispetto delle condizioni previste dalla legislazione vigente in materia impongono la ricerca di soluzioni adeguate all'urgenza dei problemi;
il Ministero dell'interno, in una nota ufficiale, ha affermato che il problema posto dagli amministratori che hanno manifestato a Cittadella esiste e che la soluzione deve passare attraverso un adeguamento delle normative europee -:
quali siano le misure che il Ministro interrogato ed il Governo intendano adottare per corrispondere alle esigenze evidenziate dall'ordinanza in oggetto, in considerazione del fatto che l'iniziativa giudiziaria assunta dalla procura di Padova, oltre che essere, ad avviso degli interroganti, destituita di fondamento, lascia del tutto irrisolti i problemi con i quali gli amministratori locali si trovano a confrontarsi quotidianamente.
(3-01477)
FUNDARÒ e LION. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
risulta che a decorrere dal 3 dicembre 2007 il giudice unico del tribunale di Palermo - sezione seconda civile, dottor Sutera, abbia convalidato lo sfratto per finita locazione nei confronti del ministero dell'interno (procedimento n. 15285/07 rg) relativo ai locali del commissariato di pubblica sicurezza di Stato di Castelvetrano, disponendo il rilascio dei locali per il 30 giugno 2008;
risulta, altresì, che l'avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, che difendeva il Ministero interrogato, riconoscendo la fondatezza delle ragioni del proprietario, non si sia opposta alla convalida dello sfratto, chiedendo unicamente il termine di un anno per il rilascio dell'immobile;
riguardo al rapporto di affitto, si evince che l'originario contratto di locazione era stato stipulato nel 1978 e lo stesso era stato tempestivamente disdetto dal proprietario nel 2002;
notizie assunte dal legale del proprietario riferiscono che allora ci sono state ripetute richieste di rilascio e trattative per la rinnovazione del contratto a nuove condizioni, rimaste tuttavia senza esito positivo, tanto da spingere il proprietario a promuovere lo sfratto per finita locazione;
il ministero dell'interno dovrà anche pagare 5 anni di arretrato a titolo di risarcimento danni (si parla di una cifra di circa 500.000 euro);
a Castelvetrano, uno dei luoghi più delicati dal punto di vista del fenomeno mafioso e dove l'attività dello Stato deve essere più intensa sotto il profilo dell'ordine pubblico (si pensi al latitante numero uno Messina Denaro), il ministero dell'interno aveva da tempo annunciato un progetto per la costruzione di un nuovo commissariato di pubblica sicurezza su un terreno confiscato alla mafia, ancora tuttavia allo stato di progettazione, quindi non pronto ed utilizzabile prima di due o tre anni;
è evidente che il ministero dell'interno, tramite la prefettura di Trapani, che ha curato i rapporti in loco, dovrà trovare altri locali idonei, o adeguarli, entro il 30 giugno 2008, per poi ritrasferire il commissariato non appena pronti i nuovi locali ancora da costruire, in caso contrario dovrà trovare una giusta soluzione con il proprietario degli attuali locali per prolungare la locazione di due o tre anni;
questa vicenda potrebbe diventare oggetto di cronaca mediatica nei prossimi giorni, con grave danno all'immagine dello Stato e ad ogni modo con esiti non positivi per il ministero dell'interno -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda citata in premessa e ad ogni modo come intenda procedere per dotare di una sede appropriata il commissariato di pubblica sicurezza di Castelvetrano.
