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Allegato B
Seduta n. 262 del 20/12/2007
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza:
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, per sapere - premesso che:
l'area ionica cosentina e i territori contigui delle zone collinari dell'alto Ionio, dei paesi italo-albanesi e della Valle dell'Esaro aspirano ad avere riconosciuta, attraverso la costituzione della provincia Sibaritide-Pollino, una loro specifica identità territoriale;
fin dal 31 dicembre 1989, ben ventinove paesi, che hanno un territorio ricadente nell'area di cui sopra e tra di loro contigui, hanno chiesto l'istituzione della provincia Sibaritide-Pollino;
oggi sono quarantadue i comuni, con una popolazione complessiva superiore ai 200 mila abitanti, che richiedono di istituire la nuova provincia di Sibari;
la Sibaritide è un territorio omogeneo, con una rilevante identità culturale e storica e, per giunta, distante dall'attuale capoluogo di Cosenza, che rappresenta, con i suoi centocinquantacinque Comuni e un terzo della popolazione dell'intera Calabria, una delle più estese ed eterogenee province d'Italia. Condizione, questa, che rende di difficile governabilità l'intero territorio di appartenenza e in particolare, quello di Sibari, rilevante anche per le molteplici e ricche risorse naturali in esso insistenti e, tuttora, oggetto di degrado ambientale e paesaggistico;
si rende, di conseguenza, opportuno favorire la nascita di nuovi enti territoriali, consentendo alle popolazioni, che vantano omogeneità culturale e contiguità territoriale, oltre ai requisiti previsti dalla legge, la costituzione di una nuova provincia, quale unico strumento in grado di garantire l'indispensabile autonomia di Governo e la loro crescita democratica;
il Consiglio regionale della Calabria, nella seduta del 12 dicembre 1990, ha espresso parere favorevole all'istituzione della provincia Sibaridite-Pollino, e, nella seduta del 13 ottobre 1995, ha sollecitato il Governo, con la mozione numero 19, ad assumere la necessaria decisione;
nella scorsa legislatura, in data 7 febbraio 2006, è stata approvata, dalla 1a Commissione Affari Costituzionali del Senato,
una risoluzione, con la quale il Governo è stato invitato ad individuare le risorse necessarie per l'istituzione delle nuove Province proposte (Aversa, Avezzano, Bassano del Grappa, Melfi, Nola, Sibaritide-Pollino, Sulmona, Venezia Orientale);
in particolare, presso la 1a Commissione Affari costituzionali, sempre nella precedente legislatura, è stato incardinato il disegno di legge: «Istituzione della provincia Sibaritide-Pollino» (atto Senato n. 978), il cui iter procedurale non si è, però, concluso -:
quali opportune e urgenti iniziative legislative il Governo intenda assumere, per l'approvazione, ai sensi dell'articolo 133 della Costituzione, in tempi rapidi, attesi i lavori parlamentari già svolti, dell'istituzione della nuova provincia dando, in tal modo, una risposta certa ad una richiesta unanime di tutte le istituzioni del territorio interessate.
(2-00912) «Satta».
Interrogazioni a risposta scritta:
PORETTI, MELLANO, BELTRANDI, D'ELIA e TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro per i diritti e le pari opportunità. - Per sapere - premesso che:
secondo fonti d'informazione, l'11 dicembre 2007, la sedicenne Loredana, all'anagrafe Paolo e originaria di Catania, si è impiccata con il suo foulard preferito dentro la stanzetta della Comunità Alice, a Marina di Palma di Montechiaro, nella Provincia di Agrigento;
in seguito ai difficili rapporti familiari e ai precedenti giudiziali il Tribunale dei Minori di Catania l'aveva assegnata «per recuperarla» alla Comunità Alice, dove viveva da tre mesi insieme a 35 ragazzi, tutti maschi, extracomunitari, tunisini, marocchini, algerini tra i 15 e i 17 anni, tutti clandestini arrivati dalle coste nordafricane;
Linda Lumia, l'assistente sociale della Comunità Alice, a cui Loredana era stata affidata, ha dichiarato che: «È chiaro che la nostra struttura non era certo la più adatta per affrontare una situazione del genere, così delicata e complicata»;
la Procura di Agrigento ha aperto un'indagine per accertare il suicidio, ma sta ancora indagando per accertare eventuali responsabilità di altri -:
se siano a conoscenza dei fatti esposti;
quali misure di sua competenza intenda adottare il Ministro della giustizia al fine di evitare che persone con disforia di genere vengano assegnate a strutture inidonee e, riguardo all'episodio su esposto, squali provvedimenti disciplinari intenda adottare;
quali iniziative intenda adottare il Ministro per i diritti le pari opportunità riguardanti le problematiche delle persone transessuali, in particolare quelle minorenni che hanno maggior bisogno di assistenza, supporto psicologico anche in strutture adeguate ai fini di garantire tutela, crescita e formazione nell'ambito dell'affermazione della propria identità di genere.
