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Allegato B
Seduta n. 264 del 9/1/2008
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ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, per sapere - premesso che:
l'interrogante ha avuto notizia dalla stampa (Secolo XIX e L'Indipendente dell'8 dicembre 2007, il Corriere della Sera del 13 dicembre 2007), anche specialistica (Finanza & Mercati del 12 e 14 dicembre 2007), che la Procura regionale del Lazio della Corte dei Conti ha formalmente contestato all'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) la mancata riscossione di 191 milioni di euro, non avendo l'ente provveduto a sanzionare, come previsto dalla legge (articoli 7 e 11 del decreto legislativo n. 322 del 1989), e mancate risposte ai questionari statistici inviati a cittadini e imprese;
tali fatti erano già stati oggetto dell'interpellanza urgente n. 2-00621 presentata dall'odierno interrogante giovedì 21 giugno 2007, nella
seduta n. 174;
poiché si tratta, come stimato dallo stesso ISTAT, di oltre 350 mila mancate risposte ogni anno, applicando la sanzione minima, il danno cagionato all'erario, soltanto per gli ultimi cinque anni non soggetti a prescrizione, ammonterebbe a somme varianti da un minimo di 775 milioni a un massimo di 7,5 miliardi di euro;
si deve dunque ritenere che la Corte dei Conti, nelle sue censure, abbia già fatto esercizio di un ampio potere riduttivo;
ciò nonostante si è registrato il tentativo di inserire nella legge finanziaria 2008 una norma ad hoc (articolo 144-bis, comma 9), subito battezzata «indulto statistico», avente carattere retroattivo e con la quale di fatto si intendeva condonare la partita di danno erariale contestata dalla Corte dei Conti, impedendo a quest'ultima di recuperarla da coloro (presidente, consiglio di amministrazione e direttori dell'ISTAT) che presumibilmente l'avevano cagionata;
a seguito delle proteste giunte al Governo, tale tentativo era stato sventato in extremis al momento della predisposizione dei tre emendamenti in cui era confluita l'ultima legge finanziaria;
paradossalmente, quest'anno la richiesta avanzata dall'ISTAT per una «sopravvivenza dignitosa» aveva ad oggetto proprio 190 milioni di euro;
come già pubblicizzato dalla stampa (Italia Oggi e Finanza & Mercati dal 2 gennaio 2008), però, il cosiddetto indulto statistico uscito dalla porta è subito rientrato dalla finestra. Infatti, l'articolo 44 del decreto-legge n. 248 del 2007 (cosiddetto decreto milleproroghe) ha nuovamente stabilito che «fino al 31 dicembre 2008, ai fini delle sanzioni amministrative previste, e con riguardo alle rilevazioni svolte anche anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto, è considerato violazione dell'obbligo di risposta esclusivamente il formale rifiuto di fornire i dati richiesti». Quindi, non solo la sanatoria coprirà tutto il 2008 e sarà retroattivo, applicandosi anche alle rilevazioni statistiche svolte prima dell'entrata in vigore del provvedimento, ma, anche per il futuro, l'omessa compilazione del questionario non determinerà ex se la sanzione prevista dal decreto legislativo n. 322/1989. Sarà infatti necessario il requisito ulteriore del «rifiuto formale» di fornire i dati richiesti, una mostruosità - questa - non solo giuridica ma anche sul piano del senso comune, che il Governo, su sollecitazione del Parlamento, in sede di redazione dei maxi emendamenti alla finanziaria aveva soppresso e sulla quale già la stessa stampa ha ironizzato a sufficienza;
l'odierna riproposizione costituisce quindi un affronto alla dignità ed al ruolo del Parlamento;
non solo, ma è evidente ancora una volta il collegamento tra la sanatoria contenuta nel milleproroghe e la recente richiesta di danni avanzata dalla magistratura contabile all'Istituto Nazionale di Statistica presieduto da Luigi Biggeri;
l'Istituto di statistica avrebbe potuto reperire i 190 milioni di euro richiesti ed anche di più per l'espletamento delle delicatissime funzioni demandategli solo facendo rispettare le norme di legge e non gravando sulle esauste finanze dello stato e degli ancora più esausti cittadini;
sarebbe incomprensibile un surrettizio condono statistico considerando che con l'entrata in vigore di una simile norma si esonera - anche per il futuro - da responsabilità ogni omessa compilazione dei questionari statistici non accompagnata dalla formale e spontanea ammissione di responsabilità del trasgressore;
in tal modo, l'ISTAT potrebbe correre il rischio di non disporre di alcun dato statistico da elaborare;
intervenendo in pendenza di un procedimento giurisdizionale contabile potrebbe la Corte dei Conti adire la Corte Costituzionale per lamentare l'evidente conflitto di poteri;
in tal modo si arrecherebbe un gravo danno alla attendibilità dei rilevamenti statistici forniti nonché al prestigio e alla neutralità dell'ente -:
se il Presidente del Consiglio, il Ministro dell'economia e il Ministro della funzione pubblica, quest'ultimo nella veste di vigilante non intendono adottare iniziative per ridurre la situazione descritta in premessa;
quali provvedimenti intendano adottare per accertare le dette responsabilità ed inadempienze; per assicurare la correttezza dell'indagine statistica in Italia; nonché per assicurare l'applicazione delle disposizioni legislative che di interpellanti rietengono clamorosamente disattese dall'ISTAT.
