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Allegato B
Seduta n. 259 del 15/12/2007
TESTO AGGIORNATO AL 9 GENNAIO 2008
ATTI DI INDIRIZZO
Mozioni:
La Camera,
premesso che:
la annunciata decisione del Presidente del Consiglio di autorizzare la costruzione di un nuovo insediamento militare americano a Vicenza, sulla scorta di trattati internazionali di cooperazione tra Italia e Stati Uniti, peraltro, ancora secretati, abbisogna di preliminari approfondimenti quali:
a) una precisa ricognizione della consistenza delle servitù militari in Italia tramite lo svolgimento della 2a Conferenza il cui iter è iniziato nella Commissione difesa della Camera;
b) una consultazione delle popolazioni locali in linea con le Direttive europee sulla partecipazione dei cittadini sulle grandi infrastrutture;
c) una preventiva verifica degli impatti ambientali;
impegna il Governo
a sospendere ogni atto fino all'espletamento degli approfondimenti richiesti.
(1-00257) «Migliore, Sgobio, Bonelli, Di Salvo, Acerbo, Burgio, Cacciari, Cardano, Caruso, Cogodi, De Cristofaro, De Simone, Deiana, Dioguardi, Duranti, Falomi, Daniele Farina, Ferrara, Folena, Forgione, Frias, Giordano, Iacomino, Khalil detto Alì Rashid, Locatelli, Lombardi, Guadagno detto Vladimir Luxuria, Mantovani, Mascia, Mungo, Olivieri, Pegolo, Perugia, Provera, Andrea Ricci, Mario Ricci, Rocchi, Franco Russo, Siniscalchi, Smeriglio, Sperandio, Zipponi, Fincato, Pettinari, Trupia, Scotto, Zanella, Trepiccione, Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Francescato, Fundarò, Lion, Pellegrino, Camillo Piazza, Bellillo, Cancrini, Cesini, Crapolicchio, De Angelis, Diliberto, Galante, Licandro, Longhi, Napoletano, Pagliarini, Soffritti, Tranfaglia, Vacca, Venier, Attili, Aurisicchio, Bandoli, Buffo, Cialente, D'Antona, Fumagalli, Leoni, Lomaglio, Maderloni, Nicchi, Poletti, Rotondo, Sasso, Zanotti, Giulietti».
La Camera,
premesso che:
a) si richiamano l'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, l'articolo 9 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, del 1950 e l'articolo 18 della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici del 1966;
b) la dichiarazione delle Nazioni Unite sul contrasto ad ogni forma di intolleranza e di discriminazione fondata sulla religione e sul credo, del 1981;
c) i documenti elaborati dalla relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione e di credo, dell'8 marzo 2007, del 20 luglio 2007 e del 20 agosto 2007 le relazioni annuali degli organismi, internazionali sulla situazione dei diritti umani nel mondo e sulle minoranze religiose nel mondo, la risoluzione del Parlamento europeo del 28 aprile 2005 sulla relazione annuale sui diritti umani nel mondo nel 2004 e sulla politica dell'UE in materia e sulle riforme nel mondo arabo e la strategia dell'Unione europea del 10 maggio 2007;
l'Italia si è espressa sempre a favore dei diritti delle comunità religiose e della tutela della loro identità, ovunque nel mondo, così come a favore del riconoscimento e della protezione delle minoranze religiose, senza distinzioni di sorta;
si moltiplicano gli episodi di intolleranza e repressione nei confronti delle comunità cristiane, in particolare in alcuni paesi dell'Africa, dell'Asia e del Medio Oriente e di Cuba;
convinta è la adesione dell'Italia ai principi della libertà di pensiero, di coscienza, di religione e di culto, nonché al principio della laicità dello Stato e delle sue istituzioni pubbliche;
le autorità hanno il compito di garantire dette libertà, compresa la libertà di cambiare la propria fede religiosa; di garantire il dialogo tra le religioni per promuovere la pace e la comprensione tra i popoli, e di combattere il fondamentalismo e l'estremismo promuovendo il rispetto reciproco;
secondo la normativa internazionale in materia di diritti umani, e in particolare secondo l'articolo 18 della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare sia in pubblico che in privato, la propria religione e il proprio credo;
