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Allegato B
Seduta n. 264 del 9/1/2008
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PUBBLICA ISTRUZIONE
Interrogazioni a risposta scritta:
DE SIMONE. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
gli attestati di qualifica regionale per svolgere mansioni di personale non docente della scuola con la qualifica di assistente tecnico rilasciati in base all'articolo 14 legge n. 854 del 1978 devono avere il piano di studi strutturato sulla base degli insegnamenti tecnico scientifici degli istituti professionali dello Stato;
la nota Prot. n. 708 ex Uff. VI del 13 maggio 2004, che ha per oggetto concorsi per soli titoli per l'accesso ai profili professionali dell'area A e B del personale ATA della scuola chiarisce ulteriormente i requisiti di accesso e la valutazione dei titoli culturali e di servizio specificando, al punto 2, che l'accesso al profilo professionale di assistente tecnico attiene esclusivamente alla specificità degli attestati di qualifica professionale, specificità che non consiste in una generica definizione della qualifica rivestita, ma in un giudizio di assimilabilità ai diplomi di qualifica professionale rilasciati dagli istituti professionali statali, quindi la necessità di comparare i piani di studio con quelli degli
Istituti professionali di Stato, che peraltro tutti contengono tra le materie tecnico scientifiche matematica e fisica;
l'USR per la Puglia con nota Prot. n. 3191 del 12 febbraio 2007 precisa che gli attestati di qualifica o l'attinenza al laboratorio relativi alla graduatoria permanente del personale ex O.M. n. 91 del 2004 - Profilo professionale di Assistente Tecnico possono essere definite non già dalla generica dizione della qualifica, ma secondo un giudizio di assimilabilità ai diplomi di qualifica professionale rilasciati dagli istituti professionali;
risulta all'interrogante che ad alcuni candidati sono stati valutati e conseguentemente attribuiti 2 punti per idoneità a concorso in altre amministrazioni (ad esempio Acquedotto Pugliese) e che l'allora provveditore agli studi di Foggia, dottor Tenore, dietro ricorso di alcuni candidati contro la valutazione di tale idoneità, ha ritenuto secondo l'interrogante illogicamente di chiedere chiarimenti allo stesso acquedotto pugliese sulla validità di tale idoneità e non al Ministero della pubblica istruzione che bandisce il concorso al quale si concorre;
risulta all'interrogante che l'USP di Foggia non applicherebbe correttamente la normativa e avrebbe immesso in graduatoria anche coloro che hanno presentato attestati di qualifica che non hanno alcuna attinenza con i piani di studio strutturati sulla base degli insegnamenti tecnico scientifici degli Istituti professionali dello Stato, così da far inserire persone, che altrimenti non potrebbero entrare in graduatoria e successivamente essere assunti;
alcuni precari inseriti in graduatoria come personale ATA nella funzione di assistenti tecnici hanno presentato alla procura della Repubblica di Foggia sin dal 24 giugno 2004 una denuncia-querela nei confronti dell'allora provveditore agli studi di Foggia e dell'Ufficio scolastico provinciale di Foggia con la richiesta di essere ascoltati in merito ai mancati controlli dei titoli di accesso alle graduatorie provinciali e delle autocertificazioni ma fino ad ora non sono stati ascoltati;
risulta all'interrogante che la curiosità di una precaria inserita in graduatoria di controllare personalmente (lo prevede la legge) le situazioni di tutte le persone che la precedono nella graduatoria ha portato alla luce almeno sette casi anomali, si va dagli errori di valutazione del punteggio al mancato accertamento delle autocertificazioni, dalla mancanza di certificati (vedi Gazzetta del Mezzogiorno del 5 dicembre 2005);
tanti lavoratori onesti si sono inseriti onestamente nelle graduatorie provinciali e sono precari da molti anni in questo modo si vedono scavalcare nelle graduatorie da altra gente che produce falsi documenti, false autocertificazioni, attestati di qualifica che non possono essere valutati, ma che gli uffici preposti si ostinano a valutare come validi;
è stato emanato il bando per l'aggiornamento delle graduatorie e diecimila persone entreranno nei ruoli -:
come mai l'USP non abbia fatto gli accertamenti sui requisiti di ammissibilità dopo la denuncia querela né siano mai stati ascoltati i querelanti;
se intenda attivare tutti gli strumenti a sua disposizione per far chiarezza sulla situazione anomala relativa alle graduatorie relative al profilo di assistente tecnico di Foggia;
se intenda predisporre una ispezione all'USP di Foggia, al fine di tutelare gli interessi di coloro che sono inseriti in graduatoria nel rispetto della normativa.
