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Allegato B
Seduta n. 256 del 12/12/2007
TESTO AGGIORNATO AL 14 DICEMBRE 2007
...
INTERNO
Interrogazione a risposta orale:
FRIAS. - Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il 3 dicembre 2007, mentre svolgevano il loro lavoro, sono scomparsi in mare, dopo un naufragio a largo delle coste di Anzio (Roma), due marinai: Mustafà Kiari e Mohamed El Zaed;
il signor Mohamed El Zaed, di nazionalità egiziana, viveva in Italia da circa 20 anni, era sposato e con figli. Da quando è arrivato nel nostro Paese ha dovuto affrontare diversi problemi. Inizialmente per avere il permesso di soggiorno e successivamente per trovare un lavoro. Quando finalmente la sua situazione si era assestata, nel 2002, gli arriva la falsa accusa di terrorismo. Questa accusa, che poi si dimostrò totalmente infondata, gli procurò però 17 mesi di carcere e la
perdita del proprio permesso di soggiorno che, ovviamente, lo costrinse a lasciare il territorio italiano;
era riuscito a rientrare in Italia con un permesso di soggiorno valido per sei mesi. Questo rientro gli avrebbe permesso di poter seguire il processo per la richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione che la Cassazione aveva fissato per la primavera del 2008;
nel frattempo il signor Mohamed El Zaed ha provato a tornare a lavorare con la stessa cooperativa che l'aveva assunto tanti anni fa. Ovviamente i tempi per ottenere l'imbarco, soprattutto per gli stranieri, sono molto lunghi e El Zaed ha deciso, visto che le proprie condizioni economiche non gli consentivano di attendere oltre, di imbarcarsi anche senza un regolare contratto. Il 4 dicembre scorso, come già descritto sopra, il peschereccio, dove lavoravano Mohamed El Zaed e Mustafà Kiari è affondato -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti descritti in premessa;
quali iniziative urgenti si intendano intraprendere - fatti salvi gli accertamenti di competenza della magistratura - per fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente in mare che ha portato alla scomparsa dei due lavoratori succitati;
se non si ritenga necessario prendere, in tempi brevi, dei provvedimenti finalizzati a salvaguardare le famiglie delle vittime.
(3-01491)
Interrogazioni a risposta scritta:
GRIMOLDI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
norme ormai obsolete impediscono agli agenti della Polizia locale di accedere alle banche dati del Sistema di Indagine noto come SDI creato presso il Ministero dell'interno, che permette di verificare tutti i dati rilevanti dal punto di vista della sicurezza pubblica inerenti ad una determinata persona fisica;
gli agenti di Polizia locale non possono conseguentemente accertare se una persona eventualmente fermata nel corso della propria attività istituzionale, ad esempio allo scopo di elevare una contravvenzione per violazione del Codice della strada, abbia procedimenti a carico o precedenti penali;
la situazione è tanto più assurda in quanto gli agenti della polizia locale effettuano ormai numerosi interventi di polizia giudiziaria, inclusi arresti e perquisizioni, per conto dell'Autorità giudiziaria e sono spesso costretti a procurarsi i dati relativi alle persone oggetto di indagine giacenti nello SDI ricorrendo a contatti informali con il personale dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato;
anche gli, equipaggiamenti sono spesso inadeguati a fronteggiare situazioni che implicano rischi crescenti per gli agenti della Polizia locale, in alcuni casi privi di armi e protezioni e comunque mai in possesso di un porto darmi utilizzabile al di fuori del territorio comunale di competenza;
quanto precede impedisce al personale della Polizia locale di integrarsi in un vero e proprio sistema nazionale di sicurezza, precludendo allo Stato la possibilità di sfruttare importanti sinergie nella lotta al crimine organizzato ed all'immigrazione clandestina -:
quale sia l'opinione del Governo circa l'opportunità di permettere anche agli agenti della Polizia locale la consultazione delle banche dati del SDI e di liberare altresì i vincoli geografici gravanti sul porto l'arma loro concesso.