(4-05973)
GALLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da 7 anni i sedici Comuni italiani di Augusta (SR), Busalla (GE), Cremona, Falconara Marittima (AN), Gela (CL), Livorno, Mantova, Milazzo (ME), Pantano (Roma), Porto Marghera (VE), Priolo Gargallo (SR), Ravenna, Sannazzaro (PV), Sarroch (CA), Taranto, Trecate (NO), sedi di impianti di raffinazione e lavorazione del petrolio e dei suoi derivati, aspettano che sia attuata la norma prevista dall'articolo 113 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Finanziaria per 2001);
tale articolo recita: «Art. 113. (Compartecipazione degli enti locali ai tributi erariali con finalità ambientale) 1. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo definisce, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, le compartecipazioni ai tributi erariali con finalità ambientale da parte degli enti locali sedi di impianti di produzione e di stoccaggio di prodotti assoggettati ai suddetti tributi, e adotta le conseguenti iniziative, anche legislative, di propria competenza. 2. L'entità delle compartecipazioni è commisurata agli oneri degli enti locali interessati, necessari per la gestione del territorio compatibile con la utilizzazione industriale. 3. Le entrate degli enti locali derivanti dalle compartecipazioni non hanno carattere di compensazione del rischio ambientale e sanitario, e sono utilizzabili per programmi di salvaguardia e di sviluppo ecocompatibile del territorio. Sono fatti salvi tutti gli obblighi di protezione della salute e dell'ambiente e di rispetto della sicurezza, posti a carico delle aziende».
in Italia il fabbisogno energetico è assicurato per il 50 per cento dai prodotti petroliferi lavorati negli impianti di questi sedici Comuni, il cui territorio è stato interessato da interventi che hanno prodotto un progressivo degrado ambientale, che comportano un alto grado di rischio per le popolazioni residenti e che già hanno creato numerosi problemi;
la dimensione delle problematiche è molto più ampia di quanto un singolo Comune possa affrontare con le sue sole forze e con le sue sole risorse finanziarie, e l'intervento dello Stato è determinante;
la norma sopra citata non ha mai trovato attuazione e, nonostante lo Stato riscuota annualmente un consistente gettito per le accise che gravano sui prodotti energetici lavorati in questi Comuni, nulla è mai stato riconosciuto ai comuni stessi;
a titolo di esempio, si riportano i dati relativi alla Raffineria A.P.I. di Falconara che ha versato allo Stato e al Fondo per le Regioni accise per i seguenti importi (proiezione dei dati al 31/8/2007): nel 2005: allo Stato euro 775 milioni - al Fondo per le Regioni euro 81 milioni: nel 2006: allo Stato euro 836 milioni - al Fondo per le Regioni euro 84 milioni; nel 2007: allo Stato euro 842 milioni - al Fondo per le Regioni euro 85 milioni; a fronte di ciò il territorio continua a subire i danni per la presenza di un sito industriale definito dalla nostra legislazione «a rischio di incidente rilevante»;
nel 2006, in occasione della presentazione della finanziaria per il 2007, il Governo ha fatto proprio un ordine del giorno approvato alla Camera dei deputati con cui si impegnava all'attuazione della citata norma nel corso del 2007, senza però che vi sia traccia dell'attuazione;
anche nello scorso settembre, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, rispondendo ad un'interrogazione in merito, affermava che la previsione attuativa è rimasta effettivamente inattivata: «ciò sostanzialmente a causa delle difficoltà tecniche di applicazione, sia di interpretazione normativa, sia di attuazione amministrativa, sia di carattere finanziario, anche connesse all'identificazione dei tributi interessati e quindi alla definizione delle compartecipazioni cui la ricondotta norma fa riferimento»;
concludendo il proprio intervento il Ministro, riconfermava l'attenzione del Governo al problema, e auspicava «l'augurio che possa trovare una definizione al più presto e, qualora ciò non risultasse possibile, identificare nell'ambito della Finanziaria per il 2008 l'eventuale ulteriore intervento legislativo a chiarimento delle norme. In ogni caso, voglio sottolineare che il Governo si sente impegnato ad identificare le misure idonee a compensare i disagi dei territori che ospitano impianti di produzione e stoccaggio dei prodotti assoggettati a tributi di carattere ambientale».
a tutt'oggi nessun provvedimento è stato approntato dal Governo, ed il continuo
ricorso alla fiducia ha reso vano ogni tentativo di presentare e discutere in Aula qualsiasi emendamento alla legge finanziaria per il 2008 in tal senso -:
se e in quali modi sia intenzione del Governo dare attuazione alla previsione legislativa richiamata dall'articolo 113 della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
se le dichiarazioni rese dal Ministro per gli affari regionali corrispondano alle reali intenzioni del Governo;
se non intenda adottare misure urgenti per sostenere i Comuni oggetto della presente interrogazione.
(4-05985)