(4-06012)
BURGIO. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nelle scorse settimane si sono verificate, a Roma e in tutto il territorio nazionale, diverse aggressioni a militanti politici della sinistra e a cittadini extracomunitari da parte di militanti di organizzazioni neofasciste, nonché devastazioni di
sedi di partito, anch'esse imputabili a soggetti provenienti da ambienti xenofobi e neofascisti;
il 15 dicembre 2007 a Verona il sindaco leghista della città, Flavio Tosi, ha partecipato ad una manifestazione organizzata da Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Veneto Front Skinhead ed altri gruppuscoli della galassia neofascista, al termine della quale alcuni dimostranti si sono resi responsabili di un pestaggio a carico di tre giovani meridionali, incautamente circolanti a Verona;
tale episodio dimostra come si assista nel Paese ad una pericolosissima recrudescenza di violenze di piazza riconducibili alla destra radicale, talvolta coperte o esplicitamente sostenute da rappresentanti delle Istituzioni democratiche in spregio allo spirito e alla lettera della Costituzione repubblicana;
nei mesi scorsi, come abbiamo denunciato in una interpellanza urgente indirizzata al ministro dell'interno (atto n. 2-00473 del 19 aprile 2007), diversi istituti superiori di Roma, tra cui il Liceo Classico statale «Tasso» di via Sicilia, sono stati oggetto di vere e proprie spedizioni di squadre di giovani neo-fascisti, prodotte al duplice scopo di imbrattare con scritte di stampo nazi-fascista ed antisemita i muri delle scuole e di minacciare e aggredire studenti antifascisti;
il 6 novembre 2007, in occasione di un'audizione presso la VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) della Camera dei deputati avente ad oggetto la disciplina relativa al recupero dei debiti formativi, il Ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni ha riferito (come riporta testualmente il resoconto) di aver «chiesto al Ministro dell'interno di valutare la presentazione, per le elezioni studentesche, di liste che possano fare esplicito riferimento al neonazismo o al neofascismo, affinché ciò [tale pericolo] possa essere valutato se esiste e se è presente»;
nelle settimane successive diverse liste apertamente neofasciste hanno presentato, nelle scuole di Roma, propri candidati per le rappresentanze studentesche in Consiglio d'istituto e in Consulta provinciale degli Studenti;
l'apologia di fascismo e di xenofobia non sono il segno di una legittima caratterizzazione politica, quanto piuttosto di violazione delle leggi e della stessa Costituzione;
martedì 27 novembre al liceo Montale di via di Bravetta a Roma si è svolta la prima assemblea studentesca dell'anno scolastico in corso;
in tale occasione, nonostante la circolare di convocazione dell'assemblea prescrivesse che «la partecipazione all'assemblea è consentita, ai sensi dell'articolo 3 del Regolamento Elettorale della Consulta di Roma, ai soli rappresentanti eletti nelle scuole, ai membri del Consiglio di Presidenza uscente ed ai tutors», si è introdotto nei locali del liceo, dove si stava svolgendo la seduta, un numero consistente di esterni che, intimidendo i consiglieri presenti con slogan e cori di carattere neofascista, hanno compromesso sensibilmente il regolare svolgimento della seduta;
malgrado l'intervento di rappresentanti delle forze di Pubblica Sicurezza, che non hanno ritenuto opportuno procedere all'identificazione degli esterni, l'afflusso di estranei è proseguito per diverso tempo;
le autorità di Pubblica Sicurezza erano state già preventivamente informate del rischio di irregolarità ed ingresso di esterni nel corso della seduta;
i funzionari dell'Ufficio scolastico ivi presenti, in considerazione della presenza di esterni non ammessi all'assemblea, avevano annunciato lo scioglimento della seduta in caso di permanenza dei suddetti esterni, ma poi, pur permanendo costoro, hanno consentito inopinatamente il suo proseguimento e lo svolgimento delle elezioni per il Presidente della Consulta;