le Nazioni Unite hanno richiamato l'attenzione su situazioni preoccupanti di violazione della libertà di scegliere una religione o un credo, di cambiarli o di rinunciare ad essi, ed hanno segnalato numerosi casi di discriminazione e violenza, di uccisioni e di arresti arbitrari per ragioni legate proprio alla religione o al credo;
anche i profughi, gli sfollati interni, i richiedenti asilo, i migranti, le minoranze etniche, religiose e linguistiche e i figli di credenti subiscono sempre più di frequente violazioni del diritto alla libertà di religione o di credo;
si esprime preoccupazione per i recenti episodi di violenza in Iraq, fra cui il rapimento di due sacerdoti cattolici, padre Pius Afas e padre Mazen Ishoa, il 13 ottobre 2007 a Mosul; l'uccisione di due cristiani assiri, Zuhair Youssef Astavo Kermles e Luay Solomon Numan, entrambi membri dell'organizzazione National Union of Bet-Nahrin, avvenuta a Mosul il 28 giugno 2007; l'uccisione di un sacerdote caldeo, padre Ragheed Ganni, e dei tre diaconi che lo assistevano, avvenuta il 3 giugno 2007 a Mosul;
è da deplorare la situazione dei villaggi assiri situati in prossimità del confine turco, come il villaggio di Kani Masi e l'attacco perpetrato il 18 aprile 2007 contro la casa editrice cristiana Zirve a Malatya, in Turchia, con l'uccisione di tre cristiani, Tilmann Geske, Necati Aydin e Ugur Yuksel; si ricorda la risoluzione del Parlamento Europeo del 25 ottobre 2007 sulle relazioni UE-Turchia e la sua viva condanna dell'assassinio di Hrant Dink e del sacerdote cattolico Andrea Santoro;
appaiono preoccupanti, recenti episodi di violenza in Pakistan, fra cui l'assalto contro una chiesa cristiana il 10 ottobre 2007 a Godwinh, alla periferia di Lahore; la bomba che il 15 settembre 2005 ha seriamente danneggiato una scuola, la Saint John Bosco Model School, gestita dai missionari di Mill Hill nel distretto di Bannu; l'uccisione del vescovo protestante ArifKhan e di sua moglie il 29 agosto 2007 a Islamabad;
è da deplorare l'uccisione di Rami Khader Ayyad, titolare di una libreria cristiana, avvenuta il 7 ottobre 2007 a Gaza, l'uccisione di due giovani copti, Wasi Sadek Ishaq e Karam Klieb Endarawis, avvenuta il 3 ottobre 2007 ad Awlad Toq Garb, in Egitto;
va rammentato il rapimento nelle Filippine del sacerdote cattolico padre Giancarlo Bossi;
va sottolineata in particolare la gravità della situazione delle comunità cristiane del Sudan, i cui membri continuano ad essere oggetto della repressione delle autorità di Khartoum;
negli ultimi anni centinaia di famiglie assiro-cristiane che vivono nella zona di Dora, a sud di Baghdad, hanno lasciato la città a seguito di intimidazioni, minacce
e violenze e l'esodo dei cristiani dall'Iraq è fonte di serie preoccupazioni, come sottolinea il fatto che, nel 2006, circa il 24 per cento dei 38.000 iracheni complessivamente registrati dall'UNHCR in Siria erano cristiani e che la gran parte degli sfollati interni in Iraq - che sono più di due milioni - appartiene a minoranze cristiane dirette per lo più verso la piana di Ninive;
va sottolineata la gravità della situazione per quanto concerne la libertà religiosa nella Repubblica popolare cinese, dove le autorità continuano a reprimere qualsiasi manifestazione religiosa, soprattutto nei confronti della Chiesa cattolica, molti dei cui fedeli e vescovi sono detenuti da anni e in alcuni casi sono morti in carcere; limitazioni dovute soprattutto all'applicazioni di rigide leggi che obbligano i fedeli ad iscriversi in apposite associazioni controllate dal governo e consentono ogni genere di abuso verso chi non ne fa parte: arresti, torture, a volte fino alla morte, distruzione e vendite di edifici sacri;
