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Allegato B
Seduta n. 253 del 5/12/2007
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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interrogazioni a risposta in Commissione:
GRIMOLDI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il consulente del lavoro è un libero professionista che si occupa, appunto, di consulenza con competenze specifiche nella gestione del personale per conto di piccole, medie e/o grandi imprese: elabora cedolini, si occupa di consulenza fiscale nonché consulenza in materia di diritto del lavoro; può seguire i rapporti tra azienda, sindacati e lavoratori e tra aziende ed Enti previdenziali e fiscali;
la professione di consulente del lavoro è regolamentata dalla Legge n. 12 del 1979 e rientra tra le cosiddette «professioni protette», vale a dire che per esercitarla occorre essere iscritti all'Albo professionale, previo svolgimento di un praticantato biennale obbligatorio e di un esame di Stato nella regione in cui si ha la propria residenza;
proprio l'esito degli esami di Stato nelle varie Regioni d'Italia fa emergere forti dubbi circa l'andamento regolare della correzione dei compiti e la correttezza delle procedure di espletamento;
in Lombardia, ad esempio, soltanto negli ultimi esami la percentuale dei promossi è ritornata a livelli accettabili, essendo stata superiore al 25 per cento, ma nei recenti anni era intorno al 12-13 per cento dei promossi e, addirittura, nell'anno 2004 la percentuale è stata del 5 per cento, contro una percentuale nella regione Campania pari all'80 per cento;
altro dato sul quale riflettere è il numero di iscritti all'Albo dei consulenti del lavoro di Milano, che sono un terzo rispetto a quelli dell'Albo di Roma;
tale confronto ci riporta alla mente lo scandalo degli esami truccati di Catanzaro per l'abilitazione alla professione di avvocato: all'esame del dicembre 1997 su 2.301 partecipanti, ben 2.295 - tutti tranne 6 -
avevano redatto il medesimo compito (leggasi copiato!) e agli scritti del dicembre 2003 su 3.261 candidati furono ammessi alla prova orale ben 2.768, quanti Veneto, Piemonte, Val d'Aosta, Umbria, Liguria, Toscana e Marche, messi insieme -:
quale sia l'opinione in merito all'opportunità di prevedere, anche per l'esame di Stato dei consulenti del lavoro, la correzione dei compiti in Regioni diverse da quelle ove si sono svolte le prove d'esami come all'indomani dello scandalo e della relativa inchiesta fu deciso dall'ex Guardasigilli, Roberto Castelli per gli esami di avvocato, al fine di garantire la validità del principio meritocratico e non già quello della raccomandazione.
(5-01835)
CORDONI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi è comparsa sulle pagine di alcuni noti quotidiani, la pubblicità del nuovo Fiorino FIAT, nella quale il testimonial, Gianluigi Buffon, portiere della Juventus e della Nazionale di calcio italiana, si arrampica su impervie impalcature prive di opportuni parapetti di protezione e al contempo fa finta di volteggiare, incurante del pericolo e privo di qualsiasi dispositivo di protezione personale;
le vittime «da lavoro» sono purtroppo un triste fenomeno della nostra società. Basti pensare che ad oggi sono già 187 le persone che hanno perso la vita solamente nel settore edile;
la pubblicità in questione, ritenuta dall'interrogante diseducativa, appare in contrasto con l'esigenza di combattere in ogni modo il fenomeno degli incidenti sul lavoro e dovrebbe essere al più presto ritirata;
va infatti favorita la diffusione di campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione che mettano al centro la sicurezza sul lavoro in quanto obiettivo da perseguire, con investimenti, formazione e strumenti di prevenzione -:
quali iniziative intenda assumere nell'ambito delle proprie competenze rispetto a quanto segnalato in premessa.
(5-01845)
Interrogazione a risposta scritta:
CATONE. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi la stampa riportava la disperazione del signor Aldo D'Onghia, un ex poliziotto di Massafra (Taranto), al quale da due anni viene negata la pensione;
il signor D'Onghia ha lavorato sin da giovane in polizia, poi ha cambiato lavoro impiegandosi per otto anni presso l'Italsider di Taranto e nel 1982 di nuovo in polizia a Taranto, in servizio nel reparto mobile fino al 9 maggio del 2006;
in favore del signor D'Onghia, nonostante nel 2005 avesse superato di sei mesi gli anni contributivi richiesti dalla normativa in vigore allora, ossia 38, il Ministero dell'interno non ha avviato alcuna pratica di ricongiunzione dei contributi dal 1982;
è stato necessario più di un mese per trasmettere dalla prefettura di Bari a quella di Taranto una lettera riguardante la posizione del signor D'Onghia;
nonostante l'innegabile diritto alla pensione del D'Onghia, la situazione attuale di questi e della sua famiglia, che contava sul suo solo reddito, è disperata, data la mancanza di ogni altra forma di sostentamento;
i danni subiti e subendi dal D'Onghia e della sua famiglia sono elevati ed innumerevoli: nella sua abitazione non solo sono state tagliate le utenze per morosità ma la casa stessa sta per essere perduta per il mancato pagamento del mutuo -:
se i ministri interrogati non ritengano opportuno di intervenire con urgenza sulla vicenda ed in che modo e se non ritengano necessario accertare eventuali responsabilità.
(4-05814)