(3-01478)
LA RUSSA, MENIA, LAMORTE, PEDRIZZI, PROIETTI COSIMI, ANTONIO PEPE, LEO, GERMONTANI, DE CORATO, AIRAGHI, BELLOTTI, FILIPPONIO TATARELLA, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, MANCUSO, LISI e ULIVI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
con una cerimonia svoltasi nella sala del consiglio comunale, l'amministrazione di Venaria (un comune in provincia di Torino) ha conferito, il 1o dicembre 2007, la cittadinanza onoraria a Silvia Baraldini, ex attivista, oggi libera grazie all'indulto, che ha scontato 23 anni di carcere negli Stati Uniti per associazione sovversiva, prima di essere estradata in Italia nel 1999;
nel corso della suddetta cerimonia, in cui ha partecipato, tra gli altri, anche l'onorevole Pasqualina Napoletano (parlamentare europeo di sinistra), il sindaco di Venaria, Nicola Pollari, ha pronunciato le seguenti parole: «L'amministrazione venariese, portando a compimento una delibera del consiglio comunale del 1998, ritiene doveroso lanciare un segnale importante anche se puramente simbolico. Dando la cittadinanza a chi ha ricevuto una pena ingiusta, siamo convinti che le pene debbano essere proporzionate al delitto e debbano, comunque, avere sempre una valenza rieducativa e riabilitativa»;
Silvia Baraldini, arrestata nel 1982, è stata condannata a complessivi 43 anni di carcere il 15 febbraio 1984 da un tribunale degli Usa per «cospirazione in attività criminose» (militanza in gruppi estremistici), nonché per partecipazione a rapina a mano armata a un furgone portavalori, che causò la morte di due poliziotti e una guardia privata;
tutta l'attività politica di Silvia Baraldini è stata ispirata ai principi del
movimento «sessantottino», che, come è noto, radicalizzò la lotta politica pur di raggiungere gli obiettivi prefissati;
agli interroganti appare inaccettabile, sul piano morale, che istituzioni pubbliche come gli enti territoriali continuino a riabilitare chi, in passato, ha perseguito idee che hanno prodotto solo morte e sangue, attraverso il conferimento di cittadinanze onorarie a terroristi, invece che alle vittime o a chi, per la società civile, ha rappresentato e rappresenta fulgidi esempi di legalità;
un conto è voler riabilitare chi in passato ha sbagliato, altro, invece, è portarlo ad esempio per le giovani generazioni attraverso iniziative pubbliche degne della più ferma condanna politica;
con gli effetti dell'indulto approvato dal Parlamento nel 2006, la giustizia italiana, rimettendo in libertà numerosi criminali, ha dimostrato di non saper garantire la certezza della pena -:
quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda assumere, al fine di verificare se, con riferimento a quanto esposto in premessa, non ricorrano gli estremi per attivare l'annullamento governativo straordinario di cui all'articolo 138 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (testo unico sull'ordinamento degli enti locali), per quelli che appaiono agli interroganti evidenti vizi di legittimità della delibera del comune di Venaria, con cui si è provveduto a conferire, anche inopportunamente, la cittadinanza onoraria all'ex terrorista Silvia Baraldini.
(3-01479)
Interrogazione a risposta in Commissione:
CORDONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a Pontremoli ha sede un ufficio Polfer con 6 addetti;
secondo il piano di riorganizzazione della Polizia Stradale e Ferroviaria presentato alle Organizzazioni Sindacali che non lo hanno sottoscritto, l'ufficio Polfer di Pontremoli rientrerebbe tra i 17 destinati alla chiusura;
una eventuale chiusura, insieme ad altre annunciate ipotesi di ristrutturazione di altri uffici dello Stato presenti a Pontremoli comporterebbe un grave disagio per la popolazione residente nella zona;
l'ufficio Polfer di Pontremoli rappresenta un importante presidio per la sicurezza dei cittadini che utilizzano la rete ferroviaria ed è situato lungo il tracciato della linea ferroviaria Pontremolese che in questi anni è oggetto di potenziamento -:
se, alla luce di quanto sopra esposto, non reputi utile e necessario mantenere l'ufficio Polfer di Pontremoli.
