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Allegato B
Seduta n. 26 del 17/7/2006
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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole, alimentari
e forestali, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, per sapere - premesso che:
dopo aver preso in esame i numerosi e documentati esposti della Lega per l'abolizione della caccia (LAC) Sezione del Veneto, la Commissione europea ha constatato che la regione Veneto ha concesso con la legge regionale n. 13 del 12 agosto 2005 approvata dall'attuale maggioranza, la caccia a specie di uccelli protetti quali fringuello, peppola, passero, passera mattugia, tortora dal collare, storno e cormorano in palese violazione della direttiva 79/409/CEE;
con un comunicato del 29 giugno 2006 la Commissione europea ha quindi reso noto il deferimento dell'Italia alla Corte di giustizia europea perché la regione Veneto ha concesso la caccia a specie di uccelli protetti in palese violazione della normativa vigente;
il 12 ottobre del 2005 la Commissione europea aveva trasmesso, contro la legge regionale del Veneto, la prima comunicazione, la cosiddetta «messa in mora». Lo scorso 10 aprile 2006 il Commissario all'ambiente Stravros Dimas, su decisione della Commissione europea, aveva scritto per la seconda volta al governo italiano un cosiddetto «parere motivato», in riferimento al reclamo n. 2004/4926 per la violazione della «Direttiva uccelli» da parte della regione Veneto. Ora la Corte di giustizia europea alla quale è giunto il «caso Veneto» potrebbe condannare lo Stato italiano al pagamento di multe milionarie per la violazione del diritto comunitario, multe che di fatto pagheranno i contribuenti italiani al solo scopo di consentire ai cacciatori veneti la caccia illegale a uccelli protetti;
la LAC del Veneto lo scorso 12 giugno 2006 ha trasmesso una formale richiesta di annullamento della legge veneta anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Romano Prodi, al ministro degli affari regionali e autonomie locali, onorevole Linda Lanzillotta, al ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, al ministro delle politiche europee, onorevole Emma Bonino, e al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali onorevole Paolo De Castro, dato che l'Unione nel suo programma prevede, a pagina 153, «il rispetto delle direttive comunitarie in materia di caccia». La caccia in Veneto riparte il prossimo 17 settembre e con essa l'abbattimento illegale delle specie cacciabili in deroga -:
se non si ritenga di dover intervenire urgentemente, e in quale modo per scongiurare che lo Stato italiano sia condannato per la violazione della normativa comunitaria.
(2-00069) «Zanella, Bonelli».
Interrogazioni a risposta scritta:
MIGLIORI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
i castanicoltori del Mugello e della Valdisieve hanno dato vita ad un consorzio di tutela che mira ad ottenere i riconoscimenti nazionali di legge di garanzia per il marrone del Mugello;
il relativo disciplinare ha ottenuto l'avvallo della Camera di Commercio di Firenze ed ha recepito le indicazioni del Ministero dell'Agricoltura;
la lavorazione del prodotto ha potenziali effetti occupazionali stante le previsioni insediative della Comunità Montana fiorentina nei Comuni di San Godenzo e Firenzuola di unità produttive di lavorazione del prodotto fresco;
i consumatori avranno la possibilità di usufruire di un prodotto di eccellenza come il marrone fresco con garanzia di provenienza -:
in quali tempi il Ministero intenda esprimere il consenso definitivo nei confronti del disciplinare dell'Indicazione geografica
protetta (IGP) per il marrone del Mugello.
(4-00571)
FERDINANDO BENITO PIGNATARO e CESINI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
gli effetti dell'alluvione del 3 luglio scorso nella zona di Vibo Valentia hanno colpito anche l'ecosistema della fascia costiera e l'economia ittica calabrese: numerosi tonni stanno infatti morendo per soffocamento;
l'ondata di fango e detriti che si è abbattuta sulla fascia costiera ha fatto confluire in mare sostanze e materiali inquinanti, mettendo a rischio l'ecosistema marino e costiero;
la costa sta subendo, secondo quanto denunciato dalla Lega Pesca, un grave impatto ambientale di natura fisico, microbiologico e chimico. Le acque e i fondali della fascia più vicina alla costa si stanno intorpidendo, un segnale di cambiamenti morfologici della battigia, alterazione dei fondali con conseguenze sulla componente vegetale e animale e danni alle attività di maricoltura, con particolare riferimento alla tonnicoltura;
la situazione della provincia di Vibo Valentia è critica anche sul piano igienico-santario, poiché è stata messa fuori uso tutta la rete fognaria e depurativa delle abitazioni colpite, trasportando in mare materiale organico di varia natura e quindi contaminando microbiologicamente acque, sedimenti e organismi marini -:
se sia a conoscenza dei fatti sopra descritti;
se non ritenga opportuno avviare un'azione di monitoraggio della zona al fine di procedere al risanamento e alla bonifica dell'area interessata.
(4-00574)