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Allegato B
Seduta n. 262 del 20/12/2007
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GIUSTIZIA
Interrogazioni a risposta scritta:
JANNONE. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
Silvia Baraldini, condannata nel luglio 1983 a 43 anni di carcere negli Usa per partecipazione a organizzazioni terroristiche, ha usufruito nel 1999 dei benefìci connessi all'indulto ed è stata fatta rientrare in Italia dall'allora Ministro della giustizia Oliviero Diliberto con la promessa (subito violata) di farle scontare la pena in patria;
al suo rientro è stata «premiata» con un incarico istituzionale del comune di Roma di consulente per l'Osservatorio del lavoro con un compenso di 12.000 euro all'anno: compito assegnato: partecipare all'Osservatorio comunale sull'occupazione e le condizioni del lavoro a Roma;
in data 1o dicembre le è stata consegnata l'ennesima onorificenza (oltre le 50 circa già ricevute): cittadinanza onoraria dal comune di Venaria Reale con la seguente motivazione da parte del sindaco: «Consegnamo la cittadinanza perché Silvia Baraldini ha pagato il suo debito onestamente, senza clamori, è una persona assolutamente sotto traccia, limpida» -:
se tali riconoscimenti risultino essere conformi agli accordi sottoscritti con il Governo americano in occasione del rientro in Italia di Silvia Baraldini.
(4-05967)
JANNONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
giovedì 22 novembre 2007 i parenti delle vittime delle stragi di mafia si sono incatenati davanti alla prefettura di Palermo per chiedere di essere equiparati, per tutele e diritti, alle famiglie delle vittime del terrorismo;
come ha evidenziato la trasmissione televisiva Le Iene, i familiari delle vittime del terrorismo godono di una serie di benefici economici differenti da quelli delle vittime di mafia;
i familiari delle vittime di mafia percepiscono un vitalizio mensile di 500 euro mentre i familiari delle vittime del terrorismo ne ricevono due: il primo di 529 euro, il secondo di 1.033 euro;
l'elargizione speciale per i primi è di 75.000 euro, per i secondi di 200.000 euro;
nella stessa strage paradossalmente si è spesso assistito ad una vera e propria ingiustificata discriminazione da parte dello Stato per cui una parte delle vittime sono ritenute di vittime di mafia, l'altra parte, vittime del terrorismo -:
quali azioni il Ministro intenda intraprendere per aprire il processo di equiparazione
reso necessario dai dati evidenziati, così da evitare che alcune vittime siano ritenute di «serie A» e, ingiustificatamente, altre di «serie B».
(4-05969)
JANNONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
Marco Ahmetovic, il rom killer che uccise quattro ragazzi ad Appianano del Tronto guidando ubriaco, è oggi testimonial di una linea di abbigliamento e accessori ispirata alla notorietà conseguita in seguito all'accaduto;
il rom è stato condannato a sei anni e sei mesi di reclusione che, invece di scontare in carcere, sta trascorrendo in un residence sul mare a San Benedetto del Tronto;
l'imputato, pur trovandosi agli arresti domiciliari, pubblicizza via Internet prodotti con il marchio «Linearom»;
sul sito di aste E-Bay è stato messo in vendita, per 159 euro, l'orologio della «Linearom» di cui è testimonial Ahmetovic. È solo il primo di tutta una serie di gadget, accessori e capi di abbigliamento (compresi jeans, occhiali da sole e profumo) ispirati alla figura e alla cultura gitana del ventiduenne, che dovrebbe presto pubblicare un memoriale -:
quali iniziative normative il Ministro intenda adottare affinché le misure cautelari siano scontate in un contesto consono alla gravità dei reati commessi, con particolare riguardo alle limitazioni alle comunicazioni con terzi.
(4-05970)
JANNONE. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il quotidiano La Repubblica ha pubblicato in data 21 novembre 2007 le intercettazioni telefoniche realizzate tra la fine del 2004 e la primavera del 2005, allegate all'inchiesta sul fallimento della Hdc, la holding di Luigi Crespi -:
quali ulteriori iniziative normative il Ministro intenda assumere in merito alla violazione delle norme poste a tutela della riservatezza di persone non coinvolte nelle indagini relative all'inchiesta Hdc, oggettivamente danneggiate dalla pubblicazione di intercettazioni irrilevanti ai fini dell'indagine stessa.
(4-05971)
ULIVI e MIGLIORI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la Casa Circondariale di Prato, con i suoi 491 detenuti, risulta essere il secondo istituto della Toscana dopo quello di Sollicciano;
dal 1987 si riscontrano gravi problemi di carenza di personale, sia di Polizia Penitenziaria che di personale educativo e contabile, che attualmente stanno ripercuotendosi in maniera assai pesante sulla vita dei lavoratori che sono da tempo costretti a turni di servizio massacranti e non più compatibili con un lavoro sereno, efficiente e sicuro in un ambiente tanto difficile come quello di un Penitenziario.
rispetto ad un organico adeguato, il carcere di Prato calcola una mancanza di almeno 100 unità lavorative, la qual cosa mette a serio rischio il buon andamento dell'Istituto nonché la possibilità di mettere in pratica un'adeguata opera di rieducazione della numerosa popolazione presente -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto in premessa e se non intenda intervenire al più presto per risolvere il problema della grave carenza del Carcere di Prato, a tutto beneficio dei lavoratori già presenti, dei detenuti e della società tutta.
(4-05974)
ALESSANDRI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
negli ultimi anni si è registrato un aumento esponenziale delle intercettazioni disposte nel nostro Paese quale strumento di indagine, dovuto ad un ricorso ad avviso
dell'interrogante eccessivo da parte della magistratura italiana a tale strumento di indagine, soprattutto se confrontata con le varie autorità giudiziarie straniere;
costituisce un tema scottante quello relativo all'ampiezza dei poteri della magistratura nel disporre controlli telefonici, telematici, ambientali previsti dalle norme processuali;
non esiste alcun dubbio sul fatto che si siano verificate nel corso degli ultimi anni violazioni gravi e ripetute delle norme poste a tutela della privacy dei cittadini, se non addirittura intercettazioni irrituali disposte in violazione delle norme vigenti;
i costi delle intercettazioni sono sicuramente molto elevati e in aumento di anno in anno, circostanza che rende necessario limitare il ricorso alle stesse;
come precisato nella relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario in corso, anche nella regione Emilia-Romagna si è registrato un aumento delle intercettazioni disposte nell'anno di riferimento -:
come il Ministro valuti il fenomeno dell'imponente numero di intercettazioni telefoniche disposte dalle procure d'Italia;
se non ritenga che il problema dei costi eccessivi per l'amministrazione statale dovuto al ricorso alle intercettazioni sia tanto più grave ed inaccettabile quando le stesse sono disposte al di fuori dei limiti di legge;
se, a seguito di verifiche disposte dalla Magistratura, abbia notizie del fatto che nella regione Emilia Romagna si siano verificate violazioni di legge in tema di intercettazioni telefoniche, nel corso degli anni 2006-2007 ed in anni precedenti.
(4-05980)