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Allegato B
Seduta n. 262 del 20/12/2007
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
VENIER. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
a seguito della occupazione militare della Cisgiordania da parte dell'esercito dello Stato d'Israele, avvenuta nel 1967, tutti coloro, cittadini italiani inclusi, che intendono recarsi nelle città e nei territori palestinesi devono necessariamente accedere da posti di frontiera controllati dalle autorità di Israele: aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv e il Ponte di Allenby ai confini con la Giordania;
la cittadina italiana dottoressa Margherita Dametti, laureata in lingue e civiltà orientali all'Università Ca' Foscari di Venezia, sta concludendo un master presso l'Università di Pavia su «cooperazione internazionale e sviluppo» che prevede scambi culturali accademici con l'Università di Betlemme e con istituzioni locali;
la stessa per quasi due anni ha soggiornato in Palestina svolgendo le attività previste dal master con gli attestati forniti dal Consolato italiano di Gerusalemme Est e rinnovando di volta in volta il visto trimestrale israeliano per turismo;
il 18 settembre 2006, di ritorno da un periodo di ferie trascorso in Italia, al passaggio dell'Allenby Bridge, le autorità israeliane di frontiera le hanno negato la possibilità di ingresso in Israele, apponendo sul suo passaporto il timbro di Denied Entry (ingresso negato) e sostenendo che per avere possibilità di accesso avrebbe dovuto presentarsi munita della documentazione per un visto per lavoro;
il 9 gennaio 2007, la dottoressa Dametti è arrivata all'aeroporto di Tel Aviv, munita della lettera di accredito del Comune di Vinci (Firenze) dalla quale risultava essere focus person responsabile del monitoraggio di un progetto, per il quale il Comune era ente proponente e la Regione Toscana ente co-finanziatore, mentre l'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv, avvertita via fax, aveva provveduto ad informare le autorità israeliane del suo arrivo;
le autorità israeliane non solo le hanno negato il visto di ingresso ma hanno sottoposto la connazionale ad interrogatorio e a perquisizione particolarmente umilianti, per poi rinchiuderla dalle 14,30 del 9 gennaio alle 5,30 della mattina successiva, in una cella fatiscente del centro di detenzione per immigrati dell'aeroporto. Dopo di che è stata imbarcata su un volo della Swiss Air in partenza per Zurigo ed espulsa dal paese;
l'Ambasciata d'Israele di Roma in una lettera del 31 gennaio, affermava che «il permesso di ingresso è stato negato solamente per motivi consolari e burocratici, in quanto non era in possesso dei documenti necessari, senza nessun legame con le attività che la signora svolge nei territori dell'Autorità Palestinese. In futuro la signora Dametti è pregata di richiedere un visto appropriato attraverso l'istituto per il quale lavora»;
il Sindaco del Comune di Vinci ha inviato una richiesta di visto per la dottoressa Dametti all'Ambasciata d'Israele a Roma, indicando che il visto occorreva per il tempo utile per portare a termine il progetto per il quale la stessa era stata delegata;
dopo ripetuti solleciti giungeva una risposta dall'Ufficio di amministrazione dell'Ambasciata d'Israele a Roma, con la quale si comunicava che «la questione era alla loro attenzione e che non risultavano esserci problemi per l'ammissione della interessata in Israele». Occorreva solo la comunicazione delle date dei voli andata/ritorno per Tel Aviv e relativi numeri;
trasmesse le informazioni richieste, l'ufficio ha risposto via e-mail che avendo notato che si trattava di un tempo di permanenza non breve, avrebbe chiesto il parere degli uffici consolari in Israele, comunicando subito dopo che avendo ricevuto il Denied Entry sul passaporto, le era impossibile ottenere il visto di ingresso prima del 2011;
la costruzione del muro di separazione fra Israele e Territori Palestinesi Occupati ha nei fatti trasformato i check point di contatto, fra l'Autorità Nazionale Palestinese e quella Israeliana in valichi di frontiera ufficiale dello Stato di Israele posti sotto il suo esclusivo controllo;
le procedure imposte dalle autorità di frontiera israeliane ai cittadini italiani che intendono recarsi nei Territori Palestinesi Occupati, spesso culminanti nel rifiuto dell'ingresso, incidono sul diritto di reciprocità -:
quali iniziative il Governo intenda adottare nei confronti delle Autorità israeliane affinché venga assicurato il diritto dei cittadini italiani di potersi recare nei territori palestinesi occupati.