anche in Vietnam si registra una forte repressione contro le attività della Chiesa cattolica e di altre religioni, come dimostra la grave situazione in cui versano le comunità dei montagnards vietnamiti e in alcuni casi la situazione delle comunità cristiane è tale da compromettere la loro sopravvivenza e che, qualora esse scomparissero, una parte significativa del patrimonio religioso dei paesi in questione andrebbe perduta;
a Cuba, si registrano persecuzioni e violenze nei riguardi di coloro che appartengono alla religione cristiana, come il caso del dottor Josè Luis Garcia Paneque, stimato medico cattolico, il quale è in carcere dal marzo 2003, condannato dal regime castrista per essere contrario all'eutanasia, o per lo meno a quella che negli ospedali cubani si fa per risparmiare l'uso di troppe medicine, e per aver mosso delle critiche sullo stato dell'igiene della società cubana, scrivendo sul rischio di epidemie e sulla miseria dell'alimentazione, denunciando tutto ciò che gli sembrava ingiusto dal punto di vista sociale e sanitario in una società la cui economia e la cui alimentazione sono devastate da decenni di dittatura,
impegna il Governo:
condannare con decisione tutti gli atti di violenza contro le comunità cristiane, ovunque essi si verifichino, e tutte le forme di discriminazione e intolleranza basate sulla religione o il credo, come pure gli atti di violenza contro tutte le comunità religiose esortando i Paesi interessati a far sì che il loro ordinamento giuridico e costituzionale offra garanzie adeguate ed effettive per quanto riguarda la libertà di religione o di credo;
sottolineare che il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione è un diritto umano fondamentale garantito da vari strumenti giuridici internazionali ribadendo nel contempo la sua profonda adesione al concetto fondamentale dell'interdipendenza dei diritti umani;
appoggiare risolutamente tutte le iniziative volte a incoraggiare il dialogo e il rispetto reciproco tra le religioni;
invitare tutte le autorità religiose a promuovere la tolleranza e a prendere iniziative contro l'odio e la radicalizzazione violenta ed estremista;
sollecitare i governi dei Paesi interessati a migliorare la sicurezza delle comunità cristiane facendo presente di conseguenza che le autorità pubbliche hanno il dovere di tutelare tutte le comunità religiose, incluse quelle cristiane, dalla discriminazione e dalla repressione;
sollevare la questione della situazione delle comunità cristiane nel quadro delle relazioni diplomatiche e del dialogo politico con i Paesi in cui tali comunità sono minacciate, promuovendo un impegno strategico da parte dei Paesi in questione sulla base delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani;
invitare la Commissione europea, il Consiglio della UE e gli Stati membri dell'Unione europea a contribuire ulteriormente
al rafforzamento dei diritti umani e dello stato di diritto attraverso gli strumenti di politica estera dell'UE;
prestare particolare attenzione alla situazione delle comunità religiose, ivi comprese le comunità cristiane, in quei paesi dove sono minacciate, nel momento dell'elaborazione ed implementazione di programmi di cooperazione ed aiuto allo sviluppo con quegli stessi Paesi;
chiedere all'Unione europea e agli Stati membri di destinare maggiori fondi alle attività dell'UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) e agli aiuti umanitari gestiti da questa organizzazione;
esaminare la situazione delle comunità cristiane, in particolare in Medio Oriente e ove necessario intervenire nell'ambito delle rispettive competenze ed attività presso i Governi di quegli Stati ove si dovessero verificare violazioni di qualsiasi diritto umano, civile e religioso.
(1-00258) «Pedrizzi, Menia, Migliori, Germontani, Mazzocchi, Castellani, Catanoso, Mancuso, Nespoli, Bono, De Corato, Sanza, Capitanio Santolini, Buontempo, Delfino, D'Agrò, Campa, Romagnoli, Catone, Adolfo, Brusco, Tucci, Santori, Franzoso, Biancofiore, Amoruso, Carlucci, Brigandì, Holzmann, Fasolino, Garagnani, Mazzoni».