(4-05871)
BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
nel novembre scorso è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto flussi 2007 che fissa in 170mila la quota d'ingresso per l'anno in corso di lavoratori immigrati non comunitari. 47.100 permessi
sono destinati a cittadini di Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici accordi di cooperazione in materia migratoria. Si tratta, fra l'altro, di 8 mila egiziani, 6.500 moldavi, 5 mila filippini, 4.500 albanesi, 4.500 marocchini, 4 mila tunisini, 3.500 dello Sri Lanka e 3 mila del Bangladesh. Le rimanenti 110.900 unità riguardano invece, 65 mila ingressi per motivi di lavoro domestico o di assistenza alla persona; 14.200 per il settore edile e 30 mila per vari settori produttivi; 1000 gli ingressi di dirigenti o personale altamente qualificato;
il decreto flussi dovrebbe far arrivare, in teoria, mano d'opera legale dall'estero con la certezza poi di una assunzione, visto che le richieste dovrebbero essere presentate direttamente dal datore di lavoro. In realtà, come è emerso da recenti indagini giornalistiche, a far la fila davanti agli uffici dei sindacati e a quelli postali erano quasi esclusivamente stranieri già residenti in Italia. Da queste indagini è emerso che molti dei richiedenti facevano domanda di assunzione per i propri parenti e le richieste erano quasi esclusivamente per lavori di domestici e badanti;
a Modena, per esempio, sono arrivate quasi 40.000 richieste quasi tutte presentate da immigrati e in favore dei loro parenti come nel caso di Sara, una giovane marocchina, che ha avanzato una proposta di assunzione per il padre o di Youssef, 20 anni, che ha richiesto di impiegare la sorella come colf;
sempre nella città emiliana non ci sono state domande di manodopera edile o artigianale ma solo per lavoratori e lavoratrici domestici;
la legge stabilisce che è sufficiente un reddito minimo annuo di 16.000 euro per assumere una colf e questo dà la possibilità a tutti di provare a ricongiungersi con i propri familiari, utilizzando uno strumento che non è stato concepito per quello scopo -:
se i Ministri siano a conoscenza di questi dati;
se i Ministri non intendano accertarsi della regolarità delle richieste presentate, per evitare che il decreto flussi, invece di costituire un bacino di manodopera regolare, diventi un meccanismo perverso e illecito di ricongiungimento familiare;
come intendono attivarsi nei confronti di questa denuncia di avvenute irregolarità, pubblicata sulla stampa locale e non smentita né dalle Poste, né dai Sindacati;
se tali irregolarità si sono verificate anche in altre città italiane e, in caso affermativo, quali provvedimenti sono stati assunti;
per quali motivi si consente agli stranieri di utilizzare in modo improprio il decreto flussi, dal momento che la legge in materia è molto chiara e perentoria;
come sia possibile che questo strumento sia poco, o per niente usato, dai veri datori di lavoro italiani per assumere gli stranieri nelle loro attività;
quali altri metodi di assunzione di lavoratori extracomunitari secondo quanto risulti ai Ministri interrogati vengono usati dai datori di lavoro italiani.
(4-05880)
PATARINO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da alcuni anni in provincia di Taranto, esponenti politici ed istituzionali (sindaci, amministratori locali, parlamentari e tecnici comunali) sono vittime di atti intimidatori, così come di seguito riportato:
27 dicembre 2004, un ordigno rudimentale, formato da una bottiglia di alcool e due bombolette a gas, esplodeva dinanzi all'abitazione del sindaco di Grottaglie Raffaele Bagnardi;
16 gennaio 2005 l'auto del sindaco di Grottaglie, Bagnardi, veniva danneggiata da ignoti che, dopo aver forzato la saracinesca del box nel quale era custodita l'auto, col mozzo di un ciclomotore, mandavano in frantumi il parabrezza;
8 febbraio 2007 una bomba veniva fatta esplodere davanti al portone del Municipio del Comune di Laterza;
25 febbraio 2007 il geometra comunale dell'ufficio Urbanistica del Comune di Monteiasi subiva un attentato incendiario;
9 giugno 2007 colpi di pistola venivano esplosi, a scopo intimidatorio, contro l'abitazione di un geometra dell'Ufficio Tecnico del Comune di Manduria;
nei giorni 3, 4 e 24 agosto 2007, nel Comune di Torricella, a scopo presumibilmente intimidatorio, venivano danneggiati per diverse decine di migliaia di euro, vigneti di proprietà di amministratori, consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, di un parlamentare e di familiari di politici;
7 novembre 2007 al sindaco di Monteiasi, Anna Rita Leone, in una busta, sono state inviate cinque cartucce di fucile, assieme ad una lettera minatoria con un messaggio del tipo «questo è un avvertimento, la prossima volta veniamo a casa»; firmata «la mafia»;
16 novembre 2007 l'autovettura di proprietà dell'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Castellaneta, Luigi Fiorito, parcheggiata davanti al portone di casa sua, ha subito un'attentato incendiario i cui danni, per fortuna, sono stati limitati dalla pioggia che ha spento le fiamme;
nella tarda serata di venerdì 30 novembre, a Massafra, durante il Consiglio Comunale, è stata incendiata l'auto del Sindaco Tamburano, parcheggiata vicino al Comune -:
quali urgenti iniziative intenda adottare per:
a) rafforzare l'ordine pubblico nelle intere aree a fronte di atti criminosi così gravi;
b) garantire l'agibilità democratica della politica e delle Istituzioni, fortemente compromessa in questi ultimi tempi;
c) riportare la serenità tra le comunità dell'intera provincia jonica.
(4-05883)