(3-01515)
Interrogazione a risposta in Commissione:
SINISCALCHI e KHALIL detto ALÌ RASHID. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
negli articoli apparsi mercoledì 19 dicembre 2007 su il manifesto a firma di Orsola Casagrande e su Il Sole 24 Ore a firma Michele Pignatelli sugli avvenimenti in nord Iraq si legge: «Duemila profughi in fuga, decine di feriti, incerto il numero dei morti tra i civili, quindici villaggi bombardati. Cinquantadue F16 e F8 impiegati nei raid, due scuole e un ospedale colpiti» e tra i titoli pubblicati dai media turchi «La caccia al Pkk è cominciata» e «L'Europa ha lasciato solo il Pkk» (il manifesto);
inoltre nell'articolo de il manifesto si legge che Condoleezza Rice ha chiesto di incontrare il presidente del governo regionale del Kurdistan, Masoud Barzani, che ha cancellato l'incontro perché convinto che gli americani garantiscono il loro sostegno attivo ai turchi e considera gli attacchi di Ankara una violazione della sovranità irachena, mentre su Il Sole 24 ore «Obiettivo: colpire le basi dei ribelli, sfruttando i dati forniti dall'intelligence americana»;
su il manifesto si legge: «la Corte suprema turca considera possibile la sospensione dell'immunità parlamentare dei venti deputati kurdi eletti nel luglio scorso» mentre su Il Sole 24 Ore si legge che il procuratore generale della Cassazione ha chiesto alla Corte costituzionale lo scioglimento del DTP per violazione delle norme costituzionali sul carattere unitario della Turchia e per contiguità con il Pkk;
si legge ancora su Il Sole 24 Ore che il premier turco Erdogan dichiara: «La comunità internazionale comprende le nostre ragioni», mentre dichiara il segretario di Stato Condooleezza Rice, in visita a Kirkuk e Baghdad: «è interesse comune degli Usa, dell'Iraq e della Turchia fermare i ribelli curdi del Pkk» e il ministro degli esteri iracheno Hoshyar Zabari afferma che le operazioni limitate delle truppe turche costituiscono un diritto legittimo di Ankara;
lunedì sera, 17 dicembre, il Presidente del DTP (Partito della Società Democratica) Nurettin Demirtas è stato arrestato al suo arrivo all'aeroporto di Istanbul, proveniente dalla Germania, dopo una serie di incontri diplomatici tra cui quello al Parlamento europeo;
dal 16 novembre al 15 dicembre la magistratura ha ordinato la chiusura di numerosi giornali in lingua kurda;
le notizie riportate sui media destano profonda preoccupazione per la profonda instabilità nell'area;
nelle sedute del 30 novembre e 20 dicembre 2006 la Commissione affari esteri della Camera votò all'unanimità una risoluzione, n. 8/00026, con la quale si impegnava il Governo ad attivarsi per ottenere che nell'agenda negoziale per l'entrata della Turchia nell'Unione europea sia presente il riconoscimento dell'esistenza della minoranza kurda in Turchia e la garanzia conseguente dei diritti culturali ed amministrativi secondo gli standard europei e a favorire in ogni modo, sia nelle sedi bilaterali sia in quelle multilaterali europee, la soluzione politica del conflitto nel sud est della Turchia -:
quali atti il Governo intenda adottare per dare seguito a quanto stabilito nella risoluzione 8.00026 affinché cessino le violenze contro le popolazioni kurde, vengano ristabilite le regole democratiche, i diritti politici e civili.
(5-01882)
Interrogazione a risposta scritta:
PELLEGRINO e BALDUCCI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che;
in data 14 dicembre 2007, il quotidiano La Repubblica, pubblica un articolo in cui si evidenzia il dramma subito da una giovane architetta bolognese in vacanza alle Maldive;
la donna era su una barca da immersioni insieme ad altre dieci persone, quando verso le quattro di notte, un uomo dell'equipaggio maldiviano entra nella sua stanza e premendo un cuscino sul suo volto, violenta la giovane donna senza che riesca a gridare;
pertanto, in seguito a tale violenza, la donna riesce a scappare e a chiedere aiuto, ma l'atteggiamento dei membri dell'equipaggio ed in particolare del capitano è molto ambiguo, in quanto sostengono che si tratta solo di un brutto sogno;
nonostante ciò, la giovane donna, contatta il console italiano e denuncia l'accaduto alla polizia locale, la quale raccoglie la versione ma si mostra indifferente ed impossibilitata ad intervenire in quanto nel territorio maldiviano non esiste una legge per le violenze alle donne e quindi lo stupro non rappresenta un reato -:
se, il Governo, intenda assumere provvedimenti per verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e se confermato, ritenga opportuno disporre quanto necessario al fine di tutelare gli italiani in vacanza alle Maldive e quale provvedimento intenda mettere in atto in seguito a questo specifico episodio.
(4-05987)