le votazioni per l'elezione del Presidente della Consulta si sono svolte nel tardo pomeriggio, con molte ore di ritardo
e in assenza di parte dei consiglieri, che si erano già allontanati per i disagi, le intimidazioni e i ritardi nelle operazioni provocati dalla presenza degli esterni;
nella votazione, svoltasi in un clima di pesante intimidazione, sono presumibilmente avvenute irregolarità, in violazione del regolamento elettorale, nel meccanismo delle autocertificazioni -:
quali provvedimenti abbia assunto o intenda assumere il Ministro dell'interno al fine di escludere dalle elezioni studentesche liste di ispirazione neofascista che si richiamano a ideologie razziste e antisemite;
come le autorità di PS, preventivamente informate dei rischi di ordine pubblico e di fenomeni di illegalità in occasione dell'assemblea della Consulta, abbiano agito per garantire il regolare svolgimento della seduta;
quali disposizioni e consegne avessero avuto le autorità di PS per impedire l'entrata nei locali della votazione di soggetti esterni;
quali repressioni e identificazione dei soggetti che hanno fatto presumibilmente apologia di fascismo siano state intraprese da parte degli apparati di PS;
come il Ministro della pubblica istruzione intenda procedere in merito al risultato della votazione del Presidente della Consulta, alla luce delle gravi irregolarità verificatesi;
quali provvedimenti disciplinari il Ministro della pubblica istruzione intenda assumere in merito alla scelta di non interrompere la seduta, malgrado la presenza di esterni rimasti fino alle operazioni di voto, da parte dei funzionari preposti dell'Ufficio scolastico e alla loro convalida della votazione.
(4-06021)
PORETTI, MELLANO, BELTRANDI, D'ELIA e TURCO. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
con circolare n. 20 del 17 dicembre 2007 il Comune di Milano ha vietato l'iscrizione nelle scuole di infanzia ai bambini i cui genitori non siano in regola con il soggiorno;
tale provvedimento viola gravemente le norme nazionali ed internazionali sui diritti della tutela dei minori, negando ai bambini stranieri figli di clandestini i diritti di accesso ai servizi educativi;
l'articolo 28, comma 3, del decreto legislativo n. 296 del 1998 (testo unico in materia di immigrazione) espressamente impone che in tutti i procedimenti amministrativi riguardanti i minori, il superiore interesse del fanciullo sia preso in considerazione con caratteri di priorità anche per le scelte amministrative, politiche gestionali locali e nazionali;
lo stesso decreto legislativo all'articolo 38, riconosce ai minori stranieri il diritto all'istruzione alla educazione interculturale, stabilendo che «ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica»;
ancora, l'articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica n. 394 del 1999 riconosce ai minori stranieri presenti sul territorio italiano il diritto all'istruzione indipendentemente dalla regolarità di posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani;
la normativa nazionale in materia si rifà alla convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989 resa esecutiva in Italia con legge 176 del 1991 nella quale gli Stati si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo sviluppo, per prepararlo pienamente ad avere una sua vita individuale nella società, in uno spirito di pace, dignità, tolleranza, libertà, uguaglianza e
solidarietà e riconoscono il diritto del fanciullo all'educazione quale strumento per raggiungere queste finalità;
impedire a questi minori l'accesso ai servizi essenziali educativi, negando loro scolarizzazione, socializzazione, istruzione ed educazione significa costringerli ad ereditare le «colpe dei padri» e ad essere puniti per esse;
nonostante la palese illegittimità della circolare del Sindaco di Milano, plausibilmente nessuno degli interessati promuoverà un'azione giudiziaria innanzi al Tar per sentirne dichiarare l'illegittimità, poiché ciò significherebbe al contempo autodenunciare la propria presenza in Italia -:
se intendano intervenire e sulla materia, anche con eventuali iniziative normative.
(4-06028)