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Allegato B
Seduta n. 255 dell'11/12/2007
TESTO AGGIORNATO AL 14 GENNAIO 2008
...
LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
lo scorso 31 maggio, l'Istituto Italiano di Medicina Sociale è stato sottoposto a commissariamento, con un provvedimento firmato dai Ministri del lavoro e della previdenza sociale, della solidarietà sociale e della salute, e il suo presidente, nominato nell'ottobre 2005, il professore Antonio Guidi - già sottosegretario al Ministero della salute nella scorsa legislatura - è stato sollevato dall'incarico con la motivazione che l'Istituto dovesse essere sottoposto ad una riorganizzazione da realizzare attraverso una modifica dello statuto e una riduzione dei contratti di consulenza;
in questi mesi lo statuto dell'IIMS non è stato toccato, mentre il Commissario straordinario ha sottoscritto 73 contratti di nuove consulenze delle quali cinquanta nel solo mese di ottobre;
immediato il ricorso da parte del professore Guidi prima al Tar e poi al Consiglio di Stato che gli ha dato ragione ordinando la sospensiva e, dunque, la sua reintegrazione nella carica di presidente dell'Istituto Italiano di Medicina Sociale;
nonostante la pronuncia del giudice, quando il professore Guidi è rientrato nel suo ufficio si è trovato nell'impossibilità di lavorare, dal momento che gli sono stati tolti fax, telefono e - cosa ben più grave - gli è stato impedito l'accesso ai documenti -:
quali provvedimenti concreti ritenga opportuno porre in essere tempestivamente al fine di togliere l'Istituto Italiano di Medicina Sociale dall'impasse in cui è precipitato, mettendo il suo presidente nelle condizioni di poter lavorare, come già sancito dalla magistratura.
(2-00884)«Marinello».
Interrogazioni a risposta scritta:
FUGATTI, FILIPPI, GARAVAGLIA e GRIMOLDI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
secondo notizie di stampa la società Poste Italiane Spa ha reso nota la decisione di volere procedere all'assunzione di cinquecento nuovi dipendenti part-time da impiegare negli sportelli di assistenza agli immigrati, destinando tuttavia una quota, pari alla metà dei posti, all'assunzione di immigrati residenti in Italia;
i nuovi contratti saranno firmati nell'arco di due anni, duecento nell'anno 2008 e trecento nell'anno successivo e le prime assunzioni dovrebbero scattare già a partire dal mese di dicembre in corso al fine di potere soddisfare, secondo quanto affermato dalla stessa società, la crescente domanda di servizi proveniente dagli stranieri;
i requisiti richiesti per l'assunzione fanno riferimento all'età, inferiore a trentacinque anni, al possesso del diploma e alla conoscenza di due lingue straniere; caratteristiche queste che potrebbero essere possedute da un cittadino italiano di età non superiore a trentacinque anni, diplomato, e magari laureato, che sia disoccupato ed in cerca di un lavoro;
la decisione maturata da Poste Italiane Spa, se da un lato, può fare notizia, dato anche il particolare momento che il Paese sta vivendo, dall'altro penalizza fortemente i cittadini italiani che, dopo essersi dedicati per anni allo studio e alla formazione, oltre ad incontrare molte difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, rischiano anche di essere surclassati da madrelingua stranieri;
la decisione risulta fortemente discriminatoria nei confronti dei cittadini italiani e lesiva del diritto degli stessi cittadini all'aver precedenza d'impiego all'interno del proprio paese di appartenenza -:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della vicenda esposta e quale opinione abbia in merito;
se il Ministro non ritenga che la decisione presa dalla società Poste Italiane Spa possa essere lesiva del diritto dei cittadini italiani all'avere precedenza d'accesso al mondo del lavoro all'interno del proprio paese.
(4-05859)
EVANGELISTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 326 del 24 novembre 2003 riconosce anche al personale marittimo esposto a fibre di amianto per un decennio il diritto alla concessione dei benefici previdenziali;
i marittimi hanno aspettato dieci anni più degli altri lavoratori per vedersi riconosciuto un diritto ed in più stanno subendo ulteriori penalizzazioni perchè non riescono a impostare l'istruttoria per l'attribuzione dei suddetti benefici;
infatti la legge n. 266 del 23 dicembre 2005, trasferiva dall'INAIL all'IPSEMA il compito di provvedere all'accertamento dell'esposizione all'amianto dei lavoratori marittimi;
l'INAIL allora ha trasferito le domande presentate per il riconoscimento dell'esposizione all'IPSEMA che, a sua volta, ha provveduto, per trasparenza e certezza ad informare i marittimi della «presa in carico» delle istanze con una apposita comunicazione individuale ed assegnazione di un numero di pratica univoco a ciascuna richiesta ai fini della successiva trattazione;
tale trattazione non può iniziare poiché alla domanda di riconoscimento deve essere allegato il curriculum lavorativo rilasciato dal datore di lavoro secondo le modalità previste all'articolo 3 comma 3 del decreto ministeriale del 27 ottobre 2004;
come è noto i lavoratori marittimi, in materia di collocamento e di rapporto di lavoro sono disciplinati da una specifica e particolare legislazione che rende impossibile il rilascio del curriculum lavorativo e, data la tipicità e la non stanzialità dell'attività lavorativa svolta dal marittimo, questa viene documentata con l'estratto matricolare rilasciato dalle Capitanerie di Porto;
la situazione sopra descritta riguarda migliaia di marittimi che hanno presentato domanda per il riconoscimento dei benefici previdenziali a causa dell'esposizione all'amianto e sono da anni in attesa dell'avvio dell'istruttoria con l'esibizione del curriculum lavorativo rilasciato dagli armatori che attesti l'eventuale esposizione a fibre di amianto e anche l'accertamento tecnico concreto -:
in particolare è a conoscenza dell'interrogante la vicenda signor Francesco Tedeschi il quale sta vivendo la situazione sopra descritta e che in aggiunta ha
dovuto avviare anche un'istanza per ottenere il pagamento del rimborso delle spese da lui sostenute per la frequenza dei Corsi obbligatori previsti dalla Convenzione STGW 78, necessari, peraltro, per il rilascio della certificazione esposizione al rischio «amianto»;
se il Governo non ritenga opportuno e necessario intervenire con provvedimenti idonei ed esplicativi, per dare a questi lavoratori, considerata la tipicità e la stanzialità del lavoro svolto dai marittimi, la possibilità di documentare la loro attività lavorativa con l'estratto matricolare rilasciato dalle Capitanerie di Porto, ai fini del rilascio della necessaria documentazione per ottenere il beneficio previdenziale previsto per coloro che, nella loro vita lavorativa si siano esposti al rischio da esposizione all'amianto.
(4-05866)