(5-01834)
Interrogazioni a risposta scritta:
IANNARILLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in attuazione del progetto pluriennale denominato: «Italia in 20 minuti» nel 2004 si è stabilito - con accordo firmato dal Ministero dell'Interno e le sigle sindacali nazionali di categoria - di istituire otto distaccamenti dei vigili del fuoco in provincia di Frosinone;
di questi, quello di Alatri, classificato distaccamento misto è composto da due vigili del fuoco permanenti e tre precari;
come si apprende da fonti certe, la volontà del Ministero dell'Interno sembra essere quella di cambiare il decreto istitutivo del distaccamento di Alatri da misto (2 vigili del fuoco permanenti e 3 precari) a volontario (solo 5 vigili precari);
è interesse generale sia del personale operativo del comando di Frosinone, sia dell'Amministrazione comunale del Comune di Alatri che il distaccamento da poco istituito sul territorio e attivo dal 1o novembre del 2007 continui ad essere, almeno, di tipo misto - come previsto - per offrire ai cittadini un servizio altamente
specializzato e garantire, allo stesso tempo, la sicurezza dei cittadini e l'incolumità dei vigili del fuoco;
vale solo la pena di ricordare che la durata del corso di formazione per i vigili del fuoco volontari è di appena tre settimane, a fronte di un vero e proprio corso di specializzazione professionale di un anno per gli effettivi;
con il mantenimento della destinazione del distaccamento di Alatri a misto si addiverrebbe ad un aumento di organico e ad una, contestuale, diminuzione del precariato (politica prioritaria per l'attuale Governo); di contro, con l'istituzione di un distaccamento volontario si incentiverebbe, di fatto, il precariato;
ad oggi, il comando di Frosinone soffre di una carenza di organico notevolissima. In tutto il territorio provinciale operano solamente quattro squadre. La conseguenza è disastrosa, come facilmente comprensibile. Nonostante l'abnegazione dei 22 vigili del fuoco effettivi, il loro servizio non può garantire adeguata risposta ai cittadini. Basti considerare la seguente proporzione: 22 vigili del fuoco su un territorio di 500.000 abitanti. Un vigile del fuoco ogni 22.700 cittadini, quando gli standard europei richiedono almeno 1 vigile ogni 1.000 abitanti;
il delineamento della pianta organica del comando di Frosinone risale ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1997: da allora non è mai stato aggiornato né integrato e la forza lavoro risulta, per ovvi motivi, non più consona alle esigenze attuali né della popolazione né del territorio;
il dirigente regionale dei vigili del fuoco del Lazio, ingegnere Abate, ha previsto per il 2008 l'istituzione di tre distaccamenti cosiddetti boschivi in provincia di Latina. Nella stessa provincia ne sono già presenti tre, oltre ai quattro distaccamenti permanenti operanti sul territorio;
per la provincia di Frosinone, lo stesso ingegner Abate, ha individuato un solo distaccamento boschivo per la durata di appena quattro mesi;
tale trattamento sembra all'interrogante per nulla consono alle esigenze dei cittadini della provincia di Frosinone;
ad adiuvandum si consideri che sul territorio provinciale insistono aree ad alto rischio incendi, sia per quanto riguarda le zone industrializzate che le aree boschive (con la presenza di due parchi nazionali) e, ancora, difficilmente raggiungibili come la Valle di Comino -:
se non ritenga opportuno scongiurare l'ipotesi ventilata della trasformazione del distaccamento dei vigili del fuoco di Alatri da misto a volontario, rassicurando così e lavoratori e popolazione;
e se non ritenga opportuno assumere urgenti iniziative tese a risolvere l'indifferibile inadeguatezza degli organici del comando provinciale dei vigili del fuoco di Frosinone al fine di garantire la tutela del territorio interessato e la sicurezza di tutti i cittadini ciociari.
(4-05806)
NERI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
nel quadro dell'intensa attività di indagine delle forze dell'ordine e delle Direzioni Distrettuali Antimafia è emerso che le sale gioco e le sale Bingo in particolare sono oggetto di attenzione da parte della criminalità organizzata, tanto che in Sicilia si è già provveduto al secondo sequestro di sale Bingo essendo state riscontrate pesanti infiltrazioni mafiose negli assetti di gestione di tali sale;
la circolazione di denaro senza controllo attraverso le sale gioco e le sale Bingo si presta in modo elettivo al riciclaggio del denaro proveniente, da attività criminali che, secondo quanto affermato anche dal presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, rischia di creare un pericoloso cortocircuito che va interrotto;
appare essere indispensabile una mappatura degli assetti di gestione delle sale Bingo sia per evidenziare il livello di
infiltrazione della criminalità organizzata in tali gestioni e sia per verificare se gestori di tali attività siano presenti nelle istituzioni democratiche e con quali ruoli, oltre che per ricostruire i percorsi finanziari attraverso i quali l'attività di riciclaggio può essere espletata -:
quali iniziative siano state adottate o si intenda adottare per acquisire una completa anagrafe degli assetti di gestione delle sale Bingo e secondo quali tempi;
se non si intenda proporre una precisa causa di ineleggibilità o incompatibilità tra cariche pubbliche elettive e l'esercizio di attività di gioco nelle sale Bingo.
