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Allegato B
Seduta n. 264 del 9/1/2008
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AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta orale:
MADERLONI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 3 gennaio 2008, il motopesca Antonia Madre della flottiglia di Manfredonia, è stato fermato nella zona est dell'isola di Pelagosa e posto sotto sequestro all'isola di Lissa, con l'accusa di sconfinamento nelle acque territoriali croate;
tale evento ha permesso la diffusione della notizia che il Parlamento di Zagabria, peraltro in regime di preadesione all'Unione europea, ha recentemente deciso di interrompere la moratoria ad un progetto del 2003, ovvero l'istituzione di una «Zona di Protezione Ittica e Ambientale» (ZERP), con prerogative esclusive per i propri cittadini su più della metà del mare Adriatico, facendo in modo che tale progetto entri in vigore dal 1o gennaio 2008. Se dopo il giorno 11 gennaio, il neo-governo croato dovesse approvare tale decisione, il settore della pesca italiana nell'Adriatico ne risulterebbe gravemente danneggiato;
le decisioni unilaterali della Croazia sono state discusse, dal novembre 2003 ad oggi, nelle mozioni, risoluzioni ed interrogazioni agli allora Ministeri degli Affari Esteri e delle Risorse agricole e della Pesca. Però, le proposte degli onorevoli G. Scaltritti, Famiano Crucianelli e Aldo Preda, nonostante l'approvazione delle Commissioni congiunte (Affari Esteri e Comunitari e Risorse Agricole e della Pesca), non hanno dato risultati, e soprattutto non è mai stato reso esecutivo l'accordo di pesca fra l'Italia e la Croazia per la gestione dell'Adriatico, con progetti di partenariato o società miste;
in questi giorni, sul territorio, si sono attivati l'assessore all'Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini, il consigliere regionale di Sinistra Democratica, Massimo Binci, che ha fatto istanza di comunicazione urgente alla competente commissione consiliare, il responsabile regionale di Lega Pesca Marche, Simone Cecchettini e Domenico Leone coordinatore settore pesca di Sinistra Democratica di Ancona;
il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha inviato un telegramma alle Capitanerie di Porto dell'Adriatico ribadendo l'invito agli armatori-pescatori alla massima cautela, vigendo una situazione di pre-allarme;
sappiamo che attualmente è in corso, con la partecipazione attiva della Commissione europea, un negoziato politico da parte del Governo italiano e dei Ministeri interessati;
considerato, tuttavia, l'estremo disagio che deriva agli operatori del settore dalla mancanza di direttive precise in ordine ai confini della ZERP, alle norme che ne regolano l'osservanza, ai meccanismi di controllo sulla corretta applicazione del regime giuridico internazionale, alle sanzioni previste, al sistema di regolamento delle eventuali controversie;
tenuto conto, inoltre del sopracitato regime di preadesione alla UE della Croazia stessa, il quale potrebbe essere pregiudicato, come affermato dalla U.E, dalla decisione oggetto dell'interrogazione, in particolare considerando i Regolamenti Comunitari del Consiglio nn. 3760 del 1992 e 2371 del 2002, rispettivamente
sull'istituzione della Politica Comune della Pesca nella C.E.E. e sulla conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel suo ambito, così come le disposizioni di Diritto internazionale vigenti nella consuetudine consolidata e nei trattati codificati, quali la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del mare del 1982, agli articoli 55, 59, 117, concernenti elementi generali ed in dettaglio sulle prerogative marittime degli Stati firmatari, che hanno firmato il trattato di riferimento. A tal proposito, sia l'Italia, sia la Croazia, hanno a ciò provveduto nell'anno 1995 -:
quali interventi intenda adottare perché l'intera vicenda si risolva in modo favorevole per il settore della pesca italiana, già fortemente in crisi a causa del caro-gasolio, delle mucillaggini invernali e degli storici problemi che lo affliggono;
quali misure possa attivare per informare prontamente gli operatori del settore sugli eventuali sviluppi, impartendo, inoltre, al fine di evitare possibili incidenti, urgenti e chiare direttive nel merito.
(3-01519)
Interrogazioni a risposta scritta:
PICCHI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
Angelo Falcone e Simone Nobili residenti a Bobbio (Piacenza), cittadini italiani, incensurati, si erano recati in India per trascorrere delle vacanze nei primi mesi del 2007, la sera del 9 marzo a Mandi nello stato del Himachal Pradesh, dopo aver conosciuto un indiano che li aveva invitati nella propria casa sono stati fermati dalla polizia indiana a seguito di una irruzione;
il giorno dopo trascinati alla stazione di polizia ai due cittadini italiani è stata estorta con violenza la sottoscrizione di una dichiarazione in Hindi, con la quale, ma ciò è stato compreso solo successivamente, risultava che i due italiani erano stati fermati ad un posto di blocco in auto con due indiani e 18 chili di hashish; la polizia indiana ha quindi proceduto all'arresto dei due italiani con l'accusa di detenzione e traffico di stupefacenti;
i due italiani si trovano ormai da nove mesi in carcere senza che la situazione si sia legalmente propagata in quanto sia il processo a loro carico viene continuamente rimandato; pare che una forma di epatite abbia colto i due giovani che vivono in precarie condizioni igieniche;
in Parlamento, sia presso la Camera dei deputati che presso il Senato, sono stati presentati molti atti con i quali si interrogava il Governo su quali provvedimenti sarebbero stati presi per tutelare i due connazionali;
inoltre il Parlamento ha formalmente approvato atti, non ultimo l'ordine del giorno Picchi 9/3081/1 del 20 dicembre 2007 accolto dal Governo, con i quali si impegnava il Governo ad attivarsi per tutelare i diritti dei nostri connazionali detenuti all'estero -:
se e cosa sia stato fino ad oggi fatto per tutelare i diritti dei connazionali detenuti in India;
quali ulteriori provvedimenti urgenti saranno presi per ottenerne il rimpatrio;
se non ritenga opportuno intervenire con maggiore zelo e pressioni presso le autorità indiane per sbloccare la situazione.
(4-06013)
PICCHI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
l'Istituto Italiano di Cultura di Zurigo è senza direttore dal settembre 2007 in quanto la dottoressa Luisa Pavesio è stata rimossa dall'incarico prima della sua scadenza naturale;
il Ministero degli affari esteri risulterebbe soccombente nel ricorso contro l'arbitrato promosso dalla dottoressa Pavesio che revocava i provvedimenti disciplinari a lei irrogati ed è in corso un
provvedimento amministrativo d'urgenza con il qualela dottoressa Pavesio chiede al ministero di essere ricollocata;
il requisito linguistico da sempre richiesto dal ministero per accedere alla Direzione dell'IIC di Zurigo è l'ottima conoscenza della lingua tedesca: la padronanza di tale lingua è fondamentale al fine di garantire il miglior funzionamento dell'istituto che si trova nella Svizzera tedesca;
tra i direttori in attesa di assegnazione non vi sarebbe alcuno con tale qualifica linguistica e pertanto attualmente per ottenere la Direzione di Zurigo il requisito linguistico sarebbe stato cambiato «Francese Ottimo» -:
se non ritenga opportuno verificare i fatti esposti in premessa ed intervenire tempestivamente per garantire che il tedesco sia il requisito linguistico per accedere alla Direzione dell'IIC di Zurigo, anche a tutela del buon funzionamento dell'Istituto;
quali ulteriori azioni saranno intraprese per far sì che l'ottima conoscenza della lingua del luogo dove operano gli Istituti italiani di cultura sia sempre un requisito inderogabile per l'assegnazione della sede.
(4-06014)