(2-00916) «Carta, Brugger».
Interrogazione a risposta orale:
GASPARRI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
uno studio dell'Organizzazione mondiale della Sanità, del CNR e dell'Istituto Superiore della Sanità, ha analizzato la situazione di 196 comuni campani rilevando i dati sui decessi per cancro ed altre malattie, e mettendo in relazione questi dati con la cosiddetta pressione ambientale;
da questi studi si è rilevato un trend crescente per numerose categorie specifiche e in questi comuni, considerati ad altissimo tasso di inquinamento, i tassi complessivi di mortalità risultano superiori alle medie del 9 per cento per gli uomini e del 14 per cento delle donne;
questo ed altri studi hanno dimostrato un impatto negativo derivante dall'inquinamento, collegato all'incapacità delle diverse autorità di gestire l'emergenza rifiuti;
recentemente l'Unione europea ha rivolto un formale richiamo all'Italia, e il Commissario UE all'Ambiente Stavros Dimas ha annunciato che l'Unione sta seguendo molto da vicino la situazione campana e sta valutando l'adozione di misure specifiche;
nel mese di giugno 2007 Bruxelles aveva aperto una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese per non aver seguito le indicazioni sullo smaltimento dei rifiuti;
la grave situazione di emergenza favorisce le infiltrazioni criminali, che sono una conseguenza del disastro ambientale, ma non ne sono la causa;
il problema delle infiltrazioni della criminalità viene indicato da alcuni esponenti del Governo come unica causa dell'emergenza ambientale, dimenticando che, se ci fosse una corretta procedura di smaltimento dei rifiuti, la camorra e la criminalità organizzata non avrebbero le occasioni di strumentalizzazione della situazione che si stanno moltiplicando, a causa della politica dei no di cui il ministro Pecoraro Scanio è stato uno dei principali esponenti, in qualsiasi funzione e in qualsiasi tempo;
l'attuale presidente della Regione Campania è stato sindaco di Napoli dal 1993 e Commissario per l'emergenza rifiuti dal 2000 al 2004, ricoprendo anche incarichi nel governo nazionale, e quindi in un lungo arco di tempo potendo esercitare sia come sindaco, che come ministro, commissario, presidente della Regione, funzioni decisive per affrontare il tema della gestione dei rifiuti, e che quindi le responsabilità di Bassolino sono indiscutibili sotto ogni profilo;
la Corte dei conti ritiene che l'emergenza rifiuti in Campania sia costata alle casse pubbliche circa due miliardi di euro, più del 20 per cento dei quali spesi in stipendi e funzionamento delle sedi, il Procuratore generale Claudio De Rosa ha denunciato una situazione «di estrema gravità» per colpa di una struttura organizzativa complessa extra ordine che si affianca a quella operativa bloccandone l'operatività, mentre l'avvicendamento continuo dei Commissari straordinari con più vice sub Commissari non ha giovato alla continuità dell'azione;
la Corte punta il dito «contro i rapporti tra imprenditoria deviata e burocrazia corrotta» e rileva che gli enti pubblici «non vanno troppo per il sottile in fatto di appalti e di tutela dell'ambiente, con vantaggio per imprese che provengono dal nulla»;
da anni e anni si fanno affermazioni infondate, ricordiamo che il 23 settembre 1999 l'allora presidente regionale Andrea Losco disse «sono convinto che entro tempi brevi si supererà il concetto di straordinarietà»;
Rosa Russo Jervolino, attuale sindaco di Napoli, il 12 maggio 2003 affermò «finalmente ci stiamo avviando alla normalità»;
la stessa Jervolino il 21 maggio 2007, contraddicendosi, ha affermato «la situazione sta diventando sempre più tragica» ma poi il 30 maggio 2007 affermò «l'emergenza dei rifiuti a Napoli è definitivamente chiusa»;