(4-05807)
GALANTE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
un'inchiesta di RaiNews24 («Base Usa di Sigonella - Il pericolo annunciato»), trasmessa sul sito dell'emittente www.rainews24.it dal 22 novembre scorso, affronta il tema del nuovo sistema radar integrato della Marina americana (MUOS, Mobile User Objective System) in via di installazione nella basa Usa di Sigonella;
prima dell'implementazione finale del progetto, la Marina Usa ha chiesto a una grossa società americana, la Maxim, di fare la valutazione di rischio delle onde elettromagnetiche emesse dal radar, per capire se possano essere pericolose in relazione alle attrezzature della base militare;
la conclusione della Maxim è che Sigonella non sia adatta per questa installazione (che andrebbe piuttosto spostata in un altro sito) perché, come il servizio e altre informazioni pubblicate sul sito fanno chiaramente capire, il rischio è che le onde elettromagnetiche portino all'esplosione delle testate presenti nella base;
secondo l'emittente - anche proprio perché nessuno l'ha smentito e perché il finanziamento è stato approvato dal Congresso e perché la complessità tecnologica non ne permette la trasferibilità da una parte all'altra - questo programma di Sigonella starebbe andando avanti nel silenzio e nella disattenzione delle autorità che avrebbero il dovere di difendere il territorio e la sicurezza delle popolazioni;
la ditta Maxim ha divulgato le conclusioni del suo studio, ma non ha pubblicato i dettagli della simulazione e i dati relativi ai livelli di pericolo, anche tenendo conto della possibile presenza di ordigni nucleari;
nell'inchiesta di RaiNews24, la pericolosità della situazione è stata confermata da uno dei più importanti consulenti italiani del settore, Filippo Gemma di GM Spazio: «Una delle raccomandazioni era che questo tipo di trasmettitore non dovesse essere installato in prossimità di velivoli dotati di armamento, i cui detonatori potessero essere influenzati dalle emissioni elettromagnetiche del trasmettitore stesso»;
l'inchiesta di Rainews24 fa intravedere la possibilità di ulteriori sviluppi nella base di Sigonella, come suggeriscono l'intenzione dell'aeronautica americana di dislocarvi cinque Global Hawks - aerei senza pilota in grado di volare 36 ore di seguito, telecomandati da terra fino a un'altezza di 20 mila metri, localizzando con i loro sensori gli obiettivi da colpire - e l'evidenza di lavori straordinari che fanno della base «un cantiere a cielo aperto» -:
se il Governo non intenda approfondire la questione, per meglio valutare i rischi per la salute e la sicurezza della popolazione, acquisendo il relativo dossier dalla Maxim;
se abbia idea di una possibile presenza di armamenti nucleari nella base di Sigonella;
se sia al corrente di eventuali sviluppi della base di Sigonella e del suo ruolo sullo scacchiere internazionale, e di quali potranno essere le conseguenze sugli accordi internazionali riguardo al coinvolgimento italiano in eventuali conflitti.
(4-05816)
SQUEGLIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte del 24 novembre 2007 è andata a fuoco l'auto dell'assessore del Comune di Teano Rosaria Pentella, stimata insegnante ed Assessore alle attività commerciali del Comune sidicino;
tutte le ipotesi sono al vaglio degli investigatori ma da un primo esame sembra che siano da escludere motivazioni intimidatorie;
purtroppo questo non è il primo caso che avviene nella città di Teano;
nel giugno del 2007 fu incendiata la macchina del Consigliere Comunale Roberto Conca;
il 3 aprile del 2007 furono, in piena notte mandate in fumo tre vetture e dopo pochi giorni stessa sorte toccò ad un'auto e ad un furgone;
considerata la molteplicità degli episodi accaduti e soprattutto la carica istituzionale dell'assessore Petrella e dell'assessore Conca -:
quali iniziative si intendano adottare per dare sicurezza agli amministratori, liberandoli da ogni forma di preoccupazione e garantendo la loro massima sicurezza e nello stesso tempo, come si intenda affrontare la situazione di questi episodi che certamente, per la loro quantità non possono essere associati a pura casualità.
(4-05829)