Antonio Bassolino affermò nell'agosto 2007 «sulla spazzatura corro il rischio di perdere la mia credibilità», ma in realtà quella credibilità l'ha persa, tenendo anche conto che l'allora Commissario per l'emergenza Guido Bertolaso affermò il 4 luglio 2007 «la politica si comporta in modo sleale. Non finirò il mio lavoro a Napoli»;
Bertolaso è stato certamente ostacolato da esponenti di governo quali Pecoraro Scanio, che ne hanno impedito una corretta azione:
la vicenda dei rifiuti a Napoli è costellata da esempi di sprechi eclatanti, tra i quali si segnalano l'erogazione di sette milioni di euro a consorzi palesemente inutili da parte del presidente della Regione Campania, di cui ricordiamo peraltro anche performances televisive inquietanti alla trasmissione Report, durante la quale, ritenendo che ci fossero le telecamere spente, di fatto insultò l'intervistatore accusandolo di avergli fatto domande non concordate, come se il dovere dei giornalisti fosse quello di compiacerlo e non di fargli domande sui problemi di sua competenza;
numerosi esponenti della magistratura hanno espresso in questi giorni preoccupazione circa l'infiltrazione di organizzazioni criminali e il Procuratore della Repubblica ha invitato, in una intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Campania Bassolino a dimettersi -:
se non intendano assumere le iniziative urgenti di propria competenza affinché si pervenga, ai sensi dell'articolo 126, primo comma, della Costituzione, allo scioglimento del Consiglio regionale e alla rimozione del Presidente della Giunta per atti contrari alla Costituzione, gravi violazioni di legge e per ragioni di sicurezza nazionale, ritenendo motivabile questa decisione con la violazione delle norme che la Costituzione pone a tutela della salute e dell'ambiente, vista la palese incapacità della Regione Campania di affrontare le proprie responsabilità, visto il perdurare di questa emergenza nell'arco di circa quindici anni, vista anche l'impossibilità di assicurare un corretto funzionamento delle scuole e la vivibilità dei quartieri e considerata anche la pericolosità per la salute, determinata dalla presenza della spazzatura in ogni luogo, vista la situazione di grave tensione in numerose zone dove si dovrebbero collocare i rifiuti e vista anche l'assenza di progetti chiari per affrontare in via immediata l'emergenza e in via ordinaria lo smaltimento dei rifiuti stessi.
(3-01522)
Interrogazioni a risposta scritta:
LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
ormai tutti i paesi democratici del mondo irridono all'Italia dove si può impunemente fare quel che si vuole, ed infatti a valanga giungono tutti i giorni gruppi di nomadi e cittadini di ogni parte del mondo, principalmente dall'Africa, dall'Asia, dall'America latina, dall'est europeo -:
fino a quando si deve tollerare che i clandestini e nomadi occupino edifici pubblici e privati dove risiedono in permanenza;
fino a quando clandestini e nomadi potranno creare liberamente propri accampamenti nelle città.
(4-06023)
LUCCHESE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere:
se ritenga giusto che ai giornali dei grossi gruppi finanziari ed a quelli dei partiti (anche piccolissimi) lo Stato conceda
contributi di svariati milioni di euro, mentre nulla viene dato alla piccola stampa, considerato che adesso addirittura è diminuito il contributo per le spedizioni postali -:
se tutto ciò il Governo ritenga giusto e se non sia opportuno che cessino i finanziamenti di milioni di euro alla grande stampa ed invece siano concessi degli aiuti (spedizioni di giornali, tariffe telefoniche e consumo di elettricità) alla stampa veramente indipendente, quella dei piccoli editori